Da troppo tempo è finita in soffitta la Questione Femminile in Basilicata.
Tutto tace. Tace la Commissione Pari Opportunità. Non vi sono più i “botti” della Botta.
Sono lontane le stagioni politiche dove si affermavano donne parlamentari di rifondazione comunista.
Ci siamo riconosciuti in quel popolo lucano e abbiamo apprezzato , pur, con il nostro moderato riformismo laico, il bel successo della Sen. Palermo( unica donna LIBERA di Basilicata),dell’on.le Lombardi e della Consigliera Simonetti.Donne piene di bontà d’animo e di caparbia e ostinata volontà.
Nel recente passato (nonostante l’aggravio delle spese amministrative per le indennità) abbiamo valutato positivamente la presenza femminile (esterna) in seno alla Giunta regionale.
Siamo stati da sempre i sinceri fautori della “rivoluzione” rosa e giovanile.
Ci piace constatare che in tanti ambiti decisionali in Basilicata la presenza “amazzone” è rilevante.
Abbiamo tanto apprezzato le presenze femminili ed apicali nei nostri luoghi di lavoro.
Tante volte siamo stati delusi da insipienza, ignavia e protervia ingiustificate.
Abbiamo tante belle realtà,in primis la Scuola lucana e buona parte degli uffici regionali dove la presenza al femminile è ragguardevole.
Da qualche tempo mancano all’appello le puntuali riflessioni delle consigliera effettiva(così si è autodefinita, forse, per “marcare” di più il suo ruolo) di parità.
La consigliera regionale Fanelli Laguardia e le due consigliere provinciali hanno da sempre animato dibattiti e aperto un capitolo interessante sul versante politico amministrativo.
Un capitolo interessante che non riguarda, purtroppo, il Consiglio Comunale di Potenza dove l a presenza femminile è ridotta al lumicino.
Non ci siamo mai tirati indietro in questo campo, non a caso abbiamo pubblicato tanti dossier e tanti servizi riguardanti il “Pianeta Rosa e il Pianeta Giovani” della Basilicata, nell’arco di questi ultimi anni.
Un giornale che ha svolto il compito con discrezione e serietà senza fare sconti a nessuno.
La consigliera effettiva auspica come noi il varo urgente di un nuovo statuto regionale.
Tanti sono stati gli approfondimenti e tante sono le denunce, per la verità mai prese nella dovuta e seria considerazione.
Abbiamo condiviso con le Consigliere di Parità la sindrome di “Cassandra”… analisi giuste, riflessioni approfondite, denunce… ma,nessuno, ci ha seriamente creduto.
Ci siamo battuti in questi ultimi anni senza ipocrisie e senza demagogie per il ricambio generazionale e per le… “conquiste” in rosa.
Non ci siamo mai illusi che nel breve volgere di una annata politica ci sarebbero stati cambiamenti e/o inversioni di tendenza.
Eravamo e siamo convinti che la lenta stagione dei diritti avrebbe segnato il passo… ma, eravamo certi che dietro l’angolo covasse una piccola e significativa “rivoluzione democratica e rosa”.
I “fatti politici” e i risultati di queste ultime tornate elettorali, finalmente, ci danno parzialmente ragione.
Siamo stati gli unici a non sottovalutare la “rivoluzione rosa e giovanile ” della nostra politica.
Siamo stati gli unici a denunciare una sempre più “agguerrita” ma, “mai violenta”, protesta di tante ragazze e di tante neo laureate odierne , professionalizzate e precarizzate ,dal nostro fragile sistema economico regionale.Siamo stati unici testimoni di un esercito di giovani che chiedevano e chiedono insistentemente più formazione specialistica e meno “aree formative di parcheggio”.
Siamo stati testimoni di migliaia di ragazze e di giovani che hanno usufruito per qualche mese di una borsa- lavoro, finanziata dalla Regione e dal Fondo Sociale Europeo… con tante promesse e con tante delusioni.
Chi ha saputo cogliere questi messaggi?
Certamente in primis le donne più impegnate e quelle più presenti nel panorama politico e sindacale ,s oprattutto, quelle donne che in questi ultimi anni avevano tralasciato “incarichi e prebende” in cambio e in favore di una vera “stagione dei diritti”.
