Il fenomeno Domenico Acerenza ,orgoglio del nostro Nuoto, continua a mietere successi e medaglie dopo il prestigioso titolo mondiale della fiorettista Francesca Palumbo.
Lo Sport lucano ha goduto e gode di due splendidi riconoscimenti , il primo quello di
Potenza “Città Europea dello Sport” e il secondo , non meno importante… l’incarico di “Coordinamento Nazionale degli Assessori Regionali allo Sport”.
Le Politiche dello Sport in Basilicata sono da sempre considerate le cenerentole del Bilancio regionale. Qualche anno fa sulle pagine della Gazzetta avevamo commentato il dato economico dell’industria sportiva lucana. Un dato che incide dello 0,7 % sul PIL regionale, ignorandone, però, la portata diretta e indiretta che supera abbondantemente il 3% . Un dato che mi inorgogliva, da ex Responsabile regionale delle Politiche dello Sport (2001/2011) grazie alla positiva ricaduta degli innovativi “Piani Triennali per lo sviluppo dello Sport”, al Primo Progress Report “Lo Sport per Tutti” pubblicato nel 2001, undici anni prima del “governativo” Libro Bianco dello Sport 2012 , al Primo “Dispositivo Tecnico per le Sponsorizzazioni” , al Primo Corso Nazionale per “Maestri di Sci Nordico e Alpino” (nostro fiore all’occhiello)in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali, la Facoltà di Medicina della Sapienza di Roma e l’APOFIL, nonché ai nostri Piani/stralcio rivolti alle attività motorie degli anziani, dei ragazzi e dei diversamente abili. Purtroppo dobbiamo constatare amaramente che i timidi interventi posti in essere all’uopo dal Comune di Potenza e dalla Regione sono molto, molto modesti. Lo Sport che unisce, lo sport che migliora la vita, i favolosi risultati conseguiti da Francesca Palumbo e da Domenico Acerenza dovrebbero imporre un sussulto, un sussulto vero con un potenziamento adeguato delle infrastrutture sportive e un congruo finanziamento ai progetti sulle pratiche sportive e sulle attività motorie. Urge moltiplicare i Buoni Sport degli Enti Locali della Basilicata che hanno ampliato in questi ultimi dieci anni la platea dei partecipanti di oltre trentamila unità.
Apprezzo la limpida onestà intellettuale dell’ex Assessore regionale Collazzo che nel suo Post su Domenico Acerenza ha dato atto di aver recepito i miei ottimi suggerimenti tesi, fra l’altro, a finanziare le società lucane partecipanti ai Campionati Nazionali minori come la Savigi e la Schermistica Lucana (le due società dove hanno mosso i primi passi sia Domenico Acerenza che Francesca Palumbo).
Spero che si faccia tesoro di queste importanti e significative esperienze lucane e si coinvolga adeguatamente non solo i livelli istituzionali comunali, ma , anche, e, soprattutto, il CONI con le sue articolazioni territoriali, Federazioni ed Enti di Promozione sportiva. (Li ringrazio per gli attestati di stima e per gli autorevoli riconoscimenti ).
Il Sistema dello Sport lucano non può vivere di riflesso o sugli allori di Palumbo e Acerenza.
Il Sistema deve riprendere la sua corsa, deve mettere al centro la persona e la sua indubbia e potenziale socializzazione dando la priorità alla formazione dei Tecnici per l’Animazione Sportiva.
Tutto ciò nella consapevolezza che molti spazi devono essere riempiti dalle attività promozionali, in quanto il CONI e le Federazioni sportive non sono in grado di garantire la gestione e il funzionamento di tante palestre e di tanti impianti sportivi omologati e sparsi nel territorio regionale.
La grande diffusione delle pratiche sportive potrebbe essere il nuovo Target di riferimento del Coordinamento Nazionale degli Assessori Regionali allo Sport, non ancora scaduto, ce lo insegnano Francesca Palumbo e Domenico Acerenza con le loro “performance” adolescenziali vissute nelle nostre Palestre e nei nostri “modesti” impianti sportivi.
Armando TITA
Sociologo, già Responsabile delle Politiche dello Sport della Regione Basilicata