(foto dell’attentato all’attività commerciale di Carnevale Gerardina)
Non si placa l’ondata di odio che negli ultimi tempi sta colpendo Ruvo del Monte.
Dopo le “bravate”, così denominate dal nostro buon Armando nel suo angolo, ai danni del consigliere comunale di minoranza Pietro Graziano e del sindaco Donato Carmine Romano, il nostro paese è ancora al centro di un atto che definirlo di basso livello vuol essere un complimento.
Se gli episodi precedenti li potevamo definire “bravate”, oggi ci troviamo difronte ad un vero e proprio atto intimidatorio.Questi i fatti del quale è stato vittima nuovamente il consigliere comunale di minoranza Pietro Graziano.
In mattinata il consigliere si recava presso la sua attività commerciale sita in Corso Italia e notava davanti alla saracinesca della tabaccheria un copertone di un’auto.
Nulla di strano se non fosse che il copertone era imbevuto ben bene di liquido infiammabile, presumibilmente gasolio; evidentemente il provetto attentatore non aveva fatto in tempo ad appicare il fuoco perchè disturbato da qualcuno.
La moda del copertone vige a Ruvo del Monte da tempo, infatti sono stati almeno tre i fatti simili verificatosi negli ultimi anni: attentanto ai danni del parroco Don Gerardo Gugliotta, all’attività commerciale della sig.ra Carnevale Gerardina ed a quella del Bar Tomasulo.
La domanda sorge spontanea: quali forti interessi ci possono essere in un piccolo paese come Ruvo?
Riportiamo lo stesso appello fatto negli articoli precedenti:
Questo nuovo atto delinquenziale ci deve far riflettere seriamente su quanto, negli ultimi tempi, sta accadendo a Ruvo del Monte: le considerazioni sono quelle già fatte per l’attentato a Don Gerardo, e vi invitiamo ad andarle a rileggere.
La retorica in questi casi non serve, salvo l’invito forte ai Ruvesi a svegliarsi, a mettere da parte l’omertà, a risvegliare in loro l’orgoglio di appartenza ad una comunità onesta fatta di persone nella stragrande maggioranza oneste.
Ruvo del Monte 01 ottobre 2013
Pietro Mira
