Siamo, sì, sagaci opinionisti, ma, da decenni formuliamo proposte concrete che, purtroppo, cadono brutalmente nel solito dimenticatoio di sempre.
Non vogliamo demordere e avvertiamo il bisogno di riprendere il mai dimenticato dibattito sull’insopportabile e intollerabile collasso demografico dei nostri piccoli Comuni montani.
Lo riprendiamo in un’ottica diversa molto più propositiva e meno ” dispersiva “.Lo riprendiamo , soprattutto, alla luce di una seria politica di programmazione che si fa strada, incisivamente, nei Comuni dell’Alta Montagna del Vulture e del Marmo.
Seria politica auspicata da amministratori comunali seri e propositivi.
Amministratori impegnati a smuovere acque stagnate dopo anni di letargo assoluto delle aree interne della Basilicata.
Letargo che non può essere più giustificato.
Sono queste le ragioni di un desiderio covato per anni e che deve vedere, finalmente, un protagonismo e un dinamismo delle aree interne inseriti in una seria programmazione socio- economica regionale.
Una programmazione che riprenda i vecchi obiettivi dei mai dimenticati P. S. (progetti speciali aree interne) 33.
Noi, cittadini vaccinati, di una certa età, non crediamo nella fisiolo gia della politica.
Siamo fermamente convinti che le realtà territoriali , quelle più dinamiche e quelle più marginali hanno bisogno di una vera rivoluzione copernicana.
Vogliamo ,ancora una volta, dopo anni di disgustosa emarginazione investire sulle “risorse umane e materiali” che non sono mai state prese in seria considerazione, in special modo, nelle nostre comunità marginali.
Lo abbiamo fatto per un determinato periodo nel solito oblìo.
Purtroppo, dobbiamo convenire con i tanti amministratori locali più sensibili che lo stato di abbandono e le mancate manutenzioni e gestioni di diversi fabbricati di pregio, presenti nei piccoli Comuni lucani, sono sotto gli occhi di tutti.
Il solo caso positivo di Irsina e di San Mauro Forte che rimbalza sui giornali inglesi non ci soddisfa.
Al contrario, dobbiamo constatare che vi sono , purtroppo, “centri servizi”, “case albergo”, “centri sociali e polivalenti” e “beni culturali e ambientali” ,presenti nelle nostre aree interne , esposti alla totale incuria e alla mercè di disgustosi atti vandalici …ripresi puntualmente da tante riviste specializzate e da tanti blog.
A tal proposito la “Regione ” è in grado , dopo i successi irsinesi , di promuovere una vera e concreta “società di servizi” che possa censire e ricognire il “grande patrimonio” esistente in tutte le realtà comunali lucane?
Una sorta di “PATRIMONIO S.p.A”, tutta lucana, che possa circuitare , “georeferenziare” e campionare ,attraverso Centri di Eccellenza, Università, APT , UNIONCAMERE e CONFINDUSTRIA , luoghi e territori sconosciuti al grande pubblico ,ma, capaci di attrarre nuovi potenziali turisti, non solo inglesi.
Ricordiamo con vivo piacere i circuiti virtuosi posti in essere qualche anno fa dai vari “torpedoni” di anziani delle UNITRE , delle Associazioni religiose e non profit ecc.,.
“Torpedoni” che, non solo, hanno apprezzato ed ammirato le nostre bellezze, ma, sono rimasti “estasiati” dalla nostra ospitalità e dalla nostra tradizionale e tipica cucina lucana.
I nostri piccoli Comuni come Satriano, Castelmezzano, Ripacandida, Pietrapertosa, Guardia Perticara e tante altre piccolissime realtà dell’interno lucano sono state letteralmente prese d’assalto nelle scorse estati.
Qualcuno ha riflettuto su questi “nuovi target”. per l’avviata stagione estiva?
Noi crediamo che , alla luce delle scarse attenzioni ricevute , nessuno si sia veramente attivato, nonostante, qualche timido tentativo dell’APT e nonostante il famoso “volo dell’angelo” di Castelmezzano.
