Il bellissimo Servizio della Gazzetta Basilicata sulle acque reflue del Centro Oli ci ricorda la lunga attesa della sentenza sul “ Petrolgate” lucano. Secondo la Magistratura sono state smaltite irregolarmente 854mila tonnellate di sostanze pericolose. Enormi le conseguenze sanitarie. (vedi Rosy Battaglia “ Cronaca di un disastro ambientale”).Abbiamo contestato da sempre gli accordi ENI/TOTAL nel metodo e nel merito.
Il centrosinistra dell’epoca aveva preferito glissare sull’argomento e aveva scelto uno stucchevole silenzio assordante.
Ci ritroviamo, oggi, sempre più divisi e disuniti, sempre più imbarazzati e delusi. Poche le voci dissonanti (CovaContro). Abbiamo perso gli accorati appelli di tanti nostri piccoli “eroi”, in primis, la Prof.ssa Albina Colella (rientrata dopo la quiescenza nella sua amata Puglia).
A tal proposito non abbiamo mai dimenticato il coraggioso Post su Fb di quattro anni fa del candidato al Consiglio Regionale , Piergiorgio Quarto.
Avevamo colto l’essenza e la splendida sottolineatura dei venticinque anni di sciatteria, di clientelismi e di sudditanza vissuti dal popolo lucano, chino e supino.
Un popolo proseguiva il Quarto che aveva accettato lo status quo delle spietate oligarchie regionali.
Un popolo che non aveva mai solidarizzato con i coraggiosi uomini e donne impegnati in prima linea nella difesa della salute, dell’ambiente e del territorio .
Per decenni la distanza siderale tra cittadino lucano e istituzioni regionali si è trasformata in mistificazione e nascondimento.
Alterare, distorcere, falsificare, raggirare, nascondere sono stati i verbi più utilizzati e più praticati dalla nostra classe dirigente.
Classe dirigente che subisce da anni processi e…prescrizioni.
Una regione stuprata da trivelle selvagge e da una carenza normativa inspiegabile come ebbi modo di denunciare nel lontano 2011 nel mio editoriale: “Un Texas senza regole” propedeutico ai terrificanti inquinamenti degli invasi , alla distruzione sistematica delle falde freatiche e ai composti organici volatili totali presenti nell’aria che superano i 250 microgrammi paragonabili a Pechino e Nuova Delhi ,le città più inquinate del Pianeta, (vedi studio di “Recommon e Source International” 2021).
In questo disastroso scenario parlare di salute, ambiente, sviluppo sostenibile è terribilmente provocatorio e ingiusto .
Cito testualmente e chiudo con Piergiorgio Quarto : ” La mia regione ha bisogno di un progetto organico e concreto dove ci si possa liberare da quei cordoni che per anni hanno frenato lo sviluppo vero di questa nostra Basilicata, ricca di tante risorse e di tante potenzialità ”.
Noi condividiamo da secoli queste sue denunce, caro Quarto, credevamo nelle sue parole, lo abbiamo sottoscritto, purtroppo, ci siamo svegliati con tanta amara delusione.
Armando Tita
Sociologo