Una riscossa per tutti i piccoli Comuni

Pubblicato sul Quotidiano di oggi 18 agosto

I nostri amici di sempre “scesi”dal Nord  nei nostri Comuni  mal sopportano le incurie e lo stato di abbandono di molti Centri Storici.

Le mancate manutenzioni e gestioni  di diversi fabbricati di pregio, presenti nei nostri  piccoli Comuni lucani, sono sotto  gli occhi di tutti.

I “centri servizi”, i  “centri sociali e polivalenti”  i tanti “beni culturali e ambientali” (la nostra Torre Angioina, in primis, in stato di quasi crollo), sono sempre più  esposti alla  totale incuria e alla mercè di disgustosi  atti vandalici.

A tal proposito la Nuova Giunta Regionale che uscirà dalla competizione amministrativa di novembre  deve  essere  in grado di promuovere una  vera “società di servizi”.

Una società di servizi non partitocratica, flessibile e professionalizzata, che sappia interloquire con il Mercato e che possa censire e ricognire il “grande patrimonio” esistente in tutte le realtà comunali.

Una sorta di  “PATRIMONIO S.p.A”, tutta   lucana, che possa circuitare, “georeferenziare”  e campionare, attraverso Centri di Eccellenza, Università, APT, UNIONCAMERE e CONFINDUSTRIA, luoghi e territori sconosciuti al grande pubblico, ma, capaci di attrarre nuovi potenziali turisti.

Ricordiamo con piacere i vari “torpedoni” di anziani delle UNITRE, delle Associazioni religiose,sindacali e non profit ecc., che,  non solo, hanno  apprezzato ed ammirato le nostre bellezze, ma, sono rimasti “estasiati” dalla  nostra tradizionale e tipica cucina lucana.

I nostri piccoli Comuni come Irsina, Castelmezzano,  Pietrapertosa, Guardia Perticara e tante altre piccolissime realtà dell’interno lucano sono state letteralmente prese d’assalto.

Qualcuno ha riflettuto su  questi  “nuovi  target” nella stagione estiva  in corso?

Noi crediamo che, alla luce delle scarse attenzioni ricevute, nessuno degli addetti ai lavori (APT in primis) si sia veramente attivato.

La grande attenzione è, purtroppo, ancora rivolta,  alla “POLPA”  del territorio lucano.

Al contrario, assistiamo, ancora oggi, alla totale  indifferenza riservata “all’OSSO”.

Se, nei prossimi anni, saranno  confermate  le stesse politiche odierne, i  nostri piccoli Comuni subiranno un vero collasso demografico.

Un collasso demografico  che ha raggiunto picchi altissimi.

Gli  “indici di vecchiaia” (rapporto tra gli abitanti superiore ai 65 anni e inferiore ai 14)  si sono purtroppo raddoppiati rispetto a quelli nazionale.

E’ un dato che desta tanta preoccupazione e fa tanto riflettere.

Se Moody’s, Confindustria e tanti Osservatori internazionali  sostengono che ci stiamo incamminando timidamente  nel giusto “percorso economico e produttivo”, grazie ad un valido e giovane  tessuto imprenditoriale e sociale (incompreso dalla Politica politicante), vorrà dire che la “nuova Giunta regionale”  dovrà  adottare la stessa metodica  per le nostre piccole realtà marginali.

Quante volte ci siamo chiesti se, in presenza  di  informazioni e dati certi, e, soprattutto, di  veri “Centri di documentazione plurispecialistici e interdisciplinari” all’uopo preposti, ci sarebbero state  tante disattenzioni nei confronti dei piccoli borghi?

Sarebbe bello,  se si potesse ipotizzare  e realizzare una serie di progetti, non più calati dall’alto, (e a scarso impatto occupazionale,come, avvenuto, nel recente passato), ma, curati e gestiti dai veri e dai  vari attori sociali, presenti in loco.

Del resto come sono nate le Città del miele, del vino, del sambuco? ecc. (Ripacandida, Vulture-AltoBradano, Chiaromonte ecc.).

Esse  non sono forse l’espressione dell’ “autoctona” Associazione locale?

Se le Associazioni delle Pro Loco avessero potuto puntare sullo sviluppo, con il supporto di esperti del settore, avrebbero ottenuto certamente risultati ancora più  brillanti, più immediati e più lusinghieri.

I giovani politici del nuovo Consiglio regionale devono  comprendere  che attraverso  ALSIA,  Centri di Eccellenza ,  Università ecc.,  si possono sviluppare “nuovi disciplinari”  e favorire prodotti dop e  “varie tipicità ” lucane, poco conusciute, ma, molto ambite.

La conferma viene dalle Fiere campionarie, dal “turismo ai prodotti enogastronomici, gli stands della Basilicata sono sempre affollatissimi, con buona pace di increduli imprenditori del nord  meravigliati dal successo riportato dai nostri prodotti di nicchia.

Sono tanti piccoli “tasselli”  che avvertono la necessità di puntare sulle  potenzialità delle aree interne della regione, con le stesse opportunità e con le stesse garanzie offerte a Matera, Metaponto e Maratea.

Investiamo sulle piccole realtà di Montagna.

La  “gens”  della montagna lucana è ancora tanto onesta e genuina, come lo sono i suoi incontaminati prodotti.

E’ stanca di essere tradita  e ha tanto bisogno di persone serie, meno furbe e più propositive, che sappiano coniugare  bene l’interesse di tutti.

Solo in questo modo, si può costruire una vera Comunità Democratica, come auspicata dal Quotidiano, dove il “mondo dei vinti” di revelliana memoria, sia, almeno, in parte,  protagonista.

mauro.armando.tita@alice.it

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