Nei prossimi giorni spinti dal successo riportato dall’Amministrazione Comunale di Rapone guidata dalla brava, autorevole e propositiva Felicetta Ing. Lorenzo con il Progetto “Rapone Paese delle Fiabe” tra i primi 5 (su 207) migliori progetti approvati nell’intervento PNRR M1C3-2.1 con un importo di ben 1,6 milioni di euro sarà presentato dal Comitato “Comunità e Sviluppo” il BRAND Alta Montagna dell’Area Nord della Basilicata.
Un progetto che vuole ricreare una vera e seria sinergia con il “Paese” delle Fiabe.
Un Percorso socio-economico e culturale di alto profilo che vuole arricchire , rinforzare il dialogo e le relazioni sociali e, soprattutto, confrontarsi con le tante Comunità dell’area nord della Basilicata che hanno già posto in essere concrete iniziative di successo (dalle Cascate di San Fele a Slow Food) grazie a realtà turistico-ambientali, industriali, artigianali, eno-gastronomiche riconosciute dai Centri di Eccellenza italiani ed europei.
Una Proposta che ammicca e strizza l’occhio alla Comunità tesa ad avviare le interazioni organizzative con il territorio .
Auspichiamo con questo Brand “Alta Montagna del Vulture” una nuova Cultura che riesca ad esprimersi con nuovi linguaggi capaci di lasciare traccia nelle nostre Comunità.
Comunità, alla Bauman, quelle che esalano una sensazione piacevole di democrazia e di partecipazione con una produzione culturale non più patrimonio per pochi ispirati, ma, Laboratorio creativo di attività molteplici a vantaggio di una collettività composita, non più smarrita.
Un impegno serio il nostro che va nella consapevolezza di promuovere un Pacchetto socio-culturale, turistico, produttivo e ambientale per sviluppare l’economia del Territorio coinvolgendo Comuni e Pro Loco dell’Alta Montagna del Vulture rimasti fuori dai circuiti europei ed internazionali.
I seri economisti sanno che l’investimento culturale produce sviluppo in termini più forti di altri settori produttivi a condizione che si superi questo brutale” status quo” caratterizzato da uno sfrenato individualismo, da una stucchevole noncuranza e da una perdurante INDIFFERENZA.
Sono queste le vere ragioni che ci hanno spinto a smuovere le acque stagnanti di questa odiata indifferenza e a creare un Contenitore di creatività, di memorie e di comunione tra Soggetti pubblici e Privati che non si sono mai interrelati tra loro.
Come sosteneva il prof. Michele Trimarchi ,docente di Economia della Cultura dell’Università IULM di Milano : ”Se si riuscisse a de-musealizzare tutte le attività socio-culturali in un ambizioso obiettivo intergenerazionale potremo vivere una Cultura non mummificata , leggera, in grado di alleviare questo senso di frustrazione, di disagio e di insoddisfazione”.
Per queste ragioni osiamo affermare che la nostra progettualità, il nostro Brand, il nostro Comitato dovrà essere forza moltiplicatrice e autorigenerante in grado di far uscire le nostre Comunità dalla noiosa quotidianità odierna.
Siamo convinti che questo Brand costa molto meno di quanto può rendere. Le persone dell’Alta Montagna hanno bisogno di essere occupate, non solo i giovani anche gli anziani.
Questi ultimi dal momento che smettono la loro vita abituale basata sul lavoro e le professioni perdono anche la loro capacità intellettuale, diventano immediatamente dei vecchi inutili agli altri e anche a se stessi. Questa è la vera faccia della povertà: l’incapacità di produrre “senso”, di essere responsabilmente autori del proprio percorso esistenziale(Vale per gli Anziani, Vale per le Nuove Generazioni).
Ho tratto questa finezza di pensiero dalla rivista “Scripta manent” perché come ci ricorda il prof. Pierluigi Sacco, Preside della Facoltà Arti, Mercati e Patrimoni culturali sempre dell’Università IULM di Milano: ”Il vero investimento è quello di attirare i “Fermenti” socio-economici e culturali a favore delle Giovani Generazioni . Noi ci proviamo…
Armando TITA
Sociologo