SP 219: una strada micidiale

E’ brutto dire: lo avevamo detto, lo avevamo ampiamente previsto.

La S.P. 219 è diventata una strada micidiale, piena di insidie, pericolosa, inadatta ad una società moderna.

Si parla di isolamento e spopolamento dei piccoli comuni e poi, nei fatti, nulla si fa.

La S.P. 219, realizzata dopo il sisma del 23 novembre 1980, era la strada che doveva togliere dall’isolamento comuni come Ruvo del Monte, Rapone e San Fele, ma nei fatti è diventata un pericolo per la popolazione che non passa anno che non debba piangere qualche morto.

Ora siamo arrivati al paradosso, per evitare la chiusura, si dissemina il tracciato di semafori e strettoie e così per percorrere 14 chilometri di strada si impiega mediamente 35 minuti dopo aver passato 11 semafori e 5 strettoie, per lo più mal segnalate con cartelli posti a non più di 50 metri dall’ostacolo.

Dei lavori di manutenzione, evidentemente, non se ne parla proprio; si vive sotto la costante minaccia della chiusura della strada, agitata come un mattarello.

Questa mattina l’ultimo incidente, un furgone si è scontrato con una Lancia Tema.

Ogni altro commento è superfluo: non facciamoci mettere i piedi in testa è il momento di reagire.

Pietro Mira

 

Lo scontro frontale

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