“IL VENERDI’ DELLA CULTURA”

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “PRIMA CHE TUTTO ACCADESSE”
DEL POETA SCRITTORE E MUSICISTA  AVELLINESE MAURIZIO PICARIELLO

E’ stato presentato venerdì 11 maggio, alle ore 18,30, presso la palestra annessa al plesso scolastico “A. Belli” di Ruvo del Monte, il romanzo “Prima che tutto accadesse” di Maurizio Picariello, una figura di artista molto complesso, un ingegnere (quindi, uomo della ragione),

ma ingegnere idraulico e ambientale (dunque intellettuale attento alla natura e al mondo nella sua bellezza), ma, soprattutto, un uomo di sentimento, perché l’amore, inteso in tutte le sue forme (amore tra un uomo e una donna, amore per il prossimo, amore per la natura, l’amore dell’amicizia, l’amore di Dio), costituisce l’elemento fondante delle sue opere: romanzi, liriche e canzoni, perché lui è anche un musicista e cabarettista di talento.

 

Maurizio Picariello è il “poeta dell’amore Assoluto”, come lo ha definito Paolo Saggese.

L’incontro con lo scrittore di Avellino è stato organizzato dall’Istituto Comprensivo di San Fele in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del comune di Ruvo del Monte.

Ha presentato l’iniziativa la preside, prof.ssa Vittoria Lucia Cefola, che ha riassunto la trama del romanzo di Picariello, una storia ambientata ad Avellino tra il 1960 ed il 1980, che ha per protagonista Loredana, una ragazza con un dono innato: sentire e vedere gli eventi prima che essi accadano, mettendo in risalto l’amore per la vita e per gli altri, che costituiscono un raggio di luce in un momento buio in cui la morte e la distruzione sembrano non lasciare speranza.

Infatti, la ragazza ha la premonizione del terremoto del 23/11/1980 e si spende, quindi, nell’amore per salvare le persone care e tante altre vite.

Sottolinea come il racconto si fa avvincente e più dettagliato nel descrivere le settimane che hanno preceduto l’ “accadere dell’inevitabile”, il grande male, quel suono, quel boato fragoroso, accompagnato da morte e distruzione, che è stato il grande ruggito del terremoto del 23 novembre 1980, il terrore di un minuto che avrebbe per molto tempo albergato nel cuore di molti. Pochi minuti che hanno distrutto “la storia di paesi, le radici, gli affetti, i valori e le quotidianità.

E conclude affermando che quello che ci succede lo possiamo superare, ma non dimenticare.

E’ impresso indelebilmente nella nostra mente.

E’ seguito il saluto del Sindaco, avv. Donato Carmine Romano,  che ha evidenziato l’importanza della lettura, come presupposto per una buona formazione culturale.

Ha invitato, quindi, soprattutto, i giovani a leggere i libri, affermando che i mezzi multimediali contribuiscono alla nostra formazione culturale, ma non possono sostituire i libri.

Proseguendo, c’è stato il seguente breve intervento di Peppino Santomenna, in qualità  di responsabile dell’ ufficio Cultura del Comune, nonché della redazione del Notiziario Ruvese:

“Ho letto,  per la prima volta, dopo tanto tempo, un libro intero.  Lo confesso, non ne ero più abituato, ma non è stato per niente una fatica. Sono stato letteralmente attratto da una bella storia romanzata. Una storia nella storia. La storia di una persona nella storia degli altri.“ Prima che tutto accadesse”, è un bellissimo romanzo che si fa piacevolmente leggere. Un libro dove convivono fede e ragione, dove l’umano ed il sovrannaturale si mescolano. E’ un racconto scorrevole, con un linguaggio semplice, ma pregnante, ricco di immagini e sfumature .E’ una storia avvincente, che ti prende, ti rende partecipe del pathos dei vari personaggi, fino ad immedesimarti. E’ un libro da leggersi tutto di un fiato, che ci ricorda che, su questa terra, l’ultima parola non spetta al male, ma tante anime buone, anche se non possono impedirlo, lottano e vivono per alleviarlo,  limitarne le conseguenze, superarlo, in un afflato di umano calore, pervaso dalla forza divina. L’Amore vince sempre, anche sulla morte”.

A seguire, un breve intervento del sociologo Mauro Armando Tita, nonché  amministratore del Comune di Ruvo del Monte al momento del sisma dell’80,  che si è complimentato con  il poliedrico artista, considerando la sua opera un bel amarcord, spaccato di vita,   di quell’evento luttuoso, dei quei tempi tristi, dove, però,  l’afflato umano, la solidarietà hanno caratterizzato quei giorni bui ed hanno costituito l’elemento indispensabile per una speranza di rinascita di questi territori, speranza che, nel tempo, purtroppo, si è rivelata tradita per colpa di una bieca politica.

Infine, l’intervento dello scrittore-artista, Maurizio Picariello. Attraverso la sua ironia, il suo carisma, la sua versatilità, la battuta sempre pronta, lo scrittore ha emozionato il pubblico durante la serata, recitando in maniera sublime alcune sue liriche, tratte dalla raccolta “Mendicante d’amore”, ed eseguendo diversi brani musicali con la sua chitarra, oltre alla lettura di alcuni passi del suo romanzo.

Picariello ha dimostrato di essere un personaggio completo, a tutto tondo, capace di unire arte, cultura,  spettacolo, musica, cabaret, arrivando al cuore di chi lo ascolta.

In conclusione, la manifestazione è voluta essere anche uno modo per avvicinare le persone alla lettura, in quanto  il libro, la lettura  ci servono per vivere.

Leggere con attenzione e passione ci rende più liberi, nutre lo spirito, perfeziona l’essere umano che siamo, ci consola nei momenti di sconforto, ci libera dagli eventuali  affanni della solitudine.

Ci rende più coscienti e consapevoli, più creativi, meno soggetti a pregiudizi e condizionamenti.

Facendoci muovere nel tempo e nello spazio la lettura arricchisce le nostre esistenze.

La lettura è anche un piacere, fisico e psichico. Saper godere di una bella frase, della perfetta eloquenza di uno scrittore, dell’architettura ben progettata di un romanzo, è un piacere intellettuale e sensuale. La lettura stimola i sensi, la memoria, il ricordo.

Ci fa vivere al 100%. Leggere ci permette, come sapevano bene Machiavelli, Cartesio e Ruskin di dialogare con i massimi geni che l’umanità abbia prodotto, di interrogarli senza fretta, per tutto il tempo che vogliamo, sulle questioni  che ci stanno più a cuore.

Peppino Santomenna

Le foto della manifestazione
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