Da premettere… sono per la doverosa e solidale accoglienza dei bimbi e delle bimbe ucraine senza se e senza ma. I bimbi vanno salvaguardati …NON HANNO NAZIONALITA’.
Dopo il terrificante incendio doloso di Lesbo ho constatato e visto con tanta amarezza nei vari telegiornali quei bambini siriani lasciati soli all’addiaccio spauriti piangenti con quegli occhioni luccicanti che imploravano solidarietà e cure. Lo stesso dicasi per i bambini curdi e afgani lasciati al freddo nei boschi della Polonia.
Immagino se ci fosse stata la stessa scena in Italia in presenza di gattini e cagnolini…ci sarebbe stata la ressa sui social per accogliere i felini e gli amati barboncini . Per venire incontro alle bambine e ai bambini siriani nulla si è mosso.
Da decenni stiamo assistendo a fenomeni degenerativi terrificanti .
Il buonismo ipocrita italiano ha creato una vera invasione senza controllo legittimando di fatto l’apartheid con “stupende” BIDONVILLE e degrado assoluto delle periferie meridionali in primis…da Rosarno al Foggiano, dalla Piana del Sele al Nostro Alto Bradano.
Da una parte questi ragazzi richiedenti asilo che “ciondolano” da secoli sulle panchine dei nostri meravigliosi progetti SPRAR e dall’altro prostituzione e spaccio.
L’importante è tenere alto il budget delle prestazioni e delle indennità.
Da decenni mi occupo di una seria politica dell’accoglienza.
Ho partecipato da funzionario regionale a Progetti seri sull’immigrazione voluti a suo tempo da Nino Calice e dal suo staff. Progetto Immigrati che ha conseguito, fra l’altro, negli anni novanta, il Premio Basilicata (ex aequo con il Prof. Antonio Lerra), per la saggistica.
Ho partecipato a tutte le Conferenze regionali sull’Immigrazione che riproponevano il tema degli stagionali, in quel di Palazzo.
Ho fatto seri reportage sul Quotidiano del Sud per la morte di un ragazzo gambiano morto nei nostri campi di Palazzo stremato dalle fatiche per la raccolta del pomodoro.
Tutto ciò, per ribadire la mia assoluta volontà finalizzata alla vera integrazione e non all’affarismo alla Maleventum o alla Capo Rizzuto.
Le vicende amare sui richiedenti asilo tra omicidi, spaccio e prostituzione, mai denunciate e tutte terribilmente ignorate dalla stampa e tv nazionali ci devono far riflettere stridono con i bambini siriani.
E’ arrivato il momento di creare un vero percorso formativo serio che abbia a cuore la rivitalizzazione dei nostri piccoli Comuni, non, alla Lucano, con provvedimenti singolari e illegali ,ma, con progetti finalizzati e finanziati dal Fondo Sociale Europeo.
Il Progetto finalizzato e finanziato dal Fondo Sociale Europeo può creare il vero approccio sistemico di vera integrazione.
Se il Lucano, sindaco di Riace, tanto venerato, avesse creato le basi per un vero progetto pilota a copertura europea coinvolgendo i veri attori protagonisti del terzo settore(quelli seri, non gli improvvisati mafiosi dediti alle “porcherie”, per dirla alla Prefetto di Padova) uscendo dall’improvvisazione , dal velleitarismo e dall’illegalità forse ci sarebbe stato meno protagonismo mediatico e molta più integrazione concreta.
Progetti europei che possono creare la vera rivitalizzazione dei nostri Centri Storici con lo strumento del Bilancio Sociale di Area, caduto in disuso da tempo immemore e propedeutico per serie aperture “mediterranee”.
Solo così , con un processo lungo di progettazione calibrata si esce dall’approssimazione e dall’assistenzialismo che sfocia il più delle volte in illegalità e abusi.
Solo, in questo modo, caro Lucano e cari amici buonisti , tout court, si potranno garantire aggregazioni ed unitarietà, nemiche assolute dei pregiudizi e delle esclusioni sociali.
Armando TITA
Sociologo