Dalla S.S. Ruvo all’A.S.D. Ruvo: oltre cinquant’anni di sacrifici, di gioie, di delusioni, di successi, di sana passione calcistica

Il Ruvo stagione 1972/'73di Roberto Di Napoli con l’indispensabile e determinante contributo di notizie, dati, immagini e riflessioni di Peppino Rossini, per tutti il “Presidente” di Ruvo calcistica, di Franco Carbone, libero e capitano della S.S. Ruvo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del novecento, e di Pasqualino Tita, profondo conoscitore e protagonista diretto degli albori della società calcistica ruvese

Passando nei primi anni del ventunesimo secolo per il colle San Nicola, quando era acceso il dibattito a Ruvo del Monte circa la possibilità di rifondare la squadra dopo la mancata iscrizione ai campionati ad “11” e la partecipazione al campionato regionale di calcio a “5” nei primi anni del nuovo secolo, ed osservando il campo di calcio ormai vinto da alta erba selvatica, quanti avrebbero potuto pensare che quel posto è stato testimone di grandi imprese sportive di cui Ruvo del Monte è fiera?
Eppure è proprio così e tanti di noi ricordano i gloriosi anni passati della S.S. Ruvo, squadra di calcio che ha fatto parlare di sé come una realtà di spicco del calcio lucano.
E che continua a far parlare di sé con le sue imprese sportive, ed i suoi risultati più che lusinghieri per un piccolo centro lucano di poco più di mille abitanti e senza alcuna risorsa economica o finanziaria.
E per chi vuole ricordare, ma anche per chi non sa, questa pagina fa al caso suo.
La Società Sportiva Ruvo è nata nella stagione sportiva 1958/’59 con il sacrificio personale di tanti ruvesi che hanno contribuito materialmente ed economicamente affinché si potesse finalmente partecipare ad un campionato di calcio organizzato dal Comitato regionale Lucano della F.I.G.C.
Come egregiamente ricostruito da Pasqualino Tita in un articolo pubblicato sul “Notiziario Ruvese”, come una “favola” dal nulla si era riusciti a mettere su una squadra ed una Società con una sottoscrizione che vide aderire nel giro di sole 24 ore (tra la vigilia e la giornata di Natale del 1958) ben 150 persone con una quota individuale di 1.000 lire (“sommetta non trascurabile all’epoca”).
La Società, denominata “SOCIETA’ SPORTIVA RUVO” (per tutti S.S. Ruvo), prendeva forma con la composizione degli organi rappresentativi i cui componenti erano persone degne e stimate, dal Sindaco Pietro Musano in testa allo stesso Pasqualino Tita che assumeva l’incarico di responsabile tecnico effettivo.
Per i colori sociali si scelse il colore azzurro, tanto caro al primo ed ininterrotto presidente per più di trent’anni, Peppino Rossini, tifosissimo del Napoli.
L’impianto sportivo su cui disputare le gare interne, il mitico “San Nicola”, era stato costruito anni addietro con il lavoro personale dei giovani ruvesi e si trovava adiacente alla strada comunale che porta alla montagna, sotto la chiesa dell’Incoronata.
Esso era privo di recinzione (apposta solo nel 1967) e di spogliatoi (all’uso veniva adibita, a turno per arbitro ed atleti, la piccola sagrestia della stessa chiesa dell’Incoronata).
A Pasqualino Tita ed ai suoi infaticabili compagni d’avventura costò immani sacrifici e fatica rendere praticabile e “regolamentare” per le competizioni ufficiali un terreno “più idoneo al pascolo che al calcio” e privo di attrezzature, nonché procurare l’abbigliamento sportivo e quant’altro necessario.
Il sacrificio , però , fu ripagato: il terreno di gioco fu reso regolare e vantò un invidiabile manto erboso che resistette alle intemperie per anni.
Quando fu rifatto nel 1977 fu spostato più a destra della strada e furono finalmente costruiti gli spogliatoi e gli spalti , ma il manto erboso scomparve,lasciando il posto alla terra battuta.

Una gara del Ruvo negli anni '50
UNA GARA DEL RUVO NEGLI ANNI ’50: SI NOTI IL PUBBLICO AI LATI DEL RETTANGOLO DI GIOCO SENZA RECINZIONE

La squadra ha sempre partecipato a tutti i campionati organizzati dalla F.I.G.C. Lucana, dalla terza categoria sino a partecipare per due anni consecutivi (negli anni 1960) nel campionato Regionale di Promozione Lucana, dove si è sempre ben comportata pur al cospetto di blasonate squadre di grossi centri e, soprattutto, non è mai giunta ultima.

Una formazione del Ruvo negli anni '60
UNA FORMAZIONE DEL RUVO NEGLI ANNI ’60

I risultati ottenuti sono stati sempre a dir poco lusinghieri, come la vittoria nei campionati di seconda categoria nelle stagioni 1958/’59 (cioè proprio alla prima stagione ufficiale disputata), 1960/’61, 1968/’69 e 2006/2007, la vittoria in più di un campionato di terza categoria o come alti e più che lusinghieri piazzamenti nelle varie competizioni disputate (è opportuno ricordare che sino agli anni ’70 dalla prima categoria si accedeva direttamente alla promozione e poi alla Serie D).

