Nella giornata prepasquale del girone A di Serie D lucana, il giovane ” San Fele di Calcio a 5” rende pan per focaccia e restituisce la sconfitta subita all’andata, battendo il blasonato “Rufria 2018” 5 a 2 nel tiratissimo derby delle Cascate.

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Il grande derby delle Cascate del 9 aprile 2022, inizia al sole di aprile alle 16:00 in punto, sotto la direzione di gara del sig. M. Pietrafesa, della sezione di Venosa. Sul campetto open air di loc. Coppara, la squadra casalinga , autogestita e senza allenatore (è il secondo caso del genere, che registriamo) è determinata a vendicare la sconfitta subita nella partita di andata e, nel contempo, scalare la vetta della classifica, dopo aver battuto clamorosamente il capolista del girone A “Atletico Lavello”. E all’uopo schiera un organico molto giovane, formato da simpatici wild boys, ben conosciuti al reporter, così composto: 1) Tomasulo Vincenzo; 4) Tomasulo Nunzio; 5) Di Gianni Donato; 21) Di Leo Daniele; 17) Di Leo Pasquale; 9) Graziano Gianmarco; 93) Pittaro Alessio; 10) Russo Carmine; 7) Russo Donato; 14) Girardi Alessio.

Gli ospiti rufriesi, al comando di mister Scalera, vengono da risultati contraddittori e altalenanti e devono pure rinunciare a Giovanni Colangelo, giocatore di peso, gloria della categoria. Quindi presentano la seguente formazione: 12) Lovallo Valentino; 99) Tridenti Giovanni; 6) Patrissi Vincenzo; 21) Colangelo Antonio (cap.); 22) Tita Giovanni (v. cap.); Tita Michele (10); 00) Silvestre Davide Gerardo; 77)Pizzirusso Mattia; 18) Pizzirusso Alessio; 9) Scura Sebastian; 27) Lapadula Danilo.

La partita s’incanala subito sui binari dell’equilibrio a centrocampo, con repentini rovesciamenti di fronte, e al 5’ il portiere del San Fele, Vincenzo Tomasulo ( 1 ) deve compiere una grande parata per neutralizzare un bolide scagliato dal vicecapitano del Rufria 2018, Giovanni Tita (22). Al 10’ è di nuovo protagonista Vincenzo Tomasulo, che para a valanga un tiro pericoloso di Michele Tita (10). All’11’ ci prova il generoso Sebastian Scura (9), ma neppure lui riesce a battere l’estremo difensore sanfelese, in evidente giornata di grazia. Sembra una maledizione foriera di guai, per la squadra ospite. E, infatti, al 12’, l’abile Gianmarco Graziano (9) mette l’acceleratore e si fa largo nella retroguardia rufriese, per andare a battere Valentino Lovallo (12) per l’1 a 0. Al 18’ l’altro Tomasulo, Nunzio (4 ), un po’ l’ispiratore di tutte le manovre offensive sanfelesi, grazie alla sua esperienza, riesce a liberarsi di un paio di avversari e a trafiggere Lovallo per il 2 a 0. La rinuncia precauzionale, dei ruvesi nella prima parte del 1° tempo, a capitan Colangelo, reduce da un infortunio, si fa sentire: mancano le geometrie e le sinergie tra reparti. Ma la forza di volontà non manca a nessuno. Così, al 20’, dopo un’azione prorompente, il Rufria guadagna un calcio di punizione, ma anche stavolta senza esito: è l’ennesimo, sprecato, in questo campionato. E’ da poco entrato l’invocato capitan Colangelo, quando, al 22’, batte inesorabilmente l’estroso, simpatico e un po’ guascone, estremo difensore del San Fele, accorciando sul 2 a 1. Si riaccende, così, la speranza per gli ospiti, di poter riacciuffare il risultato. Ora il forcing si fa più pressante e i difensori locali ce la mettono tutta per difendere il vantaggio. Al 25’ c’è una nuova punizione a favore del Rufria, ma, tanto per cambiare, anche questa viene buttata al vento. Al 28’ l’estroso Miche Tita (10), dopo un’azione personale, colpisce un palo clamoroso, e al 30’ Giovanni Tita è fortunato a salvare sulla linea di porta dopo un’incursione inarrestabile dei padroni di casa. Si va, così, al riposo sul 2 a 1. Dopo dieci minuti di tea time, il giovane arbitro della partita richiama le due contendenti in campo, a deliziare i numerosi supporters accorsi a sostenere gli idoli dei due clubs. In questo match ad alta tensione agonistica, le emozioni piovono a ritmo sostenuto: immediatamente dopo il restart è il bravissimo V. Tomasulo a volare su una grande sciabolata di capitan Colangelo, per evitare il goal del pareggio. Ma quattro minuti dopo, per la legge del contrappasso, arriva il goal del forte, dinamico Gianmarco Graziano (9), che sigla il 3 a 1. Dopo la sostituzione di capitan Colangelo, ricominciano le amnesie di gioco e la confusione, tant’è che Alessio Pittaro (93 ), dopo una serie di dribbling, al 9’ si presenta tutto solo davanti a Lovallo e, per fortuna del Rufria, colpisce in pieno il secondo palo. All’11’ si registra un goal fallito a porta aperta dallo sfortunato pivot Sebastian Scura (9). Poi, dopo due minuti, il giovanissimo Alessio Pizzirusso (18 ) riesce a portarsi in avanti e a battere finalmente con un diagonale preciso il miracoloso Vincenzo Tomasulo. Sul 3 a 2 si riaccendono le speranze del Rufria. L’assedio, quindi, riprende vigore e al 21’ Danilo Lapadula (27), dalla fascia destra lancia il suo dardo che, stavolta, però, non colpisce il bersaglio. Per la serie “in cauda venenum”, proprio mentre si moltiplicano gli sforzi del Rufria per pervenire al pareggio, succede il patatrac che non ti aspetti: l’esperto, sicuro portiere Lovallo, nel tentativo di imitare il suo spregiudicato “dirimpettaio”, tenta di uscire, palla al piede, a mo’ di terzino fluidificante, dalla propria area di rigore, per creare la cosiddetta “superiorità numerica” e diventare attaccante aggiunto, ma viene affrontato e dribblato dall’esile Donato Russo (7 ) che, ingannando l’apparenza, con un gioco da ragazzi, fa pochi passi e va a deporre la palla, sottratta all’improvvido portiere avversario, nella porta sguarnita, per il 4 a 2. E la mission impossible di quest’ultimo non è ancora ultimata. Infatti, al 30’, il buon Donato va a realizzare la sua doppietta personale per il definitivo 5 a 2: un vero de profundis per i “cinghiali” ruvesi, apparsi stanchi nel fisico e nella mente, poco lucidi e troppo poco feroci sotto porta. Si spera nella Resurrezione.

Prof. Domenico Calderone

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