Risposta all’articolo del Consigliere Barbara Salvatori

Cara Barbara,
sento il dovere morale di chiarire e rispondere, per quanto mi è possibile, alle tue richieste fatte pubblicare sul sito della Pro Loco, del quale il sottoscritto è anche co-responsabile.

Apprezzo il coraggio e l’impegno con cui affronti questo delicato e importante compito di fare opposizione, spesso esponendoti in prima persona, soprattutto in questo periodo in cui Ruvo è soltanto l’ombra di se stessa, di quel bel paese, operoso, pieno di spirito e rispetto di qualche anno fa.

Ma il dubbio che mi assale è amletico: sei sicura che la maggioranza della gente di Ruvo voglia cambiare?

In realtà (e lo dico con grande rammarico) credo che una parte della nostra piccola comunità abbia perso la propria dignità e quella quando è persa.. è persa per sempre.

Ma passiamo al merito delle tue interrogazioni.

Per quanto attiene il Borgo albergo, a nome di tutta la Pro Loco, ti ringrazio per l’interessamento, ma come ho già avuto modo di spiegare, questi indegni giochetti posti in essere dagli amministratori comunali danneggiano solo il Paese, perché come tu stessa hai avuto modo di sottolineare, il fine ultimo del nostro servizio è quello di dare la possibilità a tanti emigrati o semplici turisti di poter alloggiare a Ruvo.

Ciò detto vorrei però rimarcare un concetto fondamentale: la Pro Loco è viva come non mai e saprà degnamente dimostrare il proprio valore, nonostante tutti questi dispettucci, con un incremento esponenziale di iscritti per il prossimo rinnove delle cariche statutarie (vedremo).

Colgo l’occasione anche per soffermarmi su un’altra importante questione portata alla luce proprio dalla minoranza e sulla quale poco si è detto: la perdita dei 70.000 euro dei fondi di coesione.

In realtà quei fondi (purtroppo ormai andati in fumo), riguardavano la realizzazione di tutta una serie di opere:

– rifacimento del manto in erba sintetica del campo di calcetto;

– illuminazione pubblica nelle vicinanze di alcune abitazioni abitate, nelle contrade rurali;

– sistemazione della villa comunale.

Campo di calcetto

Ebbene cara Barbara, forse questo intervento di manutenzione era quello più urgente, perché il manto di erba sintetico del campetto è diventato una vera e propria “pezza”, con seri rischi, per chi lo utilizza, di farsi male.

Come sai il campetto è diventato un punto di ritrovo per tutti i ragazzi, grandi e piccoli, eppure nessun genitore si è ribellato quando la minoranza ha denunciato questa situazione. Perché?

Forse perché abbiamo paura di parlare? non ci conviene? perché possiamo aver bisogno? perché non ce la vogliamo guastare?

Mah.. ed intanto i nostri figli rischiano di farsi male seriamente nell’indifferenza di tutti noi.

Illuminazione pubblica

Ben sei famiglie, nelle contrade rurali limitrofe al paese, sono ancora prive di illuminazione; nel progetto era prevista l’installazione di altrettanti lampioni fotovoltaici.

Ebbene nessuna di queste famiglie ha osato eccepire nulla, perchè?.

Sistemazione della villa comunale

Vale lo stesso discorso fatto per il campo di calcetto.

E arriviamo alla tua interrogazione sul “Villaggio didattico-ricreativo”.

L’argomento mi sta molto a cuore, perché, come sai, tra le tante attività la Pro Loco deve occuparsi anche della promozione turistica di Ruvo del Monte ed anche perchè io stesso segnalai all’allora Commissario Prefettizio l’inopportunità di certe scelte.

E’ doverosa però una brevissima cronistoria.

In data 09 novembre 2010, il Comune di Ruvo del Monte, con Delibera di G.C. n. 104, prendeva atto dell’accordo di programma, sottoscritto tra la Regione Basilicata ed il Comune di San Fele, capofila, con l’assegnazione al Comune di Ruvo del Monte della somma di € 225.000, per la realizzazione del famoso villaggio.

In data 22 novembre 2010, l’Ufficio Tecnico dichiarava di non poter redigere il progetto perché oberato di lavoro.

Pertanto, tre mesi dopo, cioè in data 11 febbraio 2011 (a riprova che lo stesso veramente era oberato di lavoro) l’Ufficio tecnico affidava ad un agronomo l’incarico della progettazione esecutiva.

Il progetto esecutivo, dopo varie peripezie, veniva presentato in data 20 febbraio 2012, un anno dopo.

Una domanda sorge spontanea: è mai possibile che in questo lasso di tempo l’Ufficio Tecnico non abbia avuto la possibilità di redigere il progetto, risparmiando decine di migliaia di euro che si sarebbero potuti utilizzare per fare opere aggiuntive?

E ancora, è mai possibile che le capacità professionali (mi riferisco ovviamente alla sola elaborazione di un progetto di natura tecnica) di un agronomo siano superiori a quelle dell’Ingegnere e del Geometra dell’Ufficio Tecnico?

In data 01 marzo 2012, la Giunta approvava il progetto del Villaggio, salvo, poi in data 20 marzo 2012, annullare la delibera perché mancante del parere contabile.

In data 23 agosto 2012, veniva individuato un altro sito per la realizzazione dell’opera perché, per farla breve, non era stata acquisita l’area dove doveva sorgere il sempre più famoso villaggio.

Il sito individuato era quello definitivo in Via Verdi (dove erano posizionati i vecchi prefabbricati).

In data 17 gennaio 2013 il Commissario Prefettizio (nel frattempo l’Amministrazione Romano era caduta) approvava il progetto esecutivo dell’opera, in quanto minacciati dalla Regione di revoca del finanziamento.

In data 11 febbraio 2013, prot. 789, il sottoscritto, come semplice cittadino, comunicava al Commissario ed all’Ufficio Tecnico, alcune perplessità in merito alla ubicazione dell’opera (vedi lettera allegata) e, quindi per evitare problemi, con la futura ditta esecutrice, segnalazione rimasta inevasa, come ormai da prassi consolidata.

Dopo un anno circa, oltre alla gara di appalto, non è stato fatto niente altro.

I lavori sono stati sospesi: probabilmente la segnalazione aveva qualche fondamento.

 

 

Con tutto questo cosa voglio dire?

Ritengo, al contrario di chi amministra la cosa pubblica che dovrebbe difendere il proprio paese, che la maggior parte dei cittadini di Ruvo siano delle brave persone; allora noi, persone di buona volontà, dobbiamo cercare di far uscire l’orgoglio di essere ruvesi, a quelli che sono veramente attaccati al paese e non sono rassegnati al suo lento declino, facendogli capire che chi ha la forza di denunciare non lo fa per fini personali ma solo per l’interesse comune.

I dispettucci, le cattiverie, lasciamoli agli altri, tanto, ricordati, prima o poi tutto ha una fine.

Pietro Mira

L’area dove dovrà sorgere il Villaggio-Didattico-Ricreativo
(Cliccare sulla foto o sull’immagine per ingrandire)

Futuro acceso al Villaggio


Muro laterale l’ingresso
particolarmente degradato

Area di posizionamento
Villaggio-Didattico-Ricreativo

Gradone sottostante l’area
di progetto con rifiuti edilizi

Vista panoramica

Vista muro di sostegno sottostante
l’area di progetto, particolarmente
degradato ed a rischio crollo
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