 

Il Ruvo campione di 2a Categoria Stagione 1968/69

LA FORMAZIONE TIPO DEL RUVO VINCITORE DEL CAMPIONATO DI SECONDA CATEGORIA NELLA STAGIONE 1968/’69
(in alto da sinistra): Fortunato (Dir. Acc.), De Benedictis, Partipilo Vito, Serra, Cassano, Marzo, Casino, Il Presidente Rossini
(in basso da sinistra): un tifoso, Bovino, Partipilo Vincenzo, Carbone, Mandola, Partipilo Donato

 

Ruvo-Avigliano 1968/69

Ruvo-Gallitello 1968/69

Ruvo-Maschito 1968/69

Maschito-Ruvo 1968/69 Melfi-Ruvo 1968/69 Possidente-Ruvo 1968/69
Ruvo-Oppido 1968/69 Oppido-Ruvo 1968/69 Ruvo-Pietragalla 1968/69

RASSEGNA STAMPA DELLA STAGIONE 1968/1969

“Da “Il Mattino – Cronaca Della Lucania” del 10/07/1969

Proprio nella ricorrenza del decimo anniversario della sua fondazione la squadra di calcio della Società Sportiva Ruvo, con una lusinghiera prestazione, si è aggiudicata il lungo e duro campionato di calcio di 2a categoria.
A tale torneo, uno dei più belli finora disputati , vi hanno partecipato 11 squadre, tra le quali alcune di esse appartengono a grossi centri del potentino.
Gli azzurri Ruvesi nelle 20 gare disputate ne hanno vinte 12, pareggiate 4 e perse 4, realizzando 46 reti e subendone 21.
La compagine del Ruvo era formata da validi giocatori tra i quali spiccavano i vari Mandola, i tre fratelli Partipilo, i Carbone, De Benedictis, Claps , Casino e Rossini ed altri elementi giovani i quali tutti meritano un plauso per il loro attaccamento alla squadra e per le energie spese.
Si è riunita l’assemblea dei soci ed ha predisposto l’affissione di un pubblico manifesto di invito alle Autorità cittadine ed alla cittadinanza tutta  a voler contribuire, stimolando gli sportivi ad entrare nella Società, onde farla più grande ed avere così la possibilità finanziaria di far partecipare il Ruvo al prossimo grande campionato regionale lucano di 1a categoria , il quale sarà articolato come è noto a girone unico.
Per dovere di cronaca riportiamo qui di seguito la classifica ufficiale del campionato:

1°) Ruvo punti 28 – 2°) Maschito punti 24 – 3°) Melfese punti 23 – 4°) Gallitello di Potenza punti 22 – 5°) S.Antonio di Palazzo San Gervasio punti 21 – 6°) Acerenza punti 21 – 7°) Avigliano punti 17 8°) Fides di Filiano punti 14 9°) MDB di Pietragalla punti 14 – 10°) A. Cristofaro di Oppido Lucano punti 13 – 11°) Possidente punti 11 .

Giuseppe Rossini”


FORMAZIONI SCHIERATE DAL RUVO NEL CORSO DEGLI ANNI
Dettagli (nell’ordine): Ruvo Campione di 2a categoria 1958/’59, Anno 1960, Ruvo Campione di 2a categoria 1960/’61 (due foto), 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, marzo 1968 a Pietragalla, 1968 a Muro Lucano, 02/06/1970 ad Avigliano, il Ruvo nel 1970, stagione 1970/71, prima di una gara negli anni ’70, novembre 1972, 1972, stagione 1972/73, maggio 1974 a Melfi, 22/12/1981 a Pietragalla, 1983, 25/03/1984 a Palazzo San Gervasio, 04/11/1984 a Pietragalla, 20/10/1985 a Pietragalla, Derby vinto con il San Fele nel dicembre 1986, stagione 2006/2007, stagione 2007/2088.
{morfeo 51}

Di Ruvo calcistica si sono sempre occupati la stampa e la radio lucana come un esempio da seguire di passione, sacrificio e risultati ottenuti da soli, senza mezzi a disposizione se non la volontà e l’impegno di ognuno.
Tante squadre, anche fortissime, hanno dovuto pagare lo scotto di giocare al San Nicola, lasciandoci punti ed anche sogni di promozioni svanite.
Negli anni ’70 un appuntamento sportivo di grande livello tecnico e di altissimo interesse per il calcio lucano ed extra-lucano era il torneo estivo di calcio organizzato a Pescopagano con gare in notturna.
Il Ruvo vi ha sempre preso parte con risultati più che lusinghieri: dopo i primi anni in cui si approfittava soprattutto per far fare esperienza ai giovani calciatori locali, successivamente si pensò anche ai risultati, che furono ottenuti con un sapiente amalgama tra i più forti calciatori ruvesi dell’epoca ed alcuni esperti, nonché validissimi tecnicamente, calciatori di spicco del calcio lucano.
E fu così che, grazie ai vari Ficarazzi e Barbaro di Rionero In Vulture , a Massimo Patrizi da Pavona (Roma) ed agli indimenticabili Zito, Salerno, Taccogna e Frezza di Senise, portati a Ruvo dall’indimenticato Andrea Cicenia, assieme ai “nostri” campioni Gerardo Patrissi, Leonardo Cuoco, Donato Gallucci, Angioletto e Tonino Guerra, Mario Cefola, Donatino Gallucci si giunse alla semifinale nell’anno 1978, eliminati dalla Murese ai rigori, ed alla vittoria nell’anno 1979, sconfiggendo in finale il Bisaccia per 2-1. Da sottolineare che centinaia di festanti ed agguerriti tifosi ruvesi hanno sempre accompagnato la squadra a Pescopagano in ogni gara disputata e non l’hanno mai lasciata sola.

