Violenza e cattivi esempi…

La colletta degli ultras di Potenza per solidarizzare con i violenti dell’agguato … mi fa rabbrividire. Lo Sport inteso come forma di solidarietà ha preso altre strade. Purtroppo non giungono buone notizie sul versante delle Istituzioni regionali.

Il taglio selvaggio sul Piano triennale delle attività motorie e sportive stride violentemente con il Comune di Potenza, Capitale europea dello Sport 2021.

Gli episodi di inaudita violenza di queste ultime settimane ripropongono il tema di una regione a torto definita tranquilla.

Sono episodi di una gravità eccezionale che si ripetono costantemente nelle “viscere” della nostra società (dalla testata in un bar di Rione Lucania costata la vita a un trentottenne potentino all’aggressione di una ragazza lesbica fino allo sconcertante agguato assassino di Vaglio)nel silenzio assordante di sempre.

Sembra che molti lucani siano affetti da un disturbo di personalità. Il cosiddetto disturbo borderline.

Un disturbo che prevede una marcata impulsività e una forte instabilità nelle relazioni interpersonali.

A tutto ciò fa da contraltare la totale assenza della sempre amata “cultura del buon esempio” ormai del tutto accantonata.

Le ultime uscite degli amministratori sullo Stadio e la delibera dei parcheggi riservati (dopo l’episodio del balcone del teatro Stabile) denotano una arroganza mista a dilettantismo puro.

Si bypassano i Piani urbanistici si ritorna al Marchese del grillo.

L’accordo sul Petrolio dei nuovi amministratori del centro destra ha sancito definitivamente il sacrificio della nostra bellissima e amata terra lucana per gli affari colossali e per le selvagge trivellazioni di gas e petrolio.

Tutto ciò rappresenta l’antitesi del pensiero pertiniano: I giovani, il popolo hanno bisogno di esempi, di onestà , di coerenza e di altruismo, illustri “sconosciuti” nel panorama politico lucano odierno.

Un popolo lucano che ha accettato supinamente questo status quo dopo i suggelli e le spietate oligarchie regionali di ieri è un popolo “distratto”.

Lasciare soli i coraggiosi uomini e donne impegnati in prima linea nella difesa della salute, dell’ambiente e del territorio dei lucani è un popolo indegno.

Per decenni la distanza siderale tra cittadino lucano e istituzioni regionali si è trasformata in mistificazione e nascondimento.

Alterare, distorcere, falsificare, raggirare, nascondere sono stati i verbi più utilizzati e più praticati dalla nostra classe dirigente.

Classe dirigente che subisce da anni processi e prescrizioni.

Sembra un gioco spontaneo di ping pong alla rovescia. Uno batte e l’altro non riceve.

Morale della favola vince sempre solo chi batte. Abbiamo, caro Massimo , una sola consolazione, fatta rilevare efficacemente negli anni scorsi dalla Prof. Albina Colella e dal dr. Giambattista Mele , siamo stati l’unica regione italiana a superare il quorum del 50% dei votanti per il referendum sulle trivelle.

Triste consolazione, triste rimpianto per una regione stuprata per decenni da trivelle selvagge, da nessuna regola verso questo Texas impazzito e da nascondimenti brutali di inquinamenti degli invasi e di “distruzione” sistematica di falde freatiche.

In questo disastroso scenario parlare di salute, ambiente, sviluppo sostenibile dei soliti noti è terribilmente ingiusto dopo decenni di assoluta mancanza di controlli.

Perfino a Berlusconi non vanno giù i mancati conteggi sui barili di petrolio estratto in Basilicata.

Sembra una battuta . Non lo è. Ritorna il “nascondimento”.Per anni la verità è stata calpestata brutalmente.

Noi lucani di dignità ci siamo opposti “vibratamente” a questo ignobile status quo, l’unico risultato concreto raggiunto è stato il quorum sulle Trivelle.

Per queste serie ragioni riprendo per un attimo lo stupendo post ( “obliato”) preelettorale di Pergiorgio Quarto che condivido al pari dei tanti appelli di Albina e Giambattista.

Cito testualmente: ” La mia regione, la mia terra, ha bisogno di un progetto organico e concreto, dove ci si possa liberare (era ora!) da quei cordoni che per anni hanno frenato lo sviluppo di questa nostra Basilicata, ricca di risorse e potenzialità a volte inespresse.

Voglio essere parte di un progetto che premi il merito, che acceleri l’impresa, che limiti il potere a volte perverso della burocrazia. Dove i giovani debbano pietire qualcuno per un posto di lavoro. Questo “potere di apparati” ha fatto il suo tempo. E c’è un tempo nuovo che sta arrivando, e che ci porterà una “terra migliore”

Una sana riflessione che conteneva i germogli di una vera discontinuità che non si è mai tramutata (a giudicare dai primi atti di Amministrazione Comunale di potenza e Amministrazione Regionale)in azioni , atti e fatti concreti e palpabili.

Mauro Armando Tita

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