Il popolo “precario” e fuori sistema ha scelto quelle donne di “Parità” che avevano fatto un passo indietro rispetto alle prebende e agli incarichi di natura politica.
Oggi sono premiate… da una condivisione territoriale di tante ragazze in cerca di diritti ed occupazione. Speriamo di non essere delusi ancora una volta.
Speriamo che le loro “uscite” siano rivolte sempre al precariato giovanile e alle licenziate quarantenni.
Speriamo che almeno loro affrontino in modo serio le politiche energetiche ed ambientaliste senza demagogie e senza condizionamenti e… seriamente impegnate a favore del territorio e delle genti umili lucane.
I presupposti ci sono, gli interessi economici sono tanti e le poche amministratrici presenti nei Consigli Comunali non devono ulteriormente chinare la testa ,come avevano fatto nelle candidature… al consiglio comunale di Potenza.
La città capoluogo è un SIMBOLO non va sottovalutata l’assenza delle donne. E’ sicuramente un segnale negativo.
I giovani aspettano che qualcosa cambi non con il solito “tabulato protestario”, fine a se stesso, ma, con vere politiche alternative, in grado di coniugare seriamente “sviluppo del territorio ed occupazione”.
Siamo convinti che questa sia l’ ultima chance per le giovani generazioni e per le ragazze lucane.
Oggi siamo al primo “redde rationem” e per chi, come noi, ha da sempre operato coerentemente e costantemente con le nuove generazioni, l’elezione di tante donne amministratrici non costituisce sorpresa.
Tanti sono le ragazze e iragazzi lucani che avvertono la necessità di supportare e dare sostegno a queste nuove realtà politiche “al femminile” viste come persone credibili e coerenti.
Se la vecchia politica avesse fatto un piccolo passo indietro e avesse rinunciato alle rendite di posizione , acquisite o consolidate nel tempo, non si sarebbe ritrovata ,come oggi, con tanti politici di rango bocciati dall’opinione pubblica, stanca di subire.
Nessuno di loro ha compreso i nuovi richiami e le nuove denunce dei tanti ragazzi e ragazze lucani che hanno lanciato i loro strali verso i politici dediti alla mera gestione del potere.
I materassi leporaciani di queste ultime settimane ne sono la conferma più eclatante.
Le nostre amministratrici dovranno creare una vera “agenda giovani” e dare vita ad un percorso che alimenti la partecipazione delle nuove generazioni.
Gli esempi del Tavolo della Pace e di Scanzano ieri, e i Giovani movimentisti dell’OLA , del Petrolio e della Fenice, oggi, devono far riflettere.
La Fine della precarietà e una “Forma” più alta della Politica , come, auspicato ultimamente da Mazzeo Cicchetti, devono prendere il sopravvento sulle lobbies, sulle leggi ad personam e sui privilegi disgustosi dei middlescents lucani che non hanno ancora rinunciato a quelle franchigie vitalizie (dure a morire) ormai disgustose e insopportabili.
Le nostre donne devono dare senso alla loro presenza nei Consigli Comunali e provinciali.
Tutto ciò significherà dare normalità e giustezza alla cosa pubblica.
Speriamo che questi inviti non cadano nel vuoto.
Dare un segnale in questa direzione e autoridursi le indennità a favore del precariato è la prima proposta che una neo amministratrice è chiamata a fare.
Noi che abbiamo ragionato sempre sulla coerenza e sul buon esempio dobbiamo capire chi realmente rema contro, chi vuole riproporre i privilegi disgustosi ,chi non crede nell’elettorato e nei cittadini attivi ed onesti e chi vuole solo perpetuare gli interessi dei soliti noti … La fiducia e l’approvazione degli ultimi non mancherà.
Non vi saranno più le tante delusioni accumulate in questo ultimo decennio definito a sproposito “seconda repubblica”.
La famosa, odiosa e qualunquistica frase: ” Sono tutti uguali” non avrà più ragione di essere proferita, forse …andrà in soffitta e scomparirà definitivamente dal nostro vocabolario.
Forse, … siamo ancora tanto ingenui e tanto illusi … da crederci , ancora una volta ,…nonostante i tormentoni e i tanti dibattuti “materassi” leporaciani estivi.
mauro.armando.tita@alice.it