Ruvo campione Torneo di Pescopagano 1979
LA FORMAZIONE TIPO DEL RUVO VINCITORE DEL TORNEO ESTIVO DI PESCOPAGANO NEL 1979

Il segreto del successo sportivo si può dividere in due componenti essenziali.
La prima è la figura del “presidente” Giuseppe (“Peppino”) Rossini, vera anima storica del calcio ruvese, che da solo ha sopportato sacrifici di impegni, personali, familiari ed anche economici pur di non privare Ruvo della sua squadra di calcio, sacrifici ricambiati dal riconoscimento personale e dalla stima di tutta la storia del calcio lucano (la Società Sportiva Ruvo è stata premiata dal CONI nel 1964 con un diploma di riconoscimento, mentre nel 1965 le è stata assegnata la Coppa d’Argento del Prefetto di Potenza ed il Presidente Peppino Rossini è stato insignito di diploma e medaglia d’oro al merito sportivo) e dai risultati ottenuti dalla squadra.

Peppino Rossini con Franco Carraro
01/08/1976: PEPPINO ROSSINI CON L’ALLORA PRESIDENTE F.I.G.C. FRANCO CARRARO

La seconda è stato il sapiente amalgama tra giovani campioni ruvesi e non ruvesi.
Tra i primi ricordiamo nel corso degli anni i fratelli Grieco (Armando, Michele e  Mario), Lilino Cefola, Cenzino Vodola, Gerardo e Pasquale Tita, Nicola Serra, Vito Casino, Oreste e Mimì Ciampa, Armando Sacino, Peppinuccio Vasti,  Donato Rossini, Vito Corritore, Donato Fortunato, Angelo Capassi, Rodolfo Vodola, Antonio Gallucci, Giovanni e Michele Schettini, Mimì Corritore (il mito dei ragazzi negli anni ’70), Gerardo e Peppino Patrissi, Donato Corritore, Donato Gallucci (che poi ha militato nel Potenza e nella Salernitana), Gerardo Zarriello (il “Maradona” famoso per le sue spettacolari sforbiciate, che anche durante il servizio militare correva a Ruvo ogni domenica per difendere i colori della squadra di calcio del suo paese), Tonino Tita, Tonino ed Angioletto Guerra, Biagio e Domenico Grieco, Giannino Cuoco, Leonardo Cuoco, Pasquale Grieco, Franco Tita, Piero Mira, Tonino Vodola, Giuseppe Corritore, Vincenzo Patrissi, Pasquale Grieco ’67 (scusate le dimenticanze che potranno essere colmate con opportune segnalazioni).
Tra i secondi, quasi tutti appartenenti alla “colonia barese”, ricordiamo Mario Massari, Tonino Centofanti, Eugenio Merolla, Raffaele Santomartino, Roberto Patella, Luigi De Benedictis (il mitico portiere di tanti campionati), Franco Carbone, Vito, Vincenzo e Donato Partipilo, Nicola Serra, Cassano, Marzo, Bovino, Mandola, Gruosso, Vito Claps (capace di spezzare la traversa con un fortissimo tiro durante una gara con l’Acerenza), Giovanni e Salvatore Cappiello, Michele Miele ed altri di Rapone (il cui apporto è stato fondamentale per i successi dell’undici ruvese, che era allora un vero e proprio sodalizio per tutto il comprensorio), Lanza e Raffaele Laurenziello di Pescopagano ed il “mito” Ciuffreda di Foggia, un inesauribile macinatore di chilometri e di polvere, che resta nei nostri ricordi per essersi rifiutato di uscire dal campo ed aver giocato un’intera gara con il naso rotto e sanguinante (anche qui eventuali inevitabili dimenticanze  potranno essere colmate con opportune segnalazioni).

Premiazione Cappiello 21/01/1979

21 GENNAIO 1979: NEL PROLOGO DEL PRIMO DERBY IN UN CAMPIONATO UFFICIALE TRA RUVO E RAPONE (LA GARA TERMINERA’ 2-1 PER IL RUVO) IL PRESIDENTE ROSSINI PREMIA GIOVANNI (“GIANNINO”) CAPPIELLO, BANDIERA DEL RUVO NEGLI ANNI ’70 CHE TERMINA LA SUA CARRIERA CALCISTICA NELLA SQUADRA DEL SUO PAESE CHE NELLA STAGIONE 1978/’79, AVENDO FINALMENTE UN CAMPO DI CALCIO REGOLAMENTARE, PER LA PRIMA VOLTA PARTECIPA AD UN CAMPIONATO UFFICIALE DELLA FIGC. IL PREMIO E’ DA INTENDERSI A TUTTI QUEI VALIDI ATLETI DELLA VICINA RAPONE CHE PER ANNI HANNO DATO IL LORO DETERMINANTE CONTRIBUTO E LUSTRO AL RUVO, VERA E PROPRIA SQUADRA DI TUTTO IL COMPRENSORIO.


Nel 1990 il “presidentissimo” Peppino Rossini lascia per motivi di salute; nel 1991 la S.S. Ruvo si trasforma in A.S.D. C.A.S. Ruvo Giovanile (e quindi definitivamente A.S.D. Ruvo con atto notarile nel 2007): i colori sociali diventano il rosso ed il blu.
Sotto la guida societaria di Tonino Fasano e tecnica del compianto maresciallo Santoro si riparte dalla terza categoria con un manipolo di giovani promesse locali: Luigi e Francesco Pepe, Pinuccio e Gianluca Santoro, Elvis Tomasulo, Donato ed Antonio Patrissi, Enzo Cristiani, Giuseppe Mungiello, Pasquale Grieco, che onoreranno il nome di Ruvo calcistica da veri e propri talenti, seguiti sempre da un nucleo di fedelissimi “ultras”.
Si vince il campionato di terza categoria e si accede in seconda, dove, dopo un inizio formidabile, la squadra perde via via pezzi preziosi, che vanno via per motivi di studio o di lavoro, fino a non iscriversi l’anno successivo.
Il resto è storia di oggi, documentata dal sito della  Pro Loco di Ruvo del Monte: si ricomincia dalla terza categoria nel 2003/2004 e 2004/2005, seconda categoria nel 2005/2006 e 2006/2007, stagione della storica promozione in prima categoria sotto la guida tecnica di mister Gerardo Natale.

