Assalto al treno con oltre 400 passeggeri a bordo, tra cui Ascanio Celestini, Natascia Lucenti, Paolo Rumiz, Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Mariangela Capossela, Pietro Mitrione, Luigi Francesco Cantamessa Armati, Fernanda Ruggiero, politici regionali e locali, insieme all’ensemble di ottoni ”Arizona Dream” dalla Serbia.
Il sindaco di Ruvo del Monte, grazie ad una “talpa” riesce a sfuggire al rapimento e, dopo aver ceduto furtivamente la fascia tricolore alla sindachessa in pectore, si defila definitivamente.
Un ignaro passeggero con la valigia di cartone e la classica mappatella, salito alla stazione ferroviaria di San Tommaso del Piano (Ruvo del Monte), rimane coinvolto, suo malgrado, nel sequestro, mentre si accinge ad emigrare verso … l’ignoto.
Il Prof. Domenico Calderone, pagando un “riscatto” riesce a far liberare, in primis, un unico ”ostaggio” a lui simpatico: Natascia Lucenti, giornalista svizzera di Rai uno.
Cosi come l’austriaco Francesco Germek, alla fine della 2^ guerra mondiale, intercedette presso le forze tedesche in ritirata dal sud, per salvare Ruvo del Monte dall’annientamento da loro decretato, qui, similmente, il prof. Calderone postula al capobanda la liberazione di tutti i viaggiatori, invocando clemenza.
Per fortuna, dopo una drammatica trattativa, il tedesco Vinicio Capossela, mosso a compassione, cede all’accorata richiesta ponendo, però, come condizione che personale ferroviario e passeggeri siano in grado di trebbiare tutto il grano della campagna irpina oppure, in subordine, che sappiano recitare a memoria o cantare tutti i versi della ballata ”Franceschina la Calitrana”.
Una folla in delirio invoca l’accettazione della seconda ipotesi dell’accordo proposto. E così, unendosi al coro, cantarono la canzone e vissero felici e contenti.
Da un’idea domenicale di Domenico Calderone (testo) e Domenico Grieco (foto), impaginazione a cura di Pietro Mira