L’intervista ad Arcieri e il problema Acqua “annacquato”

Premetto che non mi faccio “abbagliare” dagli scontrini di Grillo o dai racconti di Panettieri.

Lo slogan coniato dal Quotidiano “Rendicontate i progetti e non gli scontrini” lo trovo azzeccato.

Premetto che non ho mai amato i giornalisti/pennivendoli della seconda repubblica.

Mi facevano incazzare quelle interviste imbevute di  forme subole, di pura sudditanza nei confronti del politico di turno.

Goffi giornalisti chinati ai voleri del padrone.

In venti anni non ho mai assistito a interviste (a Berlusconi) che si cibassero di  domande secche e puntigliose.

Tutto doveva restare nel vago e nelle non compromettenti  generalizzazioni.

L’intervista ad Arcieri si presta a questa forma di generalizzazione.

Generalizzazione che ho riscontrato soprattutto nell’argomento ACQUA.

L’ho seguita con particolare interesse perchè sono stato fuorviato dall’ammiccante titolo del Quotidiano:”dall’agenda De Filippo all’Acqua”.

Ho pensato, quasi, orgogliosamente, qui si affronta, finalmente, il tema della PdL Singetta sulla razionalizzazione delle acque lucane (dimenticata ambiguamente dalle Commissioni consiliari preposte), forse, anche, da perfetto ingenuo, mi sono chiesto, qui, si affronta  la seria e puntigliosa denuncia di Andrea Gerardi, sulla irrisorietà delle tariffe pagate dai noti gestori  delle Acque minerali.

Quì si concretizza il famoso slogan “Rendicontate i progetti e non gli scontrini”: niente di tutto ciò.

Una intervista strana con una difesa  inopportuna della “superinadempiente”  Puglia e con un silenzio assoluto  sulle  mancate riscossioni delle royalties (dall’ILVA alle migliaia di ettari irrigati e mai pagati).

Una intervista anoressica e annacquata per restare sul tema.

Mi sono cascate le braccia alla sua  semplice  lettura.

Una intervista che, però, ha ripetuto il solito  clichè “dell’eroismo” dei padri (alla Russillo).

Padri che “orbitavano” nella galassia  colombiana e, ironia della sorte, erano stati tutti  assunti dall’ENI.

Ci sono stati  altri padri, non amici di Colombo, “padri eroi” come il padre di Russillo e di Arcieri, che, pur essendo specializzati come loro, hanno preferito la Shell all’Eni, la dignità e il lontano Venezuela al comodo e vicino ANIC.

Purtroppo, le nostre denunce che si assommano a tutti i nostri precedenti approfondimenti e agli Sos lanciati  dopo il successo del Referendum sull’Acqua pubblica resteranno anche dopo questa intervista  “profezie inascoltate” alla Cassandra.

Il ginepraio del sottogoverno lucano, fatto di sprechi e di spaventosi debiti accumulati, è un macigno insopportabile per le nuove generazioni che continuerà ad essere “ripianato” dai Bilanci/ Pantalone.

Fra qualche anno dimenticheremo tutto e non sentiremo che vaghi ricordi sull’ ESAB, sulla Centrale del Latte, sui Consorzi Industriali, sui Consorzi Agrari e di Bonifica (ultimo in ordine di tempo i nove milioni di euro del Consorzio di Bonifica del Vulture), sull’ Arpab, sull’ Alsia, sull’ Arbea , sul Metapotum Agrobios, sul Salumificio di Tricarico, sull’Acqua SpA e sull’Acquedotto Lucano e il “loro assumificio”, sull’ Ardsu, sull’Eper e su tanti, tanti  altri.

Tutto ritornerà come prima sicuri di morire dorotei (rossi o bianchi fa lo stesso).

Anche se  il Quotidiano fa molto bene a concentrare “la cronaca” sul Totem del Petrolio,  farebbe bene, pure,a non ignorare  la seria problematica dell’ Acqua e dell’Acqua, minerale, in particolare (con le irrisorie e ridicole  tariffe a fronte dei nove milioni di euro ipotizzati), i fallimenti, gli arricchimenti su insediamenti e sfruttamenti ingiustificati  del nostro demanio pubblico.

Il grado di civiltà di una comunità lo diciamo al combattivo consigliere Restaino si misura dalla capacità di garantire indistintamente comportamenti corretti.

Quando invece i comportamenti tendono ad essre ambigui come per l’argomento Acqua e Acque minerali  vuol dire che qualcosa non funziona.

Per queste serie motivazioni le nostre precedenti  denunce  e quelle di Gerardi, oggi, sono di grandissima importanza perchè fanno riflettere sul comportamento ignavo di tanti  nostri Consiglieri Regionali che rifuggono dai veri problemi, in special modo, sul capitolo Petrolio, ACQUA e Acque minerali.

Comportamento strano e ignavo  su una materia, mai, seriamente, affrontata e mai modificata.

Materia  che avrebbe fatto guadagnare alle nostre casse regionali oltre nove milioni di euro e avrebbe ridimensionato gli immensi arricchimenti dei gestori.

Anche questo ambiguo comportamento politico, tanto deprecabile, quanto negativo,  non fa che generare questa enorme ed informe massa di illegalità  che ci tiene lontani dalle civiltà moderne ed europee e  dalle società mature democraticamente, ci avvicina tanto alla Sicilia dell’ex Governatore  Lombardo e disarma completamente quella “poca” opinione pubblica matura che aborrisce ogni forma di surrogato democratico  ed è dedita alla terzietà, alla dignità e al vero orgoglio lucano.

mauro.armando.tita@alice.it

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