2 Agosto – Anniversario della Strage di Bologna. I cittadini democratici di Ruvo non dimenticano

Carissimo direttore,

L’ ennesimo anniversario della strage di Bologna del 2 Agosto ci ripropone uno spaccato della Repubblica italiana dei misteri e della grande solidarietà.

Non dobbiamo dimenticare che dopo qualche mese la grande Bologna democratica si era gemellata con un Comune disastrato come Ruvo del Monte.

Un Comune che ha ripagato Bologna con il modesto cambio della Piazza Municipio, in Piazza 2 Agosto.

E’ un ricordo indelebile dei ruvesi sensibili e democratici.

Una strage ancora impunita con tanti lati oscuri.

Una strage che ha voluto punire un popolo democratico e reattivo.

Un popolo bolognese  che in quegli anni era un concentrato di speranza e di emozioni.

La  grande prova  dei giovani bolognesi e delle maestranze  fornite durante il  terremoto del 23 novembre 1980 è stata la prova più evidente del loro vero altruismo.

La nostra commozione nel rivivere quei momenti della stazione di Bologna sventrata e disastrata  è  solo paragonabile  alle tante vittime e, soprattutto,  alle centinaia di bimbi morti nei vari crolli a cominciare dalla nostra  Balvano.

La grande confusione politica  che viviamo quotidianamente non ci potrà esimere da una  seria riflessione sul comportamento di  valore e sulla carica umana dimostrata dal Comune di Bologna e dal suo popolo  in occasione del gemellaggio con Ruvo del Monte.

Toccherà riflettere  su quelle belle performances vissute da Zangheri e “soci” con noi amministratori e popolazioni terremotate dell’epoca.

Non dobbiamo dimenticare il mondo delle imprese e delle istituzioni bolognesi e la loro vocazione alle belle Assemblee con la gente.

Le loro  lucide analisi vissute con i nostri tecnici  hanno reso palpabile e trasparente  la prima fase dell’emergenza e quella successiva   della ricostruzione.

Ricorderemo con la loro  incessante opera di convincimento  i tanti giovani attivi e dinamici dell’epoca, ma, vogliamo  , soprattutto , ricordare con un racconto diverso, le migliaia soccorritori e  di volontari che sotto la  direzione “bolognese”  hanno contribuito ad alleviare il disagio delle popolazioni terremotate.

Un racconto fatto di differenze e di diversità, di solidarietà e di seri comportamenti che stride con lo squallore odierno. Un racconto che ci ha fatto sentire a noi amministratori dell’epoca, stimati , riconosciuti e “tollerati”.

Per noi  il sisma non è stato solo vivere i momenti più tragici ma,anche, i momenti  più belli e più veri  della “democrazia” lucana.

Abbiamo favorito  con il Comune di Bologna  la formazione di tanti Comitati Popolari Unitari.

Comitati  che  si incaricavano di costituirsi in avanguardia per responsabilizzare  le persone più timide e  più umili.

Aver messo   in relazione  la nostra identità, le nostre  radici, la nostra  storia, il nostro caparbio e  fattivo  impegno giornaliero con  le realtà politiche e sociali  del Nord gemellate, è stato per noi giovani amministratori una vera palestra di vita”.

Il confronto posto in essere , lo ribadiamo, con tutto il cuore, con l’Amministrazione  Comunale del Sindaco ZANGHERI  , ancora scossa  dalla strage del 2 agosto, ci ha fatto comprendere  e “toccare con mano” l’importanza della grande solidarietà del popolo emiliano-romagnolo.

Ci ha fatto essere orgogliosi di appartenere  alla grande dignità “dell’etnìa lucana”.

L’ autentica appartenenza ad un contesto  sociale e territoriale, come quello lucano, si è fuso per la prima volta  con la grande partecipazione popolare, costruendo di fatto con Bologna la vera Cittadinanza Attiva.

L’essere parte  di un microcosmo come quello ruvese  significava per  noi e le istituzioni comunali bolognesi   sperimentare concretamente   la “Libertà e la Responsabilità” e  una reale esperienza di democrazia diretta.