 

Ruvo 2006/2007
UNA FORMAZIONE DEL RUVO CAMPIONE DI SECONDA CATEGORIA NELLA STAGIONE 2006/2007
(in alto da sinistra): D’Auria, Rinaldi, Pizzulo, Cappiello, Delli Gatti, Verrastro, Ricigliano, De Novellis, Maffucci
(in basso da sinistra): Barbaro, Grieco, Rauseo, Lomio, Letizia, Simonetti

Piero Mira 01/04/2007 Roberto Di Napoli 01/04/2007 Festa 01/04/2007
Festa 01/04/2007 Festa 01/04/2007 Festa 01/04/2007

IMMAGINI DEI FESTEGGIAMENTI PER LA STORICA PROMOZIONE IN PRIMA CATEGORIA DOPO 40 ANNI (01/04/2007)

Ruvo-Bella 01/04/2007
IL RUVO CAMPIONE DI SECONDA CATEGORIA 2006/2007 PRIMA DELLA DECISIVA GARA CON LO SPORTING BELLA DEL 01/04/2007

Grazie a questa straordinaria stagione sportiva il Ruvo è stato premiato dalle mani di Gianfranco Zola.
Difatti, nell’ambito delle manifestazioni previste per l’arrivo in Basilicata della Coppa del Mondo di calcio, vinta dalla nostra Nazionale a Berlino nel luglio 2006, la sera del 13 dicembre 2007, nella splendida cornice del Teatro Stabile di Potenza, la F.I.G.C. di Basilicata ha organizzato la “Festa del Calcio Lucano”.
La cerimonia ha inteso premiare tutti i protagonisti del calcio in Basilicata, distinguendo tra riconoscimenti a dirigenti delle Societa’ lucane che da anni si dedicano a questa attivita’ e riconoscimenti alle Societa’ che si sono distinte nel corso della stagione 2006-2007 sia per la disciplina che per i successi sportivi.
Ospite d’onore della serata e’ stato Gianfranco Zola, indimenticato fuoriclasse del Cagliari, del Napoli,  del Parma, del Chelsea e della Nazionale Italiana.
Naturalmente il teatro era gremito di tante persone che volevano ammirare da vicino il campione, che tale si e’ dimostrato, oltre che sul campo di calcio, anche in questa serata, mostrandosi una persona semplice ed affabile, sempre disponibile con tutti.
Grandi sono stati gli applausi ed i riconoscimenti a Gianfranco Zola nel corso della manifestazione, particolarmente quando ha raccontato della sua vita e della sua grande carriera.
Ed e’ stato proprio Gianfranco Zola che ha premiato con una targa la nostra squadra di calcio, l’A.S.D. Ruvo, per il successo ottenuto nel precedente campionato di seconda categoria lucana, i cui numeri parlano chiaro: imbattibilita’ per l’intera stagione (unica squadra in Basilicata), vittoria in tutte la gare disputate in casa, migliore attacco, migliore difesa, capocannoniere del campionato nella persona di Vito Verrastro e storica promozione in prima categoria dopo 40 anni.
La delegazione ruvese era composta in quell’occasione dal presidente Vincenzo Mungiello, dai dirigenti Pietro Mira, Angelo Capassi, Domenico Giglio e Roberto Di Napoli e dal capitano Vito Verrastro, che tutti insieme hanno posato con Gianfranco Zola per la foto ricordo che restera’ negli annali della storia di Ruvo calcistica, ancora una volta portata sugli altari del calcio lucano ed al centro dell’attenzione della stampa e dei media, il miglior biglietto da visita per il nostro piccolo ma attivissimo paese.

Vito Verrastro 13/12/2007
POTENZA, 13 DICEMBRE 2007: IL “BOMBER” VITO VERRASTO VICINO ALLA COPPA DEL MONDO

 

13/12/2007 Zola premia l'A.S.d. Ruvo
POTENZA, 13 DICEMBRE 2007: GIANFRANCO ZOLA PREMIA L’A.S.D. RUVO PER LO STREPITOSO CAMPIONATO 2006/2007
(da sinistra a destra): IL PRESIDENTE VINCENZO MUNGIELLO, IL “BOMBER” VITO VERRASTRO, GIANFRANCO ZOLA, IL DIRIGENTE ROBERTO DI NAPOLI, IL SEGRETARIO DELLA F.I.G.C. BASILICATA ROCCO PICCIANO ED IL DIRIGENTE PIETRO MIRA


FILMATO REALIZZATO PER CELEBRARE LA SPLENDIDA STAGIONE SPORTIVA 2006/2007 DEL RUVO
(YOU TUBE)

Nel 2007/2008, con il ritorno in prima categoria dopo 40 anni, il Ruvo è stato protagonista di una eccezionale stagione conclusa con il quarto posto finale, dopo aver lottato per il titolo sino a quattro giornate dalla fine, estromesso dalla vittoria finale anche per giochini e mezzucci non proprio leciti e trasparenti da parte di qualcuno.
In questa stagione sono da riportare ai posteri il sonante successo (5-1) contro la “corazzata” Lagopesole, la vittoria sul campo della vincitrice finale, il Real Irsina (0-3), unica squadra riuscita in questa impresa, e l’invidiabile primato di aver conservato l’imbattibilità interna per circa 4 anni. Nel 2008/2009 e 2009/2010 ancora prima categoria, nel 2010/2011 seconda categoria, con imbattibilità interna e secondo posto dietro al Possidente che vale il passaggio in Prima Categoria nella stagione 2011/2012.

