Pubblicato in grande EVIDENZA sul Quotidiano del 19/09/2013
E’ tempo di proposte, siamo stanchi di parvenus e di sermoni senza costrutto e senza alternative credibili.
Il convegno sulle politiche dello SPORT promosso dall’ASI con la presenza del sottosegretario Ferrazza e di tutto il mondo dello sport lucano riporta al centro dell’attenzione della campagna elettorale la materia sportiva con tutte le sue diverse implicazioni.Lo sport in Basilicata è fenomeno di massa è strumento indotto di occupazione per migliaia di addetti.
In Basilicata non siamo all’anno zero.
Scontiamo anni di indifferenza e di insensibilità politica verso questo amato e “praticato” settore.
Sport considerato una sorta di Cenerentola dalle istituzioni regionali nonostante le buone risorse finanziarie impiegate nei vari Piani triennali.
Piani triennali nati con un serio problema, “un peccato originale”.
Un peccato originale che non è mai stato affrontato, il tema “atavico” dello spezzatino.
Un tema mai affrontato seriamente in oltre quarant’anni dalle varie Giunte Regionali.
L’organicità del settore è stata rinviata e non ha mai prodotto risultati di “spessore” sul piano della fruizione “qualiquantitativa” dell’impiantistica sportiva.
Da una parte il dipartimento Attività produttive con la delega all’impiantistica sportiva.
Dall’altra il dipartimento Formazione con la delega alle attivita di promozione sportiva, ludiche e fisico-motorie.
Questo spezzatino ha condizionato enormemente, per decenni, il Pianeta Sport in Basilicata.
Quella sana e innovativa politica attivata nel lontano 2001 con il progress report “Lo Sport per Tutti” ha avuto fasi di grande impatto sulle amministrazioni locali con la somministrazione di migliaia di buoni sport (all’uopo inventati dallo staff regionale sportivo dell’epoca) e sui Campionati nazionali, attraverso la misura delle Sponsorizzazioni alle società sportive rivenienti da Sport di squadra e sport individuali.
L’aver introdotto l’equo coefficiente (altra invenzione dello staff regionale sportivo) ha conseguito risultati ed equità di grande rilievo rispetto al passato.
Un passato che faceva leva solo sul contributo a pioggia senza alcuna verifica dei risultati prodotti.
Tutto ciò che riguarda l’economia dello sport in Basilicata e l’occupazione indotta è stata materia di studi e ricerche attestate ai vari Piani triennali.
Su queste basi purtroppo le Istituzioni regionali non hanno mai saputo cogliere il vero effetto moltiplicatore delo sport lucano.
Hanno dimostrato molta insensibilità politica e hanno confermato fino ai giorni nostri questo ingiusto e iniquo spezzatino, mal digeribile.
Spezzatino che ha prodotto una mancanza di unicità di intervento e uno scollamento di indirizzi e di orientamento.
Indirizzi, posti, in essere, solo, su base regolamentare dal Centro regionale per l’orientamento sportivo (art.20. l.r.26/2004).
Pur tuttavia la fase formativa ha avuto picchi di eccellenza nell’ambito degli Enti di promozione sportiva.
Non va sottaciuto il corso per tecnici sportivi coordinati dal Prof Bochiccchio dell’U. S. ACLI e dal suo intero staff.
Staff che ha potuto verificare sul campo, il grado di attenzione e di sensibilità verso questa nuova figura sportiva.
La presenza, inoltre, di molteplici attività di formazione sportiva e giocosport nella Diocesi di Potenza e in quella di Matera hanno completato un quadro di riferimento che si va capillarmente diffondendo in tutta la Basilicata.
Mirabili sono state le parole di Mons Superbo al completamento del corso per Tecnici sportivi: “Formate operatori che evitino l’avviamento precoce allo sport, lo sport non sia perditempo, ma sia tempo da vivere per la costruzione dell’uomo e luogo di valori cristiani “.
Da anni i ragazzi degli Oratori e delle Associazioni sportive e non profit organizzano vere Kermesse sportive, fatte di grande umanità, solidarietà e comunione.
Lo Sport che unisce, lo sport che migliora la vita e fa uscire dal negativo quotidiano tante migliaia di ragazzi è stato uno dei grandi diktat imposti dai vari Piani triennali per le attività fisico-motorie.
La grande risposta data negli ultimi decenni dagli Enti di Promozione della Basilicata ha completato un importante processo dicrescita.Per queste ragioni è diventato prioritario uscire da questo vicolo cieco e da questa impasse che dura ormai da molti decenni.
Il varo del nuovo Piano triennale regionale (2013/15) per lo sviluppo dello Sport in continuità con le belle performances degli anni scorsi deve imporre il potenziamento del settore con un’unica cabina di regia, con vere sinergie tra tutti i dipartimenti e tutti i livelli istituzionali interessati.
Timidamente, negli anni scorsi ,grazie ai progetti sulle pratiche sportive, e grazie ai Buoni Sport attestati agli Enti Locali, si è ampliata la platea del partecipanti di oltre trentamila unità, grazie ad un ritrovato impegno degli Enti di promozione Sportiva.
Molti anziani hanno “toccato con mano” la positività delle attività fisico-motorie, attraverso l’opera incessante di tanti insegnanti ISEF e di tanti Laureati in Scienze Motorie direttamente coinvolti dai Piani Regionali.
Siamo convinti che la nuova programmazione triennale regionale risentirà di queste importanti esperienze e, soprattutto, del coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali locali e sportivi, in primis il CONI e le sue articolazioni territoriali (Federazioni ).
Solo in questo modo il sistema Sport lucano potrà di nuovo mettere al centro la persona e la sua indubbia e potenziale socializzazione.
Molta attenzione sarà data ai giovani diplomati “Tecnici per animazione sportiva U. S. ACLI”, nella consapevolezza che, molti spazi devono essere riempiti dalle stesse attività federali del CONI, che, non riesce a garantire, in maniera adeguata, la gestione e il funzionamento di tanti impianti sportivi omologati e sparsi sul territorio regionale.
La grande diffusione delle attività fisico-motorie negli anziani, nei minori, nei diversamente abili potrebbe essere il nuovo target di riferimento di questi novelli tecnici.
L’U.S. ACLI (spero anche il nuovo Consiglio e la nuova Giunta della Regione Basilicata) si augura che lo spirito di solidarietà che ha mosso tanti docenti (gratificati solo dai risultati ottenuti) abbia “introdotto” nei giovani diplomati del Corso quei valori e quella voglia di divulgare lo sport educativo e la cultura dello sport accessibile a tutti.
Non è più tempo di interventi dilatori e di superficialità.
Il mondo dello sport lucano attende segnali seri che vanno in un’unica direzione potenziare il settore e creare e moltiplicare ( come non è avvenuto nel recente passato) le sinergie con le diverse realtà sportive.
mauro.armando.tita@alice.it