Domenica 17 aprile 2016 si è tenuto il Referendum “sulle trivelle”.
”Sulle trivelle” è tra virgolette perché benché sia così che il referendum ha finito per essere descritto, le trivelle in realtà c’entrano molto poco.
Il referendum è stato convocato per decidere se abrogare una norma che attualmente permette di estendere le concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa, fino all’esaurimento del giacimento.
Il referendum, non era mai successo nella storia d’Italia, è stato richiesto dalle regioni invece che – come di solito avviene – tramite una raccolta di firme tra i cittadini.
Purtroppo, almeno per i sostenitori del SI, non avuto successo in quanto si è recato a votare poco oltre il 31% degli aventi diritto, per essere valido avrebbe dovuto votare il 50% + 1 degli elettori.
La Basilicata è stata l’unica regione dove si è superato il quorum, ha votato il 50,4% dei cittadini.
Anche a Ruvo del Monte c’è stato una discreta affluenza, infatti hanno votato 401 elettori (200 maschi e 201 femmine) su 921 aventi diritto (433 maschi e 488 femmine) che rappresentano il 43,544% del corpo elettorale dei residenti nel paese.
Come previsto hanno vinto ampiamente i SI con 351 voti (90,46%) contro i 37 NO (9,54%); le schede bianche sono state 9, mentre quelle nulle 4.