Il richiamo della Azione Cattolica potentina e il ripetitivo e noioso “Collegato” alla Finanziaria

Se le famiglie italiane hanno perso il 5% del potere di acquisto quelle lucane arrancano da tempo immemore collocate ,come sono, alla “periferia economica e sociale dell’Italia e dell’Europa”.

Bene ha fatto l’Azione cattolica lucana a parlare di bisogno di  persone preparate e forti sul piano morale.

Persone preparate e forti sul piano morale che in Basilicata sono una “razza” da proteggere e in via di estinzione.

Basterebbe rileggere il collegato alla Finanziaria per comprendere la pateticità e l’assurda riproposizione  di certi provvedimenti.

Bando alle persone preparate, bando alle persone forti sul piano morale, si avviano concorsi per atipici e proroghe, ormai illegittime e noiose.

Ho letto con rispetto  e con una certa ammirazione  la nota dell’AC potentina.

Chi mi conosce sa quanto ami l’associazionismo laico e cattolico, i cittadini attivi e le loro  libertà.

Da sempre sulle pagine di questo giornale abbiamo attenzionato  la Chiesa lucana sul nuovo agire politico.

Un nuovo agire politico che segna il passo in Basilicata con questa mediocrazia imperante.

Noi che amiamo i Levi, gli Olivetti, i Rossi Doria e il loro incommensurabile amore per la Basilicata facciamo fatica a capire i Ripiani dei debiti e i Collegati alle Finanziarie regionali.

Apprezzavamo e apprezziamo  l’autonomia e la responsabilità della CEB.

Non abbiamo  mai amato i Comitati Gedda e le incursioni di uomini della Chiesa nella Partitocrazia lucana.

Apprezziamo  il serio dibattito scaturito dalla prossima propositiva settimana sociale di Torino.

Apprezziamo molto la scelta e il coraggio dei tanti preti di frontiera che amano il Mezzogiorno.

Quei preti di frontiera che accendono riflessioni e non riflettori.

Quelli che pagano di persona e vivono “segregati” per loro scelta di vita.

Quei giovani e quegli uomini di Chiesa  che hanno sfidato le Cosche   e .. quelli che  gestiscono con tanto coraggio  i Beni  mafiosi confiscati…Quei beni confiscati che fanno  paura alle Centrali del Male.

Quelli che impavidamente chiedono il RISCATTO delle popolazioni meridionali e lucane, in particolare.

Per queste serie ragioni siamo solidali con quei seri democratici  che sono portatori di un nuovo  agire politico e imprenditoriale che non si ciba del mordi e fuggi, delle delocalizzazioni , degli affarismi , dei desueti provvedimenti erga omnes.

Non amiamo  la stampa inglese  quando spara nel mucchio  per gli sprechi “meridionali”.

Non amiamo quelli che si rinnovano solo  in Famiglia.

Mi meraviglia, ancora, oggi, l’assordante silenzio della Chiesa  sulle patogene gestioni  iperdebitorie del sottogoverno lucano.

Tanti avvoltoi  che  si sono “intrecciati” e “inciuciati” nei vari Consigli di Amministrazione.

Consigli di Amministrazione finalizzati e specializzati negli sprechi, nelle bancarotte, nei  debiti e  nei fallimenti.

Debiti e fallimenti perpetuati con una disinvoltura da SCHIANTO  e che, purtroppo, per certi versi  giustificano le accuse grilline e le attuali gestioni Commissariali.

Credo che, a questo punto, tanti boiardi regionali dovranno  fornire  una spiegazione  precisa e puntuale sull’argomento.

Hanno rivestito compiti, incarichi e funzioni di tipo manageriale per diversi anni.

Conoscono i  tanti iniqui e ingiustificati fallimenti.

Iniqui e ingiustificati fallimenti che si sono dissolti nel NULLA.

Sono queste  alcune delle vere  cause che hanno prodotto l’esodo di tanti giovani e preparati professionisti  lucani.

Il biancospino (pianta forte) poteva attecchire anche  nel nostro arido terreno… tanti giovani preparati potevano essere assunti negli Enti sub regionali e nelle Autorità di gestione dei Fondi FESR , FSE e FEOAG.

Sono queste le vere cause del successo dei grillini.

Grillini che hanno tra i propri parlamentari tanti “biancospini” lucani  residenti nel Lazio e in Emilia.

Cari amici di AC rimuovere queste situazioni e alienare beni e personale con il DENARO pubblico, con il denaro di tutti è impresa facile, facilissima  in un contesto regionale dove non vi è  mai stata massa critica, pensante e giudicante.

Sono queste le vere ragioni del mancato decollo della Regione Basilicata.

Ragioni “condensate” in  sprechi, debiti ,  fallimenti e incapacità gestionali.

Le colpe sono troppo chiare.

Conosciamo i colpevoli di questo degrado.

Colpevoli impuniti  con tante  pensioni d’oro,  frutto di assegni vitalizi e di  tanti incarichi  dirigenziali, filtrati dalla sola partitocrazia senza professionalità e con tanta debolezza sul piano morale.

Pur tuttavia non vogliamo demoralizzarci.

Oggi,  più di prima , nutriamo la SPERANZA che l’A.C. lucana faccia il giusto intervento per far  cambiare qualcosa per davvero.

Un cambiamento che preveda l’assunzione di qualche giovane lucano bravo e professionalizzato, fuori TRIBU’.

Avvertiamo, però,  la stessa esigenza e la stessa voglia dei giovani di AC.

Una voglia di guardarsi in faccia e di discutere seriamente con la gente e con  il territorio.

Vogliamo riconquistare cari amici di AC,  dignità e diritti.

Dobbiamo uscire dal torpore di sempre , rattrappiti come siamo,  nel cuore e nella mente, lo sosteneva Davide Rondoni sull’Avvenire,  lo sosteniamo Noi da tempo immemore.

E’ triste e vergognoso  pensare che  la figlia diciottenne  dell’eroe comune  Maresciallo Pezzulo  ci  insegni a noi e  alla nazione intera cos’è l’ideale.

Se le istituzioni e l’imprenditoria cattolica e libera lucana   non aggrediscono   il LAVORO e la disoccupazione giovanile (iperpatogena),  la  crisi strutturale del mondo agricolo,le ingiustificate  chiusure delle industrie lucane con il loro carico di  ambiguità, le incompiute storiche, le bancarotte fraudolente, comprese quelle del mondo finanziario lucano (denunciate dal sottoscritto nell’oblìo generale di sempre), gli sprechi insopportabili, il mordi e fuggi, i centomila precari e tanto altro, il sonno di   tutte le nuove generazioni lucane che hanno a cuore le sorti della nostra amata  regione sarà sconvolto per sempre; addio sogno della Basilicata del Futuro.

Non possiamo, infine, pur nell’autonomia della Chiesa lucana, consentire ad avventurieri e affaristi di dubbia professionalità ed onestà, di lucrare sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli.

Il richiamo a persone preparate e forti sul piano morale ci appartiene.

Siamo stanchi di essere presi in giro da collegati e ripiani delle Finanziarie regionali e dal gioco dei quattro cantoni nel sottogoverno lucano.

Mauro.Armando.Tita@alice.it

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