La rosa del Ruvo 2007/2008
LA ROSA DEL RUVO STAGIONE 2007/2008 (PRIMA CATEGORIA)

Il resto è storia di oggi: la Stagione 2011/2012 termina con la salvezza matematica e la permanenza nel campionato di Prima Categoria conquistati all’ultima giornata di campionato pareggiando 0-0 in trasferta a Lagopesole.
Purtroppo, però, i sacrifici di pochi dirigenti non trovano la giusta attenzione nei tifosi e nella gente di Ruvo; l’interesse viene via via scemando e, tra l’indifferenza generale, una squadra messa in piedi all’ultimo momento, fatta di tanti giovani, termina il campionato 2012/2013 all’ultimo posto in classifica, con la retrocessione in Seconda Categoria. 
Alla fine della stagione la Dirigenza rimette il titolo sportivo nelle mani del Sindaco, restituendo contestualmente le chiavi del campo sportivo.
L’appello agli sportivi ed agli amministratori ruvesi a compattarsi per non far morire il calcio a Ruvo del Monte resta inascoltato, sepolto dall’indifferenza totale.
La Società non si iscrive al Campionato di Calcio 2013/2014 e la F.I.G.C di Basilicata, con un laconico comunicato del 22 novembre 2013, sancisce la fine inopinata del calcio ruvese.

Il Ruvo 2011/2012
IL RUVO STAGIONE 2011/2012 (PRIMA CATEGORIA)

Ruvo calcistica è riuscita ad avere le sue soddisfazioni anche nei campionati giovanili, con la vittoria nel Campionato Provinciale Allievi nella stagione 1981/’82.
Nei ricordi degli allora ragazzi che si resero protagonisti di quell’impresa, quella è stata una stagione formidabile ed indimenticabile, ed è quindi più che giusto raccontare quell’esperienza a chi non l’ha vissuta, perché sia ricordata come una delle pagine più belle vissute dal nostro piccolo paese.
L’idea di far partecipare una squadra che rappresentasse i giovani calciatori ruvesi nei campionati lucani di calcio e’ sempre stato un pallino di Tonino Fasano, cui bisogna dare il merito di avere inseguito con tenacia questo obiettivo, anche a costo di insediarsi, come ha fatto, mattina e sera negli uffici della FIGC lucana.
Finalmente, nella stagione 1980-’81, tutto era pronto per il grande passo, con una formazione di tutti locali: il terribile terremoto del 23 novembre 1980, pero’, fece saltare tutti i piani.
Difatti, di fronte all’emergenza ed all’esigenza di dover fronteggiare una tale gravissima situazione da impreparati a tale evento, salto’ tutto, essendoci cose piu’ gravi ed importanti cui pensare.

Ruvo Allievi 1980
IL RUVO ALLIEVI DELL’ANNO 1980
(in alto da sinistra): Il Presidente Tonino Fasano, Giuseppe Simone, Franco Tita, Vito Luongo, Roberto Di Napoli,
Gerardo Stia, Michele Metallo
(in basso da sinistra): Dino Tita, Paolo Rossini, Tonino Del Sordo, Giuseppe Corritore, Pasquale Di Maio

