Prima di entrare nell’argomento, oggetto della riflessione, mi consento un’ amara digressione.
Siamo in tanti. Ognuno si riflette sulla propria immagine.Una immagine sempre più sbiadita.
Lo specchio rotto di Eugenio Scalfari rimbalza su ogni approfondimento.Non si crea alcun vero e se rio movimento di opinione e di diritti.
Langue la PROPOSTA. Abbonda la DENUNCIA.
Leggo e rileggo le tante denunce sul Quotidiano.
Tante denunce sono trite e ritrite.Molte sono scontate e servono solo a riempire pagine web e pagine di giornali in un contesto parolaio, senza costrutto.
Simon Veil sosteneva che l’intelligenza può anche rasentare “orgoglio e presunzione” a condizione che la si “eserciti”.L’esercizio della intelligenza in Basilicata è divenuta una sorta di optional in questi ultimi tempi.
Molta “intellighenzia” lucana, nonostante gli ultimi incresciosi episodi ha “delegato” dignità e orgoglio da tempo immemore.
Ma i giovani maturandi frutto dell’accorato appello del consigliere Napoli pubblicato sul Quotidiano del 22 giugno scorso sono sognatori o pragmatici?
Noi possiamo rispondere al consigliere Napoli sostenendo che questi giovani maturandi sono caparbi e ostinati (tra i quali annovero anche mio figlio Michele), ma, purtroppo, sono poco sensibili al loro contesto ambientale e si riconoscono nella loro regione solo come mero “territorio di provenienza”.
Non hanno alcun “afflato” e non hanno passione e pathos per la loro terra d’ origine .
Sono freddi a tutti gli SOS lanciati sia dalle istituzioni e sia da qualsiasi “categoria sociale” lucana di buona volontà.
La Questione Petrolio, Fenice, Pertusillo(solidarizziamo ancora una volta con Di Bello… al 101%) o Fiat non li ha sconvolti per niente.Il tasso di povertà lucana è per loro una semplice ritualità della loro distratta lettura quotidiana.
Fra qualche settimana saluteranno i parenti e gli amici di sempre e andranno via per altri lidi universitari.
Altri accorati appelli sulla mancata scelta e mancata iscrizione alla nostra UNIBAS si perderanno nel vuoto.
Sono quelli che nonostante l’onesto appello del Consigliere Napoli non torneranno più e dei quali non sentiremo più parlare.
A questi giovani il “percorso di ritorno” della Regione Basilicata (ammesso che ve ne sia uno )non serve.
A questi giovani non vogliamo dedicare altro tempo e non avvertiamo certo il bisogno di sprecare ulteriori energie.La nostra attenzione dovrà essere rivolta come nel recente passato ai giovani che hanno a cuore le sorti della nostra regione e che sono interessati al futuro “produttivo” e “meritocratico” lucano.
Sono i giovani cosiddetti mediatori tecnologici in grado di gestire innovazione di metodo e di processo.
Sono i giovani che governano i processi del terziario avanzato e in qualche misura addirittura del “quaternario”.
Sono i giovani già oggetto di diversi approfondimenti del Quotidiano, che dopo master e specializzazioni varie sono presenti in team di eccllenza.
Team di eccellenza in grado di incalzare i nuovi mercati.
Questa nuova generazione, fatta di ragazzi molto capaci, “fotografati a dovere “dalla brava Loredana Vaccaro conoscono a fondo i mali endemici della regione, provono fastidio per tutto ciò che è familismo, clientela e superficialità.
Li muove non solo l’ambizione professionale ma, anche, un sano orgoglio lucano.
Ambizione e orgoglio che possono produrre un concreto inserimento in una sana economia, dove il mercato funzioni a dovere, dove i beneficiari di una paradossale e assistenziale azione burocratica siano per sempre emarginati.
Su queste basi queste nuove generazioni possono contribuire a portare la Basilicata fuori dalla recessione, dalla stagnazione e dall’arretratezza.
Su queste basi questi giovani potrebbero dirigere “task forces strategiche” , come quella dell’occupazione e delle aree di crisi industriali, ben sapendo però che la “bravura tecnica” non può da sola assicurare efficienza ed efficacia negli interventi.
Task force e nuove professionalità che devono operare in sinergia con le istituzioni ed essere i primi alleati degli “svantaggiati”.
Avremo ,così, una nuova prospettiva allettante dove ai tanti “noti di sempre ” della nostra generazione ai quali vanno rimproverati scarsa innovazione e scarsa flessibilità, si affiancheranno positivamente professionisti seri e preparati che entrano a far parte del salotto buono della politica con una ventata di gioventù che può, senza dubbio, beneficare le tante categorie produttive e giovanili che faticano a organizzarsi e a farsi sentire.
Speriamo che una ipotetica “Task force” dell’occupazione e delle Aree di crisi della regione, gestita da giovani, possa far nascere un vero capovolgimento nei “santuari” che contano e servire al meglio e a minor costo le famiglie, le imprese sulle quali gravano le crisi strutturali della nostra balbettante e piatta economia lucana.
Noi che siamo stati i fautori del ricambio generazionale, non possiamo che auspicare certe scelte che vanno nella direzione giusta e che propendono ,concretamente, nel tanto agognato “percorso” alla Censis.
Percorso che ha definitivamente bandito la vecchia e logora concezione del “posto al sole”.
Noi saremo vigili perchè saremo ferrei controllori di eventuali “deviazioni” in corso d’opera, e denunceremo gli eventuali vizi perpetuati , anche , oggi , purtroppo …tipici della nostra società adulta.
Noi speriamo che il giovane quarantenne consigliere Napoli con i consiglieri Singetta, Pittella, Romaniello, Vita e altri, possano non solo invertire le attuali tendenze, ma, essere il viatico e il grimaldello di un organico e auspicabile inserimento nei gangli del potere politico-economico della regione di tutte le future generazioni lucane.
Su di loro dobbiamo scommettere.
Sono processi lunghi che, comunque , vanno concretamente e urgentemente avviati affinchè si affermi , finalmente ,democrazia ed efficacia degli interventi, stanchi come siamo degli accorati appelli alla Napoli e delle fughe di tanti validi professionisti ,affermatisi in tutti i campi dalla medicina alla economia, purtroppo, fuori dall’ambito regionale.
mauro.armando.tita@alice.it