La grande attenzione è, ancora , purtroppo, rivolta alla “POLPA” del territorio lucano.
Al contrario, assistiamo ,ancora oggi ,alla totale indifferenza riservata “all’OSSO”.
Il buon Manlio Rossi Doria sarebbe deluso da tali comportamenti.
La mancanza di dibattitti e di approfondimenti di spessore su questi temi ci fanno ulteriormente intristire.
Se, nei prossimi anni, saranno confermate le stesse politiche odierne e gli stessi indici di vecchiaia, i nostri piccoli Comuni subiranno un vero collasso demografico.
Un collasso demografico che ha raggiunto picchi altissimi.
Gli “indici di vecchiaia” (rapporto tra gli abitanti superiore ai 65 anni e inferiore ai 14) si sono, purtroppo, raddoppiati rispetto a quelli nazionali.
E’ un dato che desta tanta preoccupazione e fa tanto riflettere.
Se Moody’s negli anni scorsi e la Confindustria con Artioli, sostenevano che ci eravamo incamminati nel giusto “percorso economico e produttivo”( bontà LORO), vorrà dire che si doveva, ob torto collo, non c’è più tempo da perdere.
Quante volte nel recente paci siamo chiesti se, in presenza di informazioni e dati certi, e, soprattutto , di veri “Centri di documentazione plurispecialistici e interdisciplinari” all’uopo preposti, ci sarebbero state tante disattenzioni nei confronti dei piccoli borghi?
Sarebbe bello, se si potesse ipotizzare e realizzare una serie di progetti, non più calati dall’alto, ma, curati e gestiti dai vari attori sociali, presenti in loco.
Del resto come sono nate le Città del miele, del vino, del sambuco, ? ecc. ( Ripacandida,Vulture-AltoBradano, Chiaromonte ecc.).
Esse non sono forse l’espressione dell’ “autoctona” Associazione locale?
Se la Regione ha ottenuto il riconoscimento IGP del fagiolo di Sarconi lo si deve , soprattutto, a questo circolo virtuoso dell’associazionismo produttivo locale.
A tal proposito qualche mese fa tante trasmissioni televisive eno-gastronomiche RAI parlavano del fagiolo di Sarconi come di un grande prodotto, unico, nel suo genere.
Se le Associazioni delle Pro Loco avessero potuto puntare sullo sviluppo, con il supporto di esperti regionali del settore, avrebbero ottenuto certamente risultati ancora più brillanti , più immediati e più lusinghieri.
La classe dirigente (e non classe dominante) deve comprendere che attraverso ALSIA , Centri di Eccellenza , Università ecc., si possono sviluppare “nuovi disciplinari” e favorire prodotti dop e “varie tipicità ” lucane ,poco conusciute, ma, molto ambite.
La conferma viene dalle Fiere campionarie , dal “turismo ai prodotti enogastronomici gli stands della Basilicata sono sempre affollatissimi, con buona pace di increduli imprenditori del nord , in particolare, meravigliati dal successo riportato dai nostri prodotti di nicchia.
Sono tanti piccoli “tasselli” che avvertono la necessità di puntare sulle potenzialità delle aree interne della regione con le stesse opportunità e con le stesse garanzie offerte alle quattro M ( Matera,Melfi, Metaponto e Maratea ).
Investiamo ora anche sulle piccole realtà di Montagna.
La “gens” della montagna lucana lo sosteniamo da secoli è ancora tanto onesta e genuina, come lo sono i suoi incontaminati prodotti.
E’ stanca di essere tradita e ha tanto bisogno di persone serie, meno furbe e più propositive, che sappiano coniugare bene e con tanta onestà l’interesse di tutti e lo sviluppo territoriale di riferimento.
In questo modo, si può costruire la vera Comunità Democratica, come da sempre auspicata da noi uomini di buona volontà, dove, finalmente, il “mondo dei vinti” di revelliana memoria (Nuto Revelli) sia, almeno, in parte, protagonista e non passivo testimone.
mauro.armando.tita@alice.it