Quattro persone sono morte e due sono sopravvissute in seguito ad un incidente occorso mentre praticavano uno sport estremo denominato “canyoning” lungo le pareti rocciose del Parco Nazionale di Canaima, situato a sud-est del Venezuela.
Canaima è un parco naturale di 30.000 chilometri quadrati, a circa 1400 chilometri dalla capitale Caracas, dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1992, data la sua elevata diversità biologica e culturale.
Il parco contiene fiumi, savane, foreste e formazioni rocciose di grandi dimensioni, alte e scoscese, dette “tepui”, oltre al Salto Angel, la più alta cascata del mondo, con i suoi 980 metri di altezza.
Il tragico episodio è avvenuto sabato 3 novembre scorso nelle rapide di Uruyen, nei pressi dell’Auyantepui, a 30 miglia dal Parco Nazionale di Canaima: molto probabilmente le sei persone che praticavano il “canyoning” sono state sorprese nella loro discesa da un’ondata anomala dopo le piogge che hanno colpito la zona sabato e sono stati spazzati via con l’imbarcazione che viene usata per questo tipo di sport.
Due persone, Rodrigo Riverol e Javier Meza, sono riuscite a salvarsi, mentre le altre quattro, Vito Antonio Zarrillo, 40 anni, suo cognato Nelson Olmedillo, 41 anni, Juan Bernardo Priwin, 30 anni, e Virgilio Apelwhite, 43 anni, non ce l’hanno fatta ed i loro corpi sono stati recuperati dalla locale Protezione Civile, intervenuta in elicottero, solo nella giornata di lunedì 5 novembre.
Dopo l’autopsia, i loro resti sono stati consegnati alle famiglie a Caracas, dove si sono tenute le esequie.
Un’immagine del Salto Angel, la cascata più alta del mondo
Tra i deceduti vi è purtroppo anche Vito Antonio Zarrillo, originario di Ruvo del Monte, figlio dello scomparso Giovanni Zarrillo, emigrato in Venezuela e che tanto lustro ha dato al nostro paese con la sua attività imprenditoriale.
Vito Antonio, per gli amici e familiari “Toto”, era molto conosciuto a Ruvo del Monte, dove la sua famiglia ha una residenza e dove, assieme ai suoi familiari ed alla sua mamma Serena, veniva spesso durante le vacanze: un eterno ragazzo allegro e molto affabile con tutti, con tanta voglia di vivere e sempre con il sorriso sul viso.
La Pro Loco di Ruvo del Monte, a nome di tutta la popolazione, è vicina alla famiglia di Vito Antonio in questo tragico momento: alla sua giovane moglie Veronica, che nella tragedia ha perso anche il fratello, ai suoi giovanissimi figli, a sua madre Serena, a suo fratello Gianni, alle sorelle Maria Michela e Maria Emilia ed a tutti i familiari.
Ruvo del Monte, 7 novembre 2012
Roberto Di Napoli