Agli albori della mia docenza di Lingue presso l’Istituto Comprensivo di San Fele, mai avrei immaginato che, un giorno, a distanza di parecchi lustri, mi sarei trovato a parlare dei miei alunni in una cronaca sportiva. E che, addirittura, mi sarei trovato in conflitto di … sentimenti, essendo io, fra l’altro, anche socio co-fondatore e dirigente dell’ASD Rufria 2018. Eppure è accaduto! E dopo questo doveroso preambolo affettivo, ecco il report dei fatti salienti.
Sotto un cielo cinerino foriero di pioggia, fanno ingresso in campo le due compagini rivali ben intenzionate a darsi battaglia. La squadra ruvese, del presidente G. Antonio Fasano, schiera i seguenti calciatori: 12) Lovallo Valentino; 99) Tridenti Giovanni; 6) Patrissi Vincenzo; 21) Colangelo Antonio (cap.); 22) Tita Giovanni (v.cap.); 10) Tita Michele; 5) Vodola Daniele; 85) Colangelo Giovanni; 77) Pizzirusso Mattia; 18) Pizzirusso Alessio; 9) Scura Sebastian; 27) Lapadula Danilo.
Gli ospiti, mie vecchie conoscenze, con una media anagrafica più bassa, sono così elencati nel registro delle presenze, pardon, nella distinta compilata dal vulcanico presidente Sebastiano Tomasulo: 1) Tomasulo Vincenzo; 10) Tomasulo Nunzio; 5) Di Gianni Donato; 4) Girardi Alessio; 14) Girardi Massimiliano; 9) Graziano Gianmarco; 93) Pittaro Alessio; 11) Russo Donato; 7) Sperduto Marco; 99) Russo Carmine; 21) De Lucia Alessandro.
Le ostilità hanno inizio subito dopo le foto di rito, alle 16:01, sotto la direzione arbitrale del sig. Saccinto, della sezione di Venosa. Il primo attacco è del San Fele, e sugli spalti i numerosi tifosi armati di trombette e fumogeni cominciano a rumoreggiare, ma non succede niente fino al 15’, quando Pittaro A. (N. 93) della squadra ospite, colpisce con un “dardo” il palo sx della porta difesa dall’espertissimo Lovallo (N.94). Il Rufria 2018 si scuote e al 20’ realizza il goal dell’1 a 0 con il solito Michele Tita (N.10), imitato subito dopo, al 22’ dal suo omonimo Giovanni Tita (N.22), vicecapitano, dominus del reparto difensivo. La partita sembra comunque ondeggiare sul filo dell’equilibrio, con frequenti rovesciamenti di fronte, e i due portieri sono costretti a fare gli straordinari per non essere ab-battuti dai siluri che arrivano a ripetizione da tutte le parti. Ma al 29’, quando il 1° tempo è quasi scaduto, ecco il goal che non ti aspetti. L’audace N.9 sanfelese, Graziano Gianmarco, complice una distrazione imperdonabile della difesa ruvese, s’impossessa della palla e, indisturbato, va a battere l’incolpevole Lovallo, dimezzando lo svantaggio.
Nove minuti per rifocillarsi e di nuovo tutti in campo. Alle 16:40 inizia un 2° tempo con i prodromi di un grande spettacolo e già al 2’ ne abbiamo un primo assaggio con Giovanni Colangelo (N.85) che, con occhio clinico, dopo una serie di passaggi e finte ubriacanti del suo vasto repertorio, piazza la palla di precisione dove il bravo Tomasulo V.(N.1) non può proprio arrivarci. E’ il 3 a 1 e ora la squadra di casa sembra rinfrancata e gioca con scioltezza un ottimo calcio, grazie all’ottimo organico schierato in campo da mister Scalera. Inizia, quindi, il rito delle sostituzioni rigeneratrici, senza comportare scossoni all’equilibrio tattico della squadra, che gioca a memoria. A dimostrare il proprio valore è ancora una volta Sebastian Scura (N.9), che al 17’ s’invola verso la porta avversaria e, favorito da un tocco maldestro del suo marcatore, manda la palla in rete per il 4 a 1. Dopo tre minuti, al 20’, il giovane, forte e volenteroso San Fele, team senza un allenatore e un portiere di riserva, che gioca ad impronta, si fa coraggio e riesce ad accorciare lo svantaggio tramite il velocissimo, esile Russo D. (N.11), a coronamento di un’azione intelligentemente manovrata. Ma l’entusiasmo dura un battito di ciglia,perché al 22’ arriva la pioggia insieme al secondo goal personale dell’infaticabile Giovanni Tita (N.22), una
delle anime dell’ASD Rufria 2018, come il capitano Antonio Colangelo (N.21), jolly che, da giocatore poliedrico e spietato, non perdona l’ex compagno di squadra, N.1, avversario e lo batte imparabilmente al 25’. Nel giro di tre minuti, al 28’, assistiamo ad una nuova fuga di Michele Tita (N.10), che finalizza con un forte diagonale alle spalle di Sperduto M. (sacrificato come portiere dopo l’incidente occorso poco prima al titolare), siglando il 7 a 2. Dulcis in fundo, al 30’ c’è una nuova rete: è siglata dal subentrato Vincenzo Patrissi (n.6), invocato dagli spalti a furor di popolo. E’ un 8 a 2 per difetto, viste le occasioni sprecate, come il tiro di punizione fallito a risultato acquisito dal vicecapitano locale, che suggella comunque la vittoria ruvese del “derby del vicinato”, volando al 2° posto in classifica, nel girone A. Grazie ai due clubs per la civiltà espressa in e fuori campo, e speriamo che la pandemia non ci offra altre lettere dell’alfabeto greco, perché il gioco deve continuare. E’ troppo bello!
Prof. Domenico Calderone