Forse , cari amici, le denunce colorite servono più dei dossier e dei tanti report.
Dopo un impatto mediatico, scoppiettante, esplosivo, forte (vedi vicenda crocifisso, evaporata il giorno dopo con tanta “pavidità” della promotrice) è scomparsa dai giornali e dall’opinione pubblica; Franconi Flavia di professione “medico”, assessore regionale alla Salute.
Tante erano le attese. Per avere notizie dell’assessore regionale alla salute forse dobbiamo trasferirci a Plaza de Mayo.Eppure la questione della salute in Basilicata si è nutrita di tante discrasie, per usare un termine tanto in voga tra i nostri “amati” psicologi.
Nessun accenno alla delocalizzazione dei servizi di base. Nessun accenno alle nuove “mappe” ospedaliere. Nessun accenno ai distretti socio-sanitari.
Dobbiamo ricordare alla dott.ssa Franconi che la Basilicata negli anni settanta e nei primi anni ottanta è stata l’unica regione meridionale ad avere avuto una forte presenza di servizi sociali (Consultori Familiari, in primis) in tante piccole realtà locali.
Nella odierna società lucana confusa tra messaggi incontrollati, screening di massa generici, sempre ignorati dalle piccole comunità marginali e interventi di prevenzione socio sanitaria, poco incisivi e poco efficaci, è opportuno che l’Assessore Franconi dia la dovuta attenzione ai “pochi pionieri” della salute che operano con discrezione e con tanta umiltà nelle nostre aree interne, ormai del tutto dimenticate.
Riportare le piccole realtà dell’interno lucano al centro dell’attenzione regionale sui temi della prevenzione non è certamente peregrino.
Sono tanto lontani i tempi di una Sanità lucana più umana e più solidale.
L’ultimo esempio di presenza territoriale su temi di eccellenza come la cardiopatia ischemica risale al 27 giugno 2009 (sic!) a Grottole in provincia di Matera.
Un mini simposio medico di eccellenza.
Il simposio era stato accreditato presso la Sezione ECM del Ministero della Salute.
IL SIMPOSIO era RIVOLTO A 50 MEDICI operanti nelle discipline di: Cardiologia, Internistica, Medicina Generale ecc. e a 30 Infermieri Professionali.
L’assegnazione dei crediti formativi era subordinata alla partecipazione effettiva all’intero pragramma formativo.
Era una esperienza che stava molto a cuore al responsabile scientifico del Simposio il dr. Pasquale La Terza, da anni impegnato in interventi preventivi concreti, rivolti ai minori e agli anziani sempre più dimenticati da una sanità pubblica che privilegia il grande nosocomio.
Da anni assistiamo a una totale assenza di educazione alla salute, sia in termini di prevenzione sanitaria e, sia, soprattutto, in termini di interventi socio- ambientali e ” psicologici “.
Abbiamo tanto approfondito la materia dei carenti e assenti Servizi Sociali lucani dopo i tanti suicidi di fragili adolescenti lucani.
Il nostro sospetto che dovesse cadere una disonesta Ignavia e una ingenerosa Cappa di silenzio’ su questi tragici avvenimenti si era e si è tragicamente avverato.
L’indifferenza e l’ipocrisia, quelle denunciate, continuamente, con tanto calore dal nostro grande Papa Francesco, ha prevalso su tutto.
L’abulìa dei tanti distretti sanitari distribuiti sul territorio, cara Franconi, si è ancora di più impadronita delle tante figure apicali presenti e immerse pure LORO nell’oblìo generale.
Il simposio di Grottole del lontano 2009 riscopriva l’area marginale e la sanità che conta, superando nullismo e nichilismo.
Poteva sembrare un simposio per addetti ai lavori, non era certamente così.
Riproporre uno scenario medico di “stampo metropolitano” in quel di Grottole aveva significato, cara Franconi, per i tanti sensibili operatori del settore profondere tanto impegno, tanta determinazione, tanta condivisione e dedizione e perchè No, tanta tanta professionalità.
Non a caso cara Franconi, il Distretto socio-sanitario lucano che doveva recepire la “Carta di Ottawa” e adottare quelle strategie fondamentali finalizzate a:
– Perorare la causa della salute per creare condizioni essenziali al miglioramento della stessa;
– Permettere a tutte le persone di sviluppare al massimo le loro potenzialità di salute;
– Mediare tra i diversi interessi esistenti nella società;
ha solo individuato le figure apicali con relativi stipendi senza un briciolo di funzionalità e operatività.
Su queste basi era nato il Simposio di Grottole, su queste basi si era consolidata una esperienza professionale medica rivolta agli ultimi , su queste basi si erano orientati alcuni interventi ,in grado di omogeneizzare le prestazioni mediche per correggere l’attuale status quo dei Distretti socio sanitari di Basilicata.
Alla luce di quanto seriamente denunciato vogliamo auspicare che la Franconi riveda il piano dei distretti socio-sanitari e faccia svegliare dall’atavico torpore tante coscienze professionali mediche, e, non.
Ma, soprattutto,imploriamo la Franconi a smuovere, finalmente, questa insopportabile abulìa e queste acque stagnanti dove sono “allocate” da troppo tempo in un “pauroso ammollo” le ASP, il Management sanitario e le vuote e insignificanti Figure Apicali dei Servizi Sociali , da troppi secoli cadute in letargo.
mauro.armando.tita@alice.it