Emigrazione : solo un ricordo ?

Le manifestazioni organizzate dalla Pro-Loco per l’Estate Ruvese 2005 sono caratterizzate dal recupero della nostra storia, del nostro passato e delle nostre tradizioni.



Una pagina amara ma inevitabile del passato ruvese, anche recente, è rappresentata dal fenomeno dell’emigrazione , piaga che ha contagiato tutto il Sud dalla fine dell’Ottocento sino ai giorni nostri.

Si tratta di un fenomeno con caratteristiche diverse : quello iniziale era caratterizzato dallo spostamento di intere famiglie in cerca di un qualsiasi lavoro, pur di sopravvivere, mentre quella attuale riguarda soprattutto la cosiddetta “emigrazione intellettuale”, che vede giovani studenti trasferirsi per frequentare l’Università o per trovare un lavoro consono al titolo di studio ottenuto e che non è possibile conseguire facilmente in loco.

La sera del 24 luglio ha visto una grande partecipazione popolare alla manifestazione sull’emigrazione (“Giornata di Accoglienza dell’Emigrante”) organizzata dalla Pro-Loco nel suggestivo scenario della Corte del Castello Angioino.

Dopo il saluto del Vice-Sindaco Donato Fortunato , che ha auspicato il più frequente ripetersi di tali manifestazioni,  sotto l’abile regia di Peppino Ferrieri  sono stati proiettati spezzoni di un vecchio film girato nel 1960, che hanno evidenziato vari aspetti delle condizioni socio-economiche di Ruvo del Monte in quegli anni (’50-’60) che sono state la causa del “boom” del fenomeno emigrazione (il lavoro, le condizioni giovanili, il paese, le condizioni delle famiglie).

Dette proiezioni (sei) sono state intervallate da acute ed appropriate riflessioni sulle cause e conseguenze dell’emigrazione da parte di Peppino Ferrieri, responsabile del Settore Cultura e Tradizioni della Pro-Loco; dalla lettura di articoli giornalistici pubblicati dal dott.

Mauro Armando Tita, Funzionario della Regione Basilicata che, presente all’evento, ha poi fatto un’amara riflessione su come tanti lucani e ruvesi  hanno avuto enorme successo all’estero , e per farlo hanno dovuto emigrare e persino mutare il loro nome: su tutti il caso del più grande scrittore e sceneggiatore di “thriller” del ‘900 , Ed McBain , americano, ma il cui vero nome era Salvatore Gambino , di Ruvo del Monte.

Vi è stato poi l’intervento di Roberto Di Napoli, componente del Direttivo della Pro-Loco , che ha evidenziato come il fenomeno emigrazione ha segnato le vite ed i destini di tutti i ruvesi, ricordando gli innumerevoli casi di zii e cugini lontani, che molti hanno conosciuto dopo tanti anni, e quelli di tanti compagni di scuola che negli anni’70 si sono separati dalla sera alla mattina , perché le famiglie di alcuni di loro sono emigrate in cerca di fortuna , e che in molti casi non si sono più rivisti.

Ha concluso  l’intervento di Don Gerardo Gugliotta , Parroco di Ruvo del Monte , che ha fatto una riflessione sull’attuale emigrazione, che ha ripreso purtroppo a crescere.

Il numerosissimo pubblico presente si è visibilmente commosso alla visione di immagini di tanti anni fa, rivedendosi molto più giovani o rivedendo persone che non ci sono più.

Grande apprezzamento ed emozione ha suscitato in tutti la proiezione finale di un pezzo tratto dal documentario RAI  del 1965 “Viaggio in Lucania”, del regista potentino Luigi Di Gianni: si tratta di circa 15 minuti dedicati a Ruvo del Monte che evidenziano benissimo quali erano le condizioni di vita di allora, tra l’altro argutamente esposte dall’allora sindaco Pietro Musano, che hanno spinto tanti Ruvesi a cercare fortuna al Nord ed all’Estero.

Tra una proiezione e l’altra, ed alla fine per circa un’ora, i presenti sono stati allietati dalle note di Nicola Suozzi e della sua fisarmonica, coadiuvato dai giovani Maurizio Grieco e Davide Vodola, che ha alternato amare canzoni che parlano di emigrati lontani dai loro affetti (e lui , presidente del neonato Circolo Emigrati di Ruvo del Monte ed infaticabile lavoratore in Svizzera per tanti decenni, sa bene cosa significa) a divertenti note di liscio.

Di questa serata resterà l’emozione, e persino le lacrime di taluni , nel rivedere un passato che sembra lontanissimo ; resterà la grande partecipazione popolare ad un evento che ha suscitato molto interesse ed attenzione ; resterà la certezza che se si dà un’impronta di lavoro serio alla ricerca storica e culturale, questa non può che coinvolgere sinceramente e con passione ognuno di noi, ed i risultati , in termini di interesse e partecipazione, si vedono .

Ruvo del Monte , 25/07/2005

Roberto Di Napoli

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