L’incompreso pensiero di Ingroia e il protagonismo “arancione e giovanile”

Il pensiero di Ingroia da molte parti definito fumoso è, al contrario, di una normalità disarmante per un vero democratico.

Il magistrato auspica un passo indietro dei vari Di Pietro, Diliberto e Ferrero e un coinvolgimento più concreto della società civile.

Vi sembra tutto ciò fumoso?

Le vittorie di De Magistris e di Pisapia che hanno avuto una carica inusuale erano inattese e cariche di scetticismo generale.

Oggi che il movimento grillino e il movimento arancione  dei Sindaci democratici hanno fugato  tutti i dubbi della oligarchia partitocratica imperante niente può abortire il serio protagonismo giovanile.

Queste vittorie  di popolo e di crescita democratica, dopo anni di populismi, demagogie e vergognosi sprechi, si sposano con il “We Can” di Obama memoria.

Ai più può sembrare  che il fenomeno arancione lucano sia ancora molto timido.

Così non è.

Il fenomeno arancione lucano, dopo Scanzano, manifestazione nazionale di  Libera,  Comitati referendari sull’Acqua, e Onda lunga delle felpe bianche del post Elisa poteva caratterizzarsi per concentrato di speranza e di emozioni, di cambiamento e di protagonismo giovanile.

Una onda lunga che ha dato  grande prova di democrazia.

Non a caso  l’onda lunga lucana aveva già rinunciato alla committenza politica e aveva deciso di scendere in campo senza se e senza ma.

Era  stato un movimento spontaneo e ironia della sorte era  stato caratterizzato dalle bandiere di colore arancione.

Un movimento fatto di differenze e di diversità, di solidarietà e di seri comportamenti.

Un movimento  che ci  ha fatto sentire (noi società adulta) fiera dei nostri ragazzi.

Per noi  Pisapia e De Magistris ieri e Ingroia oggi ci hanno  riportato alla mente i momenti più belli e più vissuti dalla “democrazia” italiana e lucana, in particolare, degli anni settanta.

Abbiamo favorito nel passato, come Mezzogiorno e come forze vive e democratiche lucane la formazione di tanti Comitati Popolari Unitari.

Gli iniziatori e i propiziatori di tali Comitati, come sta avvenendo, oggi, con Ingroia e  De Magistris,  si incaricavano di costituirsi in avanguardia per una seria  mobilitazione che fosse in grado di coinvolgere l’intera popolazione dei quartieri e delle aree depresse.

Aver messo questi giovani volenterosi, oggi ,come ieri,  in relazione  le loro identità, le loro radici, la loro  storia, per un concreto, positivo e fattivo  impegno politico con quelle realtà  sociali, lontane anni luce  dalle Istituzioni oligarchiche odierne,  ci ha fatto comprendere  e “toccare con mano” l’importanza della grande solidarietà del popolo.

Finalmente siamo  orgogliosi di sostenere questi ragazzi.

L’ autentica appartenenza ad un contesto  sociale e territoriale come quello giovanile lucano che si è fuso  con la grande partecipazione popolare di Scanzano, ha costruito  di fatto  la vera Cittadinanza Attiva.

Essere parte  di un microcosmo giovanile ieri come oggi è stato essenziale per tutti noi.

L’ Aver sperimentato concretamente   la “Libertà e la Responsabilità”  ha significato  una reale esperienza di democrazia diretta.

Confrontare  le proprie idee,  il mettersi in gioco, per tutte  le questioni che riguardavano l’intera collettività è stato un vero banco di prova per tutti gli arancioni.

Un contesto democratico che dopo decenni di malapolitica  ha permesso a molti cittadini lucani  l’esercizio e l’esigibilità dei propri diritti di elettori.

Una passione civile che oggi  forse  è  stata ripresa dopo oltre trent’anni.

Una solidarietà come quella offerta dal “pianeta  giovani” milanese e napoletano in genere  che ci ha fatto rivivere le stupende giornate  del “dopo” alluvione  fiorentina.

Le giornate della meglio gioventù.

Sarà che siamo dei  grandi nostalgici di quel tempo, ma, il  riproporre a Piazza Duomo , Piazza Plebiscito e Piazza Mario Pagano lo stesso clima che si è vissuto con i nostri movimenti e  i nostri Comitati Popolari UNITARI degli anni ’70 è stato e sarà  oltremodo meraviglioso.

Questa generazione che si ritrovava   “terribilmente” lontana dalla politica e dai Palazzi del potere ha avuto un vero sussulto di orgoglio giovanile.Per queste ragioni noi diciamo grazie a De Magistris e a Pisapiaieri e ad Ingroia oggi perchè  ci fanno rivivere quei momenti esaltanti della nostra meglio gioventù.

Noi vogliamo discutere di POLITICA nel concetto più “Benigno” del termine.

Vogliamo valori e buoni esempi come da sempre sostenuto da uomini che hanno realizzato la più bella Costituzione del mondo.

Vogliamo ripercorrere questo  percorso per dare dignità, progresso e rispetto al popolo italiano, in special modo ai dimenticati dei quartieri metropolitani e delle nostre  aree interne.

Vogliamo riprendere il vincente slogan dei socialisti francesi di Hollande:  “le progrès pour tous, le respect pour chacun”.

“Il progresso per tutti  e il rispetto per ognuno”.

Quello che è mancato  in Italia e , in particolare , nel nostro Sud da troppo tempo.

A tutti i responsabili politici lucani chiediamo di ripercorrere ,almeno parzialmente,  con la mente, come in un remake, sia quei momenti bellissimi di democrazia attiva e partecipata, vissuti  ,ieri, dalla nostra gioventù e, oggi,  dai giovani arancioni di Ingroia  e De Magistris.

Democrazia partecipata IN GRADO DI CONIUGARE  i “diritti con i doveri” e il “rispetto con le regole”, per una vera convivenza civile.

Una convivenza di solidarietà con  gli uomini  coraggiosi e di buona volontà.

Come  quarant’anni fa  ,vorremmo rivivere l’affetto e la disponibilità delle giovani generazioni, verso le categorie sociali più deboli e più anziane.

Quante azioni benevoli sono state operate dai giovani dell’epoca   verso le  madri, gli anziani  e i  bambini in tenera età delle nostre popolazioni terremotate.

Quante persone “riconosciute come cittadini” hanno partecipato in massa  alle nostre Assemblee.

L’appartenenza ad un contesto  sociale era tanto avvertita al punto che  uscire dalla dimensione privata della indifferenza e della rassegnazione era il nostro principale obiettivo.

In un regime “oligarchico” come quello odierno tutto ciò diventa incomprensibile.

Partecipare per cambiare come sostiene Ingroia, oggi più di prima, dopo la bella vittoria di Pisapia e di De Magistris è un imperativo categorico.

Il confronto, infine,  con gli strumenti di partecipazione odierna, per dirla alla Ingroia devono riguardare anche le tante persone serie annidate nelle forze democratiche lucane, e richiamare “tutti” alla centralità delle vere “questioni”, in primis, quella energetica e del lavoro.

Questioni lucane, che, memori degli esempi “tracciati” da Ingroia, da Pisapia e De Magistris, devono superare la fine della ricerca della “protezione sociale” e l’avvio di un positivo e benaugurante “new deal” tutto lucano.

Un new deal che venga sperimentato sul campo da forze fresche e giovanili, fuori dai tanti furbi doroteismi lucani ormai, del tutto, desueti.

mauro.armando.tita@alice.it

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