Camminando per le Contrade rurali di Ruvo, nelle stagioni tardo-primaverile ed estiva, certamente qualcuno si sarò imbattuto in un uccello variopinto di una bellezza unica: ebbene questo uccello si chiama Gruccione.
Tempo addietro, la nostra socia Barbara Salvatori, ci aveva parlato di una colonia di Gruccioni che, probabilmente in procinto di migrare, si erano appollaiati sui cavi telefonici creando un ambiente suggestivo, quasi irreale, a formare un arcobaleno di colori, sembrava di vivere in una favola.
Siamo presi da tante altre cose da non notare più i paesaggi che ci circondano, ricchi di una flora e di una fauna da far invidia al migliore dei Parchi Nazionali.
La conferma di tutto questo è avvenuta pochi giorni fa, quando ci siamo imbattuti in un convinto ambientalista, Pasquale Libutti da Rionero in Vulture, intento a fotografare i fantastici pennuti ed al quale abbiamo chiesto di omaggiarci di qualche foto.
Pasquale ci ha subito accontentati, lo ringraziamo vivamente, e noi abbiamo voluto condividere con voi questa meraviglia della natura.
Pietro Mira
Il Gruccione può raggiungere una lunghezza di 25-29 centimetri, considerando anche le penne della coda – particolarmente allungata – mentre l’apertura alare può raggiungere i 40 centimetri e il peso i 50-70 grammi.
Il ‘fondo’ della livrea appare castano, sul dorso, e azzurro, nel ventre, ma offre anche sfumature di giallo, verde, nero, e arancione.
Il becco è nerastro, lungo e leggermente ricurvo verso il basso. Le zampe sono marrone-grigiastro. I sessi sono fra loro molto simili e difficilmente distinguibili.
Diffuso prevalentemente nel bacino del Mediterraneo, il Gruccione è nidificante alle nostre latitudini, mentre lo svernamento avviene, dopo un lungo viaggio nell’Africa posta a sud del Sahara.
Predilige ambienti aperti con vegetazione spontanea e cespugliosa con alberi sparsi e tralicci, presso corsi fluviali, boschi con radure. Durante le migrazioni è frequente anche in zone umide e litorali.
In Italia le colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina.
La specie giunge nel nostro Paese tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, per ripartire ad agosto inoltrato.
Si nutre prevalentemente di insetti catturati in aria con sortite da un posatoio. Quando si tratta di insetti dotati di pungiglione – come le api, di cui è ghiotto – questi vengono ripetutamente colpiti su una superficie dura, con l’ausilio del becco.
Nidifica prevalentemente presso scarpate lungo fiumi, in cave di sabbia – attive o abbandonate – in ambienti agricoli con boschetti sparsi, in vaste radure, in arbusteti con paretine sabbiose, vigneti, dune sabbiose, pascoli, steppe.
Tipicamente, il nido è costituito da un profondo cunicolo – anche fino a 3-5 metri – ove la femmina depone 5-8 uova di forma sferica.
Entrambi i sessi si occupano della cova, che dura circa 20 giorni. Di solito la specie effettua non più di una covata l’anno: se una coppia trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie.
Da: uccellidaproteggere.it
Le foto dei Gruccioni gentilmente concesse da Pasquale Libutti (cliccare sulla foto per ingrandire) |
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