Se Don Milani affermava  che uscire insieme dai problemi è fare politica .Noi  con Bologna abbiamo fatto POLITICA.

Abbiamo fatto POLITICA, con tanti  atti finalizzati a rendere possibile il manifestarsi del proprio pensiero critico, con la proposta e con il confronto.
Confrontare  le proprie idee,  il mettersi in gioco, per tutte  le questioni che riguardavano l’intera collettività è stato un vero banco di prova per noi e per ZANGHERI e la sua GIUNTA socialcomunista.

Un contesto democratico che ha permesso a molti cittadini ruvesi   l’esercizio e l’esigibilità dei propri diritti, con la  forte  e ben visibile presenza dei  movimenti giovanili dell’ARCI, dei partiti della Sinistra e della Caritas  che hanno impresso la loro specificità e la loro forza  “politica” nei primi atti amministrativi della nostra Giunta.

Chi non ricorda i “CAMPI FANGO” delle regioni gemellate del Nord  con mense, uffici, tende, letti e strutture  culturali e ricreative.

Ricordo ancora oggi  il  fattivo impegno del gruppo sanitario bolognese insieme al nostro dr. Savella impegnati  nell’opera di prevenzione con tanta passione civile.

Una passione civile che oggi  è venuta a mancare del tutto.

La solidarietà come quella vissuta con il  “pianeta  giovani” bolognese ci ha fatto rivivere le stupende giornate  del “dopo” alluvione  fiorentina.

Le giornate della meglio gioventù.

Le giornate di tanti giovani che hanno sperato che uomini come i Volontari bolognesi  potessero prendere il sopravvento sui furbi di sempre.

Sarà che siamo dei  grandi nostalgici di quel tempo, ma, il clima che si è vissuto in quei momenti  non è paragonabile con la schizzofrenia e l’egoismo di oggi.

Questa generazione, che oggi, si ritrova  “terribilmente” lontana dalla politica e dai Palazzi del potere vuole trasparenza e buoni esempi.

Vogliamo valori e buoni esempi come da sempre sostenuto da uomini con attributi come Sandro Pertini e Vittorio Foa.

Vorremmo riprendere questo  percorso per dare dignità, progresso e rispetto alle popolazioni lucane, in special modo ai dimenticati delle aree interne, quelli che Rossi Doria ha amato più di ogni altra cosa.

Vogliamo riprendere lo slogan dei socialisti francesi e della Ségolène  Royal:  “le progrès pour tous, le respect pour chacun”.

“Il progresso per tutti  e il rispetto per ognuno”.

Quello che manca in Italia e, in particolare, nel nostro Sud  e nella nostra amata Basilicata, da troppo tempo.

A tutti i responsabili politici lucani chiediamo di ripercorrere, almeno parzialmente, con la memoria, quei momenti bellissimi vissuti con Bologna  con tanta solidarietà umana.

Ai cittadini lucani chiediamo di incrociare i “diritti con i doveri” e il “rispetto con le regole”, per una vera convivenza civile.

Siamo stanchi di, Kramer contro Kramer, per dirla alla Rivelli, giovani yes men e di furbe maggioranze silenziose.

I giovani volontari di Bologna e gli amministratori comunali dell’epoca   hanno  superato  le resistenze e gli egoismi che ostacolavano la creazione di un lavoro comune.

Con i giovani volontari  bolognesi   i ruvesi  avevano imparato ad uscire dalla dimensione privata della indifferenza e della rassegnazione.

Avevano imparato ad avere fiducia nella democrazia e nelle sue istituzioni.

Grazie di cuore BOLOGNA.

Nel giorno dell’anniversario della Strage mi è sembrato opportuno dare un riconoscimento dovuto a un popolo generoso e solidale che non meritava tanti lutti e tanti misteri.

I ruvesi sinceramente democratici non ti dimenticheranno mai.

mauro.armando.tita@alice.it

274
0

Post Correlati

Lascia una Risposta

Categorie

Instagram

Spot Proloco Ruvo

Archivi

Le nostre Nuove Storie

11
11
11
11
11
11
11
11
11