Non ci si perse d’animo, pero’, e l’anno dopo tutto era pronto per lanciarsi nella grande ed inedita avventura per il calcio ruvese.
La nostra formazione, infatti, si iscrisse al campionato allievi provinciale e fu inserita in un girone terribile, costituito da formazioni di paesi ben piu’ grandi e con tradizione decennale nel settore calcistico giovanile lucano: parliamo di Avigliano, di Genzano di Lucania, di Lagopesole, dei campioni in carica di Pietragalla, di Oppido Lucano, di Acerenza, dello Scalera.
Di fronte a questi squadroni c’era la cenerentola Ruvo, con un gruppo di ragazzi che piu’ di qualche amichevole con il Rapone o il San Fele o qualche sfida tra rioni non avevano fatto.
Eppure c’era tanto entusiasmo, ben alimentato, oltre che da Tonino Fasano, dall’esordiente tecnico Enzo Tuozzo e dall’indimenticato ed indimenticabile Nicola Grandone, il cassiere della societa’.
Al gruppo di giovani promesse ruvesi , costituito da chi scrive, Giuseppe Simone, Giuseppe Mare, Biagio Pisauro, Vito Luongo, Giuseppe Corritore e Giovanni Santoro, si aggiunse un gruppo di amici di calitri che chi scrive convinse a venire a giocare a Ruvo.
Infatti chi scrive frequentava il Liceo Scientifico a Calitri, paese che, ad un anno dal terremoto, non disponeva di un campo di calcio agibile per via di una frana, per cui i ragazzi del posto non potevano partecipare ad alcun campionato.
Si aggiunsero ai locali, quindi, Donato Cicoira, Umberto Maffucci, Leonardo Vallario ed Orazio Margotta.
Lo stesso fece Vito Luongo a Rionero, dove frequentava il liceo classico, portando a Ruvo Battista D’Amico, Antonello Schiro’ e Maurizio Logrippo.
C’era il problema del portiere: infatti Paolo Rossini, vero fenomeno, era stato ingaggiato dall’Avigliano durante l’estate: ed allora Enzo Tuozzo si invento’ in porta Pasquale Grieco, figlio di Mario, che mai aveva ricoperto quel ruolo.
A questo si aggiunga che il migliore di noi, Franco Tita , era talmente bravo che gia’ a 16 anni giocava in prima squadra, per cui non era disponibile per la squadra allievi.
Con questi presupposti questa “banda di musica” che mai aveva giocato insieme prima d’allora, si reco’ alla prima giornata di campionato (si giocava la domenica mattina) sul campo dei campioni in carica del Pietragalla, che li aspettavano facendo esercizi di riscaldamento, con tute, borse, giubbotti, preparatore atletico, massaggiatore, allenatore.
I ragazzi ruvesi avevano si e no avevamo una divisa nuova di zecca, verde e bianca, ed un giovane ed entusiasta allenatore, il caro Enzo Tuozzo.
Tra il timore (nostro) di essere sepolti di reti e la certezza (loro) di farci un sol boccone, si comincio’.
Alla prima azione di gioco Orazio Margotta, non sapendo che fare della palla,  non conoscendo i compagni di squadra, si mise a dribblare uno per uno tutti gli avversari, fino ad arrivare solo davanti al portiere e batterlo per lo 0-1 a nostro favore.
Palla al centro e Maurizio Logrippo (un bel caratterino) conquisto’ la sfera e grido’ in faccia a Margotta: “che pensi di essere capace tu soltanto a  fare queste cose?”, e ugualmente dribblo’ tutti gli avversari ed annoto’ la rete dello 0-2; mancavano 80 minuti alla fine, ma con questi presupposti la gara scivolo’ via tranquilla e ci si conobbe bene.
Si prese il gol dell’1-2 solo all’ultimo minuto di recupero e si era pronti ad affrontare con piu’ fiducia l’impegno successivo, in casa contro il fortissimo Avigliano.
Infatti la domenica successiva si presento’ a Ruvo l’undici aviglianese, con in porta il nostro Paolo Rossini.
Gli spogliatoi del campo sportivo erano occupati dalla famiglia Cristiani, che aveva visto distrutta la sua casa dal terremoto, e ci si cambiava nel sovrastante mattatoio.
Il primo tempo termino’ 0-0, con molta prudenza, ma nel secondo tempo l’undici dei ragazzi ruvesi si sbloccò: verso la mezz’ora chi scrive arpionò un pallone fuori area e tirò una sventola all’incrocio, sulla quale Paolo Rossini compi’ un vero miracolo, senza bloccare, pero’ il pallone, sul quale si avvento’ di testa Maurizio Logrippo per l’1-0.
Non ci si credeva ai propri occhi: si tene in mano il pallino del gioco e a 5 minuti dalla fine Giuseppe Corritore, dall’angolo sinistro dell’area appena fuori, ricevette da rimessa laterale, stoppo’ la palla di petto e fece partire un siluro in diagonale che si insacco’ all’incrocio opposto; la gara vide i ruvesi vittoriosi per 2-0.
Questi primi risultati favorevoli diedero coraggio e  convinzione nei propri mezzi e la domenica successiva si batté l’Acerenza per 6-1 (chi scrive segnò un gol di testa).
La giornata successiva non fu, pero’, delle migliori: si presento’ a Ruvo lo Scalera che, con una persona piu’ grande sotto falso nome (che segnò la rete decisiva), ed anche aiutato da un arbitro che li conosceva tutti, e che penalizzo’ i locali in maniera spudorata e scandalosa,  vinse per 0-1.
L’ingiustizia subita causò molta rabbia e la domenica successiva si andò in quel di Genzano di Lucania.
La porta di casa sembrava stregata per l’undici ruvese: nel primo tempo, neri di rabbia, dominarono in lungo ed in largo, colpendo un palo e due traverse.
Alla fine della frazione, pero’, con il nostro stopper Vallario a terra a centro area colpito da una gomitata, i padroni di casa misero a segno la rete del vantaggio.
Si rientò in campo furiosi di rabbia, e gli sberleffi del pubblico di casa, che apostrofava gli ospiti “cusci” e “montanari”, diedero ancora piu’ forza.
Chi scrive in particolare quella partita, e quel secondo tempo, non li dimenticherà’ mai: prima ricevette un lancio dalle retrovie da Cicoira e tirò a volo da fuori area in diagonale, marcando il pareggio, e subito dopo si inventò una sventola da tre quarti campo che, con la forza della rabbia che avevamo dentro, si insacco’ sotto la traversa per l’1-2 a nostro favore.
La gara termino’ in un tripudio: Logrippo in contropiede segno’ l’1-3 e Margotta l’1-4 su rigore; si uscì dal campo tra gli applausi del pubblico di casa.
Ormai si era convinti dei propri mezzi: la domenica successiva si ando’a Lagopesole e, pur senza Leonardo Vallario squalificato per due giornate e senza Maurizio Logrippo, che si era rotto un braccio, si vinse per 1-3 con doppietta di Orazio Margotta e gol di Franco Tita, che si era unito ai compagni per fronteggiare l’emergenza.
Ed in piena emergenza la domenica successiva si affrontò l’Oppido: il Ruvo, sempre privo di Vallario e Logrippo, era primo in classifica e l’Oppido secondo, due punti dietro.
Anche in questa gara gioco’ Franco Tita, che resto’ poi stabilmente con la squadra allievi, spesso giocando la mattina nel campionato giovanile ed il pomeriggio in prima squadra, e fu determinante.
Infatti, dopo il primo tempo terminato 0-0, nella ripresa una doppietta di Franco Tita (il primo sfruttando un’uscita maldestra del portiere, ed il secondo con un missile da fuori area) mise al sicuro il risultato; l’Oppido non si diede per vinto ed accorcio’ il risultato a 10′ dalla fine, assediando nel finale per cercare il pari.
Nel pieno delle sofferenze, pero’, dopo un magistrale contropiede di Franco Tita e palla sul palo, intervenne sulla linea di porta Giovanni Santoro per il 3-1 finale: cosi’ terminò il girone d’andata, con la nostra squadra incredibilmente, ma meritatamente prima in classifica.

