La gara del 4 maggio 2022, valida per il turno di Coppa Italia, si svolge eccezionalmente al tramonto, in una cornice di pubblico delle grandi occasioni. Il Rufria del presidente Fasano, allenato da mister Scalera, dispone di un’ampia rosa di giocatori a disposizione, ma si tratta di ragazzi stanchi, in tutti i sensi: non bisogna dimenticare che essi vengono a giocare dopo un’intensa giornata di lavoro. La distinta consegnata all’arbitro, sig. Caggianelli, della sezione di Venosa, comprende i seguenti nomi: 12) Lovallo Valentino; 99) Tridenti Giovanni; 6) Patrissi Vincenzo; 21) Colangelo Antonio (cap.); 22) Tita Giovanni (v.cap); 10) Tita Michele; 77) Pizzirusso Mattia; 18) Pizzirusso Alessio; 27) Lapadula Danilo; 1) Silvestre Davide Gerardo; 7) Radice Gino. Il Marmo Platano, dal canto suo, sempre per impegni lavorativi, ha i giocatori contati (appena 6), così registrati: 1) Cristiano Antonio; 6) Pacella Ivano; 23) Zanfino Battista (cap.); 21)Troiano Michele; 77) Zampino Nunzio; 10) Scaringi Pio (v. cap).Il match inizia alle 19:00 in punto, e, fin dalle prime battute, si capisce subito che non si assisterà ad una sfilata di moda femminile, e non ci sarà posto per il galateo. Il Marmo Platano, scottato dalle due sconfitte già subite in campionato col Rufria, è ben deciso a tener fede alla sua denominazione societaria (nomen omen) e attacca a testa bassa, per sconfiggere il destino di vittima sacrificale per la terza volta, tant’è che già al 3’ Lovallo V. (12) è bravo a neutralizzare di pugno per impedire la capitolazione degli ospitanti; ma al 4’ nulla può, battuto da un preciso tiro teso di Zampino (77). Passa un solo minuto ancora ed è già 2 a 0 per gli ospiti, a seguito del gran goal segnato dal vicecapitano Scaringi P. (10) su svarione difensivo ruvese. Ma in men che non si dica, improvvisamente, al 6’ giunge una grande sberla di capitan Colangelo (21) da sx, che s’insacca dove Cristiano A. (1) non può arrivarci, accorciando sull’1-2. In conseguenza del gioco duro dei melandrini, al 20’ l’arbitro concede una punizione in seconda al Rufria, ma la combinazione Colangelo- Tita M. va fuori. Al 12’, su rasoterra dello stoico Lapadula (27), capitan Colangelo, ancora decisivo, devia in rete per il pareggio 2 a 2. Ora il ritmo si fa ancora più frenetico, e i giocatori sembrano essere stati morsi dalla tarantola. Cosicché, al 15’, all’ennesimo, repentino rovesciamento di fronte, i bellesi passano ex novo in vantaggio con l’esperto vicecapitano Scaringi (10), e gli animi cominciano ad essere sempre più tesi: i rufriesi non ci stanno a perdere di fronte al proprio pubblico amico, in cui figurano anche alcuni supporters con forte senso critico, vecchie conoscenze del reporter, in forza al competitor San Fele.In questo clima “bellico”, al 25’ viene ammonito addirittura l’insostituibile capitan Colangelo, calciatore di norma corretto, e al 26’ l’ottimo Lovallo è bravissimo a respingere un gran tiro di punizione bellese. Al 27’ assistiamo ad una nuova parata straordinaria dell’estremo difensore del Rufria, che conserva il punteggio del 1° tempo sul 2 a 3. Alle 19:37, dopo una breve pausa per rifiatare, ricominciano le ostilità tra due squadre che si danno battaglia senza esclusione di colpi. La squadra di casa sta perdendo, e cerca di spostare il baricentro il più avanti possibile, ma ciò la espone ai micidiali contropiedi avversari, tant’è che questi, a 3 minuti dalla ripresa, vanno di nuovo in goal con Troiano (21). Sul 2 a 4, i tifosi cominciano a rumoreggiare, temendo un déjà vu piuttosto ricorrente negli ultimi tempi, e i combattenti rufriesi ne sono ben consapevoli. Quindi, anche se vistosamente stanchi, continuano a combattere stoicamente, senza arrendersi mai e, grazie al forte temperamento, al 9’ vanno a segno su punizione ad opera del figliol prodigo Radice (7). Sullo score di 3 a 4 si riaccendono le speranze di riacciuffare il risultato, ma al 21’ accade l’inattesa espulsione del pivot Tita M. 10), per cumulo di ammonizioni derivanti da proteste reiterate nei confronti del Direttore di gara, lamentando platealmente di essere stato “martoriato” impunemente per tutto l’arco di tempo giocato. Dunque, partita chiusa? Ma neanche per sogno! Il bello deve ancora venire! Infatti, da questo increscioso episodio, è trascorso appena un minuto, allorquando il fenomenale capitano del Rufria, Colangelo (21), sorprendendo tutti, con una delle sue solite folate offensive, dribbla i suoi avversari che lo stanno attenzionando e va a battere, con un preciso rasoterra, l’incolpevole Cristiano (1). Sul 4 a 4, la lotta si fa dura come il marmo, è il caso dire, e le controffensive dei melandrini diventano feroci; ma non hanno ancora fatto tutti i conti con le qualità individuali nascoste del capitano ruvese, jolly di categoria superiore, con proprietà “taumaturgiche” tali da occultare le debolezze del team, attraverso prodezze personali che rimarranno negli annali calcistici. Esattamente come quella da lui compiuta al 23’, nel momento in cui, confermandosi match winner di razza, sfuggendo ancora una volta ai suoi “mastini”, va a realizzare il suo 4° goal personale dell’incredibile vantaggio del Rufria. I sette minuti mancanti al termine di questo spigolosissimo match pazzesco di Coppa Italia provinciale, trascorrono poi al cardiopalmo, con i bellesi, mai domi, che sembrano dei panzer tedeschi; la porta difesa da Lovallo, il migliore assoluto in campo, è presa d’assedio come Fort Apache, ma il cantaportiere in giornata di grazia, protagonista assoluto, continua a cantare fino alla fine: ” non passa lo straniero!” salvando un 5 a 4 insperato.
Prof. Domenico Calderone


buonasera, come sempre è un piacere leggere gli articoli del professore, il suo lessico ed il suo registro sono aulici, metafisicamente sembra di vivere la gara, anche senza avervi presenziato. grazie e buona domenica. w lo sport