Negli anni scorsi abbiamo ingoiato bocconi amari sugli accordi tra Regione, Comuni e Compagnie petrolifere, oggi, amaramente confermati. Erano accordi capestri che mal si conciliavano con le aperture del mondo “no triv” e con i movimenti e le lotte dei giovani studenti lucani.
I miei amici del centrosinistra hanno sempre preferito glissare sull’accordo e sugli orripilanti inquinamenti e sugli stupri territoriali di centinaia di ettari di terreni iperproduttivi e scegliere uno stucchevole silenzio assordante. Leggo da secoli gli accorati appelli della Prof. Albina Colella e del dr. Giambattista Mele.
Avevo apprezzato tre anni fa da cittadino lucano il nitido, lucido, obiettivo e crudele post su Fb di Piergiorgio Quarto, caduto nell’oblio e relegato in un angolo buio .
Un post che aveva colto tutta l’essenza di venticinque anni di politiche regionali fatte di sciatteria, suggelli, sprechi, clientelismi e nepotismi della peggiore specie. Solo un popolo lucano ammansito, un popolo lucano distratto( volendo essere buoni) poteva accettare e subire tanta empietà senza una civica e dovuta reattività. Lasciare soli i coraggiosi uomini e donne impegnati in prima linea nella difesa della salute, dell’ambiente e del territorio è un popolo indegno.
Per decenni la distanza siderale tra cittadino lucano e istituzioni regionali si è trasformata in mistificazione e nascondimento. Mistificazione su oligarchie, stupri territoriali e terrificanti inquinamenti denunciati per anni nell’oblio dei tanti demagoghi affaristi correi di tanta devastazione.
In questa surreale atmosfera poco idilliaca la distorsione , per lo più deliberata , della verità ha deformato per decenni la realtà.
Alterare, distorcere, falsificare, raggirare, nascondere sono stati i verbi più utilizzati e più praticati dalla nostra classe dirigente. Classe dirigente che subisce da anni processi e prescrizioni.
Sembra un gioco spontaneo di ping pong alla rovescia. Uno batte e l’altro non riceve. Morale della favola vince sempre solo chi batte.
Abbiamo una sola triste consolazione…la Basilicata è stata l’unica regione italiana a superare il quorum del 50% dei votanti per il referendum sulle trivelle.
Triste consolazione, triste rimpianto per una regione stuprata per decenni da trivelle selvagge, (vedi mio articolo/denuncia: “Texas senza regole” del 2011) da nascondimenti brutali di inquinamenti degli invasi , di “distruzione” sistematica delle falde freatiche e di terrificanti stupri territoriali.
In questo disastroso scenario parlare di salute, ambiente, sviluppo sostenibile da parte dei soliti noti con il recovery plan è terribilmente ingiusto dopo decenni di assoluta assenza di controlli.
Perfino a Berlusconi non andavano giù i mancati conteggi sui barili di petrolio estratto in Basilicata.
Sembra una battuta . Non lo è.
Ritorna il “nascondimento”. Per anni la verità è stata calpestata brutalmente. Noi lucani di dignità ci siamo opposti “vibratamente” a questo ignobile status quo, l’unico risultato concreto raggiunto è stato il già menzionato “quorum” sulle Trivelle.
Cito di nuovo testualmente Quarto : ” La mia regione, la mia terra, ha bisogno di un progetto organico e concreto, dove ci si possa liberare da quei cordoni che per anni hanno frenato lo sviluppo di questa nostra Basilicata, ricca di risorse e potenzialità a volte inespresse, voglio essere parte di un progetto che premi il merito, che acceleri l’impresa, che limiti il potere a volte perverso della burocrazia dove i giovani debbano “pietire” qualcuno per un posto di lavoro. Questo “potere di apparati” ha fatto il suo tempo”. “E c’è un tempo nuovo che sta arrivando, e che ci porterà una ‘terra migliore’ “(sic!!!).
Da uomo della sinistra avevo fatto mia e deliberatamente scelto questa stupenda riflessione .
Purtroppo, nel centrodestra lucano… con queste indefinibili performance e questa impazzita e ambigua transumanza (protagonista lo stesso Quarto) non possiamo far altro che scomodare Mao: ”Grande è la confusione sotto il cielo” .
Cosa succede dall’altra parte ? Nel nostro centrosinistra opaco e malconcio sparso in mille rivoli…c’è chi affila le armi …per ipotizzati salti della quaglia… e c’è chi si nutre quotidianamente e “misteriosamente”, come sempre, di Mutismo, di Reticenza e di tanta Ipocrisia.
Aspettiamo con fiducia una sana reazione e un’onesta riflessione. Un’onesta riflessione che contenga i germogli di una vera discontinuità rispetto a questo subdolo passato.
Armando TITA