Ruvo-Oppido allievi 22/11/1981
22 NOVEMBRE 1981: FASI PRELIMINARI DELLA GARA DEL CAMPIONATO PROVINCIALE ALLIEVI CONTRO L’A.S. OPPIDO, VINTA CON IL PUNTEGGIO DI 3-1. NEL RUVO SI RICONOSCONO (DA SINISTRA VERSO DESTRA): VITO LUONGO, FRANCO TITA, PASQUALE GRIECO, BATTISTA D’AMICO, DONATO CICOIRA, ANTONELLO SCHIRO’, ROBERTO DI NAPOLI, UMBERTO MAFFUCCI, ORAZIO MARGOTTA E GIUSEPPE SIMONE. L’ULTIMO  A DESTRA NON INQUADRATO DALL’OBIETTIVO E’ GIUSEPPE CORRITORE

La prima di ritorno comincio’ con un rotondo 6-1 ai danni del Pietragalla (anche li’ chi scrive segnò un gol di testa, ma le successive due gare videro perdere colpi importanti.
Ad Avigliano si perse ingenuamente per 3-1 una gara controllata dall’inizio alla fine, pagando il fatto di essersi accontentati del pareggio e subendo il 2-1 su rigore incredibile a 5′ dalla fine ed il 3-1 su contropiede in pieno recupero.
Ad Acerenza, in un campo impossibile, si perse 1-0 contro una squadra che, pur di vincere, schiero’ ben 7 persone fuori quota sotto falso nome.
Nel ritorno a Scalera , pero’, i ragazzi ruvesi vendicarono la sconfitta dell’andata con un bel 0-2.
Contro il Genzano, poi, ancora 2-0 sotto la neve; contro il Lagopesole si vinceva 2-0 a 20′ dalla fine e, sicuri della vittoria ormai in tasca, si allentò la presa e si subì il pareggio a 10′ dalla fine, ma si fu capaci di segnare 4 gol negli ultimi 7 minuti (anche stavolta chi scrive segnò di testa) per il definitivo 6-2.
Si giunse, cosi’, al gran finale, che neppure il piu’ bravo degli scrittori avrebbe potuto inventarsi o immaginare: si andò ad Oppido per l’ultima giornata con un solo punto di vantaggio, il Ruvo a 20 e loro a 19 (allora la vittoria valeva 2 punti, il pareggio 1 e la sconfitta 0).
Ognuno puo’ immaginare cosa loro attendeva (e cosa trovarono): al Ruvo bastava anche il pari, mentre i padroni di casa dovevano vincere per forza per essere primi e vincere il campionato.
Si andò ad Oppido tre volte: la prima si vinceva 0-2, ma la gara fu sospesa a 15′ dal termine per campo impraticabile, e la seconda si vinceva 0-1, ma la gara fu sospesa per nebbia.
La terza volta ci si andò ormai rassegnati a subire l’inevitabile destino: peraltro ci si costrinse a giocare di mercoledi’ alle 14:30, con tutti i ragazzi usciti in fretta e furia da scuola e senza mangiare.
Si riuscì come al solito a controllare la gara, ma una disattenzione alla fine del primo tempo ci puni’:1-0 per l’Oppido.
Nel secondo tempo, con i riflessi annebbiati dalla fame e dalla stanchezza, ci si buttò in avanti a testa bassa, e l’Oppido non passo’ una sola volta la meta’ campo, ma la gara sembro’ veramente stregata, con il pareggio che fu negato da due pali ed una traversa.
Si giunse cosi’ alla fine, con tutti noi ormai rassegnati: l’arbitro, nel recupero, assegno’ al Ruvo una punizione dalla tre quarti, indicando chiaramente che dopo averla battuta avrebbe fischiato la fine; era l’ultima possibilita’ per il pareggio.
Sulla palla si avvento’ Franco Tita, la sistemo’ ben bene, prese una breve rincorsa e fece partire un bolide nel quale, penso, mise la rabbia di tutti noi: la palla si insacco’ con una violenza ed una precisione inenarrabili all’incrocio dei pali: 1-1!!!!
L’arbitro fischio’ subito la fine e non ci si credeva ai propri occhi: i ragazzi di Ruvo avevano vinto il campionato, tra il tripudio di tanti ruvesi, che, ormai affezionati alla nostra squadra, l’avevano seguita sino ad Oppido.
Furono costretti, pero’, a svegliarsi subito perche’ il presidente della squadra di casa ed i suoi calciatori, delusi dal finale della gara, ben pensarono di metterla sulla rissa, costringendoli a rifugiarsi negli spogliatoi da dove uscirono dopo due ore, tra un cordone di carabinieri che li separava da due ali di folla inferocita che li copriva di sputi, di pietre e di insulti.
Quando giunsero a Pietragalla, pero’, si fermarono e finalmente poterono dar sfogo alla loro gioia tra gli sguardi stupiti della gente che li prendeva per matti.

