Orgoglio lucano con Arisa, Papaleo e…. il progetto federale della grande Lucania

arisa_papaleo(Articolo pubblicato su Basilicatanet e Quotidiano del 17 febbraio 2012)

Rileggere con tanta dovizia di particolari gli editoriali di Leporace e Logozzo su Rocco Papaleo, Beniamino Placido e Vito Riviello, sinceramente mi fa bene al cuore.

Rivivere quei momenti di grande passione laica e liberale, tutta lucana,  è musica per le mie orecchie.

Non nutro il “pessimismo” di Argoneto (I lucani a riflettori spenti)  pubblicato sul Quotidiano e trovo positivo e puntuale il richiamo di Leporace sui nemici della Basilicata che   preferiscono spandere una pericolosa invidia rancorosa contro il Nulla”.

Trovo positivo e puntuale pure il comunicato di “ringraziamento” del presidente De Filippo …”per il meraviglioso spot alla Basilicata” regalato dai  “due lucani” di Sanremo.

Il grazie del Presidente va unito a tutta la nostra riconoscenza per i  nostri ammirati e tanto apprezzati “paesani” del Festival.Sarò un inguaribile romantico,  ma,  l’affermazione del Papaleo: “Canta a paesana mè” e il “grazie Rocco” di Arisa mi ha sinceramente commosso.

Vivere tanta lucanità  su Rai Uno con Fiction taroccate e palchi dell’Arston ci inorgoglisce non poco.

Sono pagine memorabili per una regione che non fa notizia da secoli nonostante petrolio e natura.

Sono pagine di desiderio e di speranza per il futuro che bandiscono paure e fobìe.

Pagine piene di pathos e di “consapevolezze”.

Pagine di desideri di una dirigenza seria che incammini la Basilicata sui binari giusti.

Da anni sosteniamo che l’agire politico  lucano e le prospettive strategiche cui deve tendere  un nuova classe dirigente  politica non taroccata devono essere sperimentati sul campo e devono formare oggetto di atti e fatti concreti.Il primo agire politico di una vera  classe  dirigente  deve essere indicato  e “precostituito” nel varo del nuovo  Statuto regionale.

Bene ha fatto il consigliere Fierro e il Quotidiano a mettere in grande evidenza il Progetto Federale della Grande Lucania.

E’ inutile ricordare le pecupliarietà positive di tale intervento.

Un intervento che deve essere recepito dal nuovo Statuto regionale.

L’aver “affossato” tale orgoglioso progetto ha significato sciogliere le briglie e consentire un laissez faire che poco ha da spartire con la appassita  strada  imboccata dal  “moderatismo” lucano.

La   definizione di un nuovo progetto federale inserito organicamente nel  nuovo Statuto può e deve  essere la chiave di volta su cui poter creare la tanto agognata  “regione senza confini”.

Non sono bastati gli ultimi dati dell’ISTAT , Svimez e Sole 24 ore a far invertire una tendenza.

Non sono bastati i trend negativi sullo “status” delle famiglie lucane.

Sono queste alcune delle ragioni sulle quali conviene spendere una qualche riflessione.

La fattibilità di un Progetto federale   può  produrre provvedimenti positivi negli interessi generali della regione e può superare anacronistiche contrapposizioni interne.

Lo Statuto  che recepisce  tale progetto può porre quei limiti istituzionali all’egemonia partitocratica.

Lo Statuto che recepisce tale equo e giusto  intervento geopolitico  può  imporre un limite  alle degenerazioni clientelari di tipo autoreferenziale  che ha visto la middle class lucana sempre meno protagonista.

Il progetto federale  può   limitare la  vera marginalizzazione delle classi meno abbienti e, quindi, sempre più subalterne.

Il progetto federale  può  eliminare  “salti della quaglia” e respingere i vecchi trasformismi  del secolo scorso.

Il progetto federale non ci inghiottisce  in un vortice che vede la Basilicata sempre più marginale, divisa e spezzettata dalle varie ingordigie.

Il progetto federale  pone  in essere un circuito virtuoso che  spezza i privilegi di casta.

Oggi l’impoverimento globale ha definitivamente consumato gli effetti.

Per queste serie ragioni ci aggrappiamo, pur se,  tra,  tanti fatalismi di sorta ,   al Progetto federale della Grande Lucania e anche ai Papaleo e alle Arisa.

Tutto ciò nella consapevolezza di uscire da questa stucchevole rassegnazione e da questo atavico fatalismo e dare finalmente  uno scossone non solo mediatico … sperando di non vivere in  una regione part time  dove il cinquanta per cento  delle nostre risorse prende altri lidi.

Il progetto federale non produrrà solo  “stipendiopoli”, ma,  veri e concreti processi di sviluppo integrato.

Forse, tutto ciò, se seriamente compreso e definito nello Statuto  ricadrà  positivamente  sui nostri figli.

Le clientele e/o il familismo amorale non avranno più ragione di esistere perchè  avremo  definitivamente esaurito tutta la  carica “politico-economica” dei vecchi apparati.

La rete capillare del “blocco” democratico odierno, controllore dei centri decisivi dell’intervento pubblico sarà sconfitto.

La possibilità di disporre di “risorse e mezzi  aggiuntivi”  potrà  risanare i mali della regione  e far proliferare la Società Civile , la Cittadinanza Attiva e il Volontariato che ben hanno  fatto e ben operato in questi giorni di “criticità” nevosa.

Quanti elogi per i giovani della Protezione Civile lucana, definiti ANGELI della NEVE.

Sono convinto che anche  il Centro Sinistra  lucano,  porrà nei prossimi giorni  al centro del proprio  ragionamento  politico questo nuovo progetto federale   per rinsaldare una appartenenza e una giusta rivendicazione di popoli lucani ingiustamente condizionati da pregiudizi e poteri forti.

Pregiudizi e poteri forti che hanno negato perfino l’EVIDENZA ( Vedi Atena Lucana  e Vallo della Lucania).

Il Cilento ci appartiene è NOSTRO.

La prima risposta e il primo segnale  è stato fornito in questi giorni dalla bella intervista di Sara Lorusso all’ex consigliere Fierro.

Ora vogliamo sperare che si superino boria intellettuale e superficialità sulla bontà del progetto federale.

Dobbiamo prendere consapevolezza che ci avviamo verso un federalismo che  ha poco da spartire con popolazioni lucane  ridotte al lumicino(solo 500.000 abitanti pari a mezzo rione metropolitano).

Il progetto federale della Grande Lucanià sarà   in grado di  coinvolgere tutte le categorie sociali e “rifondare”    un vero rapporto istituzionale tra Amministratori e Amministrati.

Su queste basi la fase di scollamento in atto non avrà più ragione di esistere.

Gli uomini di Buona volontà saranno chiamati alla Proposta e  sognando un po’…tutto sarà circuitato virtuosamente verso un riformismo  da troppo tempo ingiustamente CONGELATO.

Su queste basi lo Statuto , il Progetto Federale e il successo mediatico lucano di Arisa e di Papaleo avranno un SENSO e diventeranno concretamente   segnale di cambiamento, di incivilimento e di crescita democratica  della Comunità lucana.

Sicuramente sarà una parziale  risposta ai tanti dubbi e ai tanti  interrogativi e ai tanti pessimismi di Pierluigi Argoneto.

mauro.armando.tita@alice.it

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