In questi giorni vi è un “ tam tam “ mediatico incessante sul Reddito di Cittadinanza. E’ ormai acclarato che il RDC ha fallito sulle politiche attive del lavoro in esso contenute .
Tito Boeri, qualche tempo fa, in una intervista sulla Gazzetta del Mezzogiorno lo ha brutalmente bocciato rilanciando con il Presidente della Camera di Commercio di Bari il “Reddito di Formazione” .
Un “reddito di formazione” di buon senso che potrebbe far uscire dall’ozio secolare i cosiddetti “ Neet “, quei tre milioni di ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano. Una decina di migliaia la ritroviamo pure nella nostra Basilicata.
Con De Masi “Sociologo Accademico” e “Papà” del Reddito di Cittadinanza ci dividono incolmabili distanze. Non sono un liberista, tout court , amo l’intervento pubblico intelligente alla Renault o alla Volkswagen.
Seguo De Masi dai miei anni universitari anni (73/77) e ricordo le sue “provocazioni” sulla decrescita felice e sull’ozio creativo.
Ricordo pure le sue tre proposte per lenire la disoccupazione strutturale del Mezzogiorno :
1)Distribuire la ricchezza che c’è, prescindendo dal criterio di lavoro che non c’è;
2)Rieducare migliaia di cittadini abituati a centrare la propria vita sul lavoro, in modo che imparino a riprogettarla sul “non lavoro”;
3)Offrire un salario minimo ai ragazzi universitari in corso con gli esami (Unica proposta che accolgo favorevolmente… mai realizzata).
La prima e la seconda proposta ,grazie ai Cinque Stelle e ai governi gialloverdi e giallorossi, sono state ampiamente concretizzate grazie alla terrificante erogazione di una miriade di BONUS di qualsivoglia natura , Ristori, Redditi di cittadinanza, Assegni sociali, Casse integrazioni in deroga, Bonus facciate, Bonus 110%,Bonus monopattini , Bonus 200 euro e chi più ne ha più ne metta . Un assalto alla diligenza della peggiore specie. Il tutto condito da una vergognosa lievitazione del debito pubblico fino ai paurosi 2700 mld. (Sic!!!)odierni.
De Masi può essere soddisfatto, le nuove generazioni un po’ meno, l’obiettivo perseguito sulla “Rieducazione” di milioni di cittadini italiani che hanno riprogettato la propria esistenza sul “non lavoro” è stato ampiamente raggiunto.
E’ un Modello che distribuisce ricchezza a chi non la produce in barba al Modello liberista e capitalista che la ricchezza la produce e non la sa distribuire.
De Masi non ha mai seriamente analizzato lo stupendo Laboratorio Assistenziale della Regione Basilicata degli ultimi decenni.
Anni di vuoto assoluto nel campo delle politiche attive del lavoro (qualche “oasi” mi appartiene) caratterizzati da un miope agire politico delle Giunte del “Centro sinistra” del “Partito Regione “ e dei suoi cespugli e del malconcio “Centro-destra” d’oggi .
Abbiamo assistito a un moltiplicarsi di misure iperassistenziali, illimitate e parcellizzate con un crescendo di “politiche passive del lavoro” .
Un precariato insopportabile che non ha mai risolto il problema atavico della disoccupazione lucana facendo crescere a dismisura l’esercito degli assistiti.
Ecco il “vulnus” alimentato per secoli da provvedimenti assistenziali mummificati che hanno soffocato l’economia sana delle PMI della regione e favorito il consenso ai soliti noti e ad una platea gonfiata di “braccianti forestali” , di “giovani precari della P. A.” e di falsi lavoratori “piagnucolosi gemebondi” .
Una sorta di democrazia cristiana praticata quotidianamente, non mi riferisco al Partito che non c’è più, ma, alla sua sistematica “presenza/ombra ”, in tutti i gangli del potere regionale, sotto mentite spoglie.
Armando Tita
Sociologo