Festa allievi 1982 Festa allievi 1982

SI FESTEGGIA LA VITTORIA DEL CAMPIONATO ALLIEVI 1981/1982

Vinto il girone, si passo’ alla fase regionale, dove tocco’ affrontare in gara secca, alternativamente in casa e fuori, l’Aviglianese, il Villa d’Agri, il Lagonegro e l’Invicta Potenza, squadra superfavorita e superraccomandata dalla Lega.
Ed infatti: si fecero il calendario a loro piacimento mettendosi in casa le squadre piu’ forti (il Lagonegro ed il Ruvo) e fuori quelle che ritenevano piu’ abbordabili.
Morale della favola, dopo tre successi contro Aviglianese, Villa d’Agri e Lagonegro, ci si trovò costretti a giocare la gara decisiva in casa dell’Invicta Potenza, contro una squadra i cui dirigenti erano anche dirigenti di lega, superammanigliata politicamente e superfavorita, e naturalmente si perse una gara nel corso della quale l’arbitro chiamo’ per nome i calciatori di casa per tutti i 90′ e chiese ad ogni sua decisione il parere all’allenatore dei padroni di casa: una gara che si poteva pure non giocare, tanto il finale era gia’ scritto.
ma si era felici lo stesso, e lo si è ancora, per quello che, tra mille difficolta’ e tra l’incredulita’ generale, un gruppo di ragazzi inesperti era riuscito a fare.
E’ doveroso in questa sede ricordare e ringraziare tutti, particolarmente il mister Enzo Tuozzo, che non dimentichera’ mai questa splendida avventura, e Tonino Fasano, che l’ha fermamente voluta.
Ed un ricordo particolare va al caro Nicola Grandone: siamo sicuri che anche da lassu’ ancora sorride ed e’ fiero di quello che i “suoi ragazzi” hanno saputo fare.
Il segreto di tanti successi e tante soddisfazioni prende esempio dal passato, fatto di sacrifici immani in tempi in cui non c’erano i mezzi e le possibilità di oggi.
Prende esempio dai tanti campioni sopra citati e da quelli attuali, ruvesi come Pietro Graziano, Enzo Grieco, Luigi Pepe, Raffaele Mira, Pinuccio Santoro, Luigi Giglio, Giovanni Tita, Francesco Marino, e non ruvesi come Franco Delli Gatti, Nicola Ricigliano, Rocco Rinaldi, Mario Cappiello, Giuseppe Letizia, Francesco Rauseo, Michelangelo Pizzulo,Marco De Novellis, Antonio Lomio, Michele Simonetti, Vito Verrastro, Francesco D’Auria, Michele Maffucci, Giuseppe Cappiello, Luca Rosamilia, l’indimenticato e tragicamente ed inopinatamente scomparso Pasquale Turri, Giulio Masini, Antonio Zarrilli, la “colonia di Aquilonia” (Gabriele Petullo, Mirco Annunziata, Massimo ed Antonio Coppola, Nico D’Andrea, Vito Tartaglia),”bomberdima” (Fabio Di Matteo), Matteo Mazzarelli.
Prende esempio dalla perseveranza, la decisione e la competenza degli ultimi due tecnici che si sono seduti sulla panchina del Ruvo, Gerardo Natale e Giuseppe Grieco. Prende esempio dalla passione degli ultimi presidenti, Vincenzo Mungiello ed Angelo Capassi.
Prende esempio da Peppino Rossini, che il 10 marzo 2007 ha compiuto 70 anni ed ancora segue come un ragazzino appassionato le vicende della “sua” squadra di calcio.
Prende esempio dai tanti ragazzi e giovani che, ruvesi e non, anche se non nominati in questa sede, hanno difeso con entusiasmo la maglia del Ruvo e ne hanno onorato con orgoglio i colori.
Sono queste le pietre miliari del calcio ruvese, e, oggi come ieri, il silenzio che avvolge il “San Nicola” durante la settimana è rotto la domenica pomeriggio dal tifo,dalla gioia  e dalla passione dei ruvesi che per anni sono sempre stati stretti attorno alla loro squadra di calcio.
Passando per il campo sportivo sentiamo oggi, e sentirà domani chi ci sarà, il soffio del vento che ci porta di tanto in tanto alle orecchie anni di sana, sincera, spontanea ed intensa passione sportiva, che niente e nessuno (anche se ci hanno provato e ci provano ancora) potranno mai annientare.

NELLA SEZIONE “GALLERIE FOTO” DI QUESTO SITO E’ POSSIBILE VISIONARE LE GALLERIE FOTOGRAFICHE CHE RIGUARDANO
(cliccare sul titolo per aprire la galleria fotografica):

LE GARE AMICHEVOLI I TORNEI E LE GARE ANTE STAGIONE 1958/1959 DISPUTATE DAL RUVO

I TORNEI DI CALCIO ESTIVI DI PESCOPAGANO NEGLI ANNI 1978 E 1979

MOMENTI E RICORRENZE PARTICOLARI

IL PRESIDENTE PEPPINO ROSSINI

IL CAMPIONATO DI CALCIO ALLIEVI 1981/1982

LA PREMIAZIONE DA PARTE DI GIANFRANCO ZOLA DEL 13 DICEMBRE 2007

 

ARTICOLO AGGIORNATO IL 24 NOVEMBRE 2013
ROBERTO DI NAPOLI

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