Dopo la lunga pausa “covidiale” iniziata prima di Natale 2021, finalmente il 5 febbraio 2022 è ripreso il Campionato di Calcio a 5 in cui milita la squadra ruvese. Inusualmente, bisogna dire, l’arbitro della partita, sig. Caggianelli, della sezione di Venosa, ha fischiato l’inizio della gara alle 15:55, ossia cinque minuti prima dell’orario canonico, come se non vedesse l’ora di sbrigare la faccenda nel minor tempo possibile. Messaggio pienamente recepito dalle due squadre, scese in campo decise a deliziare i circa 100 spettatori presenti sugli spalti. La compagine del dinamico presidente Fasano, allenata dall’esigente “mister” Michele Scalera, è scesa in campo con una formazione intergenerazionale così registrata in distinta: 12) Lovallo Valentino; 99) Tridenti Giovanni; 6) Patrissi Vincenzo; 21) Colangelo Antonio (cap.); 22) Tita Giovanni (vicecap); 10) Tita Michele; 5) Vodola Daniele; 85) Colangelo Giovanni; 77) Pizzirusso Mattia; 18)Pizzirusso Alessio; 9) Scura Sebastian; 27) Lapadula Danilo.
L’ASD Virtus Avigliano, dal canto suo, con una panchina più corta e un’età media più lunga, si affidava, invece, all’esperienza dei suoi veterani, vecchie glorie del Calcio a 11 della squadra maggiore, ossia: 1) Zaccagnino Raffaele (cap.); 3) Lasala Francesco; 6) Sacco Carmelo; 9) Summa Pietro;10) Mecca Davide; 13) Possidente Andrea (vicecap.); 17) Ferrara Giuseppe; 18)Filadelfia Bartolomeo; 11) Summa Michele.
Animato dalla voglia di riscatto dalla sconfitta di misura subita in zona Cesarini plus, sul parquet della capolista Lavello, alla 2^ giornata, il Rufria 2018 parte lancia in resta verso la porta avversaria, e, grazie ad un’azione corale subitanea ubriacante, già al 3°min. il velocissimo pivot Michele Tita (emblematicamente N. 10) realizza l’1 a 0 per i <cinghiali> locali. Passa appena un minuto ed è pareggio ad opera del N.9 aviglianese, Summa. Ma nel giro di due minuti, ci pensa ex novo Michele Tita, a ristabilire il vantaggio ruvese con un forte tiro diagonale, imparabile per l’ottimo portiere avversario. Invogliate dal bel tempo, dalla cornice di pubblico e dal manto erboso artificiale perfetto, le due formazioni si affrontano a viso aperto, senza rinunciare a qualche tackle da tergo, come quello che al 17° min. provoca il rigore, realizzato con freddezza e precisione dal N.7/17 ospite, Ferrara G. E’, così, nuovamente parità e tutto da rifare, perché gli avversari del Rufria sono poco propensi a praticare il masochismo. Ma essi nulla possono al 22°, quando l’ottimo centrale difensivo Giovanni Tita (N. 22), ex militante dell’Avigliano, ora punto di forza rufriese, vincendo un paio di contrasti a centrocampo, riesce con destrezza a presentarsi in area di rigore e a battere l’incolpevole N. 1, Zaccagnino R.
Il 1° tempo sta per scadere, ma non c’è tempo per distrarsi, né in tribuna e né in campo, perché il forte, grintoso laterale Sebastian Scura (N.9), da poco entrato a sostituire un compagno momentaneamente esausto, con un’azione di forza sulla fascia sinistra, riesce a superare tutti gli avversari e a gonfiare la rete aviglianese. Si va al riposo sul 4 a 2 per i locali, e, caso strano, senza neppure un minuto di recupero: è la prima volta che ci capita! I soli sei minuti di pausa, concessi dal giudice di gara per il “tea time”, passano velocemente, ed è subito di nuovo battaglia. Sono le 16:31 quando, giusto il tempo di tornare sul prato sintetico e mettere la palla al centro, ed ecco che, in meno di due minuti, sono costretto a registrare sul carnet prima un bolide del “vecchio” fuoriclasse del futsal Giovanni Colangelo (N.85), ispiratore di tutte le manovre offensive rufriesi, che fa la “barba” al 2° palo e va fuori; e poi il 2° goal personale di Giovanni Tita, e siamo solo al 2°min. del 2° tempo! In questa partita incredibile tutto avviene in rapida successione, tant’è che, appena rimessa la palla al centro, è di nuovo fuga sulla fascia destra. Ne è promotore il forte capitano ruvese Antonio Colangelo (N. 21), eclettico calciatore di categoria superiore dotato di forte carica agonistica, jolly motore del centrocampo con il forte “vizio” del goal, il quale, al 3° min. realizza una rete molto sofferta, per i calci che ha dovuto subire, per portare lo score sul 6 a 2. La pioggia di reti continua senza soluzione di continuità, cosicché al 7° minuto, favorito da
una distrazione della difesa ruvese, è di nuovo l’ottimo pivot della Virtus (N.7/17), Ferrara G. a realizzare la terza marcatura per la sua squadra. Ma un solo giro di lancette, e il Rufria è ancora in goal; adesso ci ha pensato Vincenzo Patrissi (N. 6), entrato nel secondo tempo, che, con la sua velocità sulla fascia destra, ha seminato tutti gli avversari, prima di scagliare una saetta imparabile nell’angolino a destra del povero portiere avversario. Ma non è finita ancora! C’è tempo per altre reti! Ora è il turno del gigantesco N.9 della Virtus, Summa, che, a dispetto della sua anagrafe, dimostra ancora un ragguardevole dinamismo tecnico. Mister Scalera, fautore del turn over rigenerativo/educativo, intanto, per una sorta di par condicio sportiva, ha da poco chiamato dalla panchina il longilineo pivot Daniele Vodola (N.5), che non tarda a ripagarlo con una rete di ottima fattura, dopo una sgroppata cominciata dall’area ruvese. Mancano dieci minuti alla fine del tempo regolamentare. Giochi chiusi? Ma neanche per sogno, alla luce della famelicità dei padroni di casa! E, infatti, a due minuti dal termine, arriva pure la rete di Danilo Lapadula (N.27), ex gloria della Vultur con un cognome calcisticamente illustre. La sua marcatura è scaturita dall’assist preciso, dopo una lunga fuga sulla fascia destra, del sedicenne Mattia Pizzirusso (N.77), fresco subentrato, prodotto del vivaio rufriese con suo fratello gemello. Il suggello a questo match pazzesco arriva in extremis, addirittura sul gong finale del 60° min. La ciliegina sulla torta è fornita dal solito, infaticabile Michele Tita che, da N.10 qual è, realizza la rete del 10 a 4 e si porta a casa il pallone della sua tripletta personale. Chapeau a lui e a tutta la società “ASD Rufria 2018”, che, nonostante le difficoltà economiche legate alla scarsa massa critica del paese, e alla crisi pandemica, ha allestito una squadra di tutto rispetto, destinata a ben figurare nel prosieguo del campionato di serie D, se la variante Omicron lo permetterà, cercando in tutti i modi di portare avanti l’opera di valorizzazione del patrimonio sportivo locale, con una particolare attenzione al settore giovanile.
Prof. Domenico Calderone
Grande Professore articolo bello ed esaustivo come sempre, ora teta al derby
*testa