I nostri timidi tentativi di innovare con burocrazie formali e impreparate

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Nelle scorse settimane vi è stato un summit presieduto dal Presidente Bardi  nella sede Municipale di Ruvo del Monte, presenti  tutti i  Sindaci delle nostre aree interne del Vulture/ Marmo /Alta Montagna .Una conferma della bontà di tanti progetti approvati con il PNRR  supportati da un dinamismo progettuale  e da una seria capacità gestionale  che depongono molto bene.

Spero che questa bella inversione di tendenza superi  la complessità delle procedure e la lunghezza dei tempi di realizzazione delle opere.

Finalmente dopo decenni  di puro lassismo, di scarso entusiasmo e di stucchevole routine quotidiana si può parlare  nelle nostre piccole realtà periferiche  di ammodernamento della debole macchina amministrativa, di innovazione, di Poli Culturali d’eccellenza, di internazionalizzazione  e di economia digitale. E’ uno schiaffo a una burocrazia lucana impegnata da secoli  in piccoli e irrilevanti atti monocratici.

Bisogna amaramente constatare  che in Basilicata manca da sempre  quell’insieme di  procedure  etico-sociali che disciplinano il comportamento morale di un funzionario pubblico.

La maggioranza della  burocrazia lucana è sempre stata  una vera e propria Oligarchia fatta di piccoli gruppi di pressione e di piccole “lobby” locali che esercitano i loro privilegi sotto forma di “diritti” senza alcun mandato popolare.

Questa bella progettualità  che ha superato selezioni durissime e complesse sarà  in grado di sconfiggere questa nostra lenta burocrazia  lucana che  non ha mai attivato reti e progetti comunitari e ha fatto leva solo su   incarichi esterni  ed esternalizzazioni . Lo denunciava  la bella indagine sul Personale degli Enti  Locali  della Basilicata del  2009 svolta dal quotidiano “Repubblica”.

In questo quadro desolante nonostante il fervore dei nostri Sindaci  si nutrono seri dubbi sulla tenuta  progettuale e sulla capacità  di gestione dei Progetti del PNRR di che trattasi .

Quante volte abbiamo denunciato queste opacità sulla Gazzetta,  quante volte è intervenuta la Corte dei Conti .

Lo dico,  con amara ironia, speriamo di uscire  dal “Pippo  Chennedy show” di Corrado Guzzanti . Ve la ricordate la  stupenda imitazione di Prodi: “Sono come un semaforo, sempre fermo, tranquillo e immobile”.

Pure Noi  in Basilicata siamo  fermi, tranquilli, immobili da tempo immemore , pur con tante risorse ambientali,  idriche, energetiche e paesaggistiche, siamo senza adeguate infrastrutture viarie e ferroviarie , siamo senza aeroporti  con Consorzi Industriali falliti, con Aree industriali dismesse, con un tasso di senilità tra i più alti d’Europa, con  una patogena e mai bloccata Fuga dei Giovani (cervelli, in primis), con  una Università poco attrattiva soprattutto per il 95% dei liceali potentini , e, dulcis in fundo,  con una meravigliosa  P. A.  regionale e locale dotata di “obsolete ” qualifiche professionali , ahimè, ferme al lontanissimo 1996.

Armando Tita

Sociologo

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