Un Mondo a colori e un futuro multietnico nei nostri vuoti Centri Storici

Da tanti anni le cronache lucane sono piene di fatti delittuosi concernenti lo spaccio di droga.

Lungi da me innescare un discorso retrivo e xenofobo, non amo sparare nel mucchio, ma,

gli ultimi arresti di qualche giorno fa di spacciatori colti in flagranza di reato di nazionalità africana (nigeriani e gambiani) forse tutti richiedenti asilo, dopo il blitz delle forze dell’ordine dello scorso anno, stesse modalità e stessi protagonisti, ci fanno riflettere oltremodo e continuano a impressionare l’opinione pubblica potentina.

Una opinione pubblica disarmata e attonita per la ripetitività dei gravi reati e per l’ignavia delle istituzioni e degli addetti ai lavori.

Non un commento, non una riflessione , non un serio antidoto, non un mea culpa da parte di Regione, Prefettura, Comune di Potenza e associazionismo dedito all’accoglienza dei migranti.

Un oblio stucchevole. Una mera cronaca quotidiana di micro criminalità ignorata ipocritamente.

La notizia dei blitz della Polizia con l’arresto di finti richiedenti asilo e ospiti di strutture di accoglienza gestiti da finto associazionismo e finto volontariato, lautamente retribuito con il ritrovamento di ingenti somme di denaro sospetto (frutto dello spaccio) ripropone la mai sopita cultura dell’accoglienza e della vera integrazione.

Da qualche decennio stiamo assistendo a fenomeni degenerativi  terrificanti .

Il buonismo ipocrita ha creato una vera invasione senza controllo con soggiorni secolari e con uno spaventoso apartheid caratterizzato da orripilanti BIDONVILLE ( che provocano la morte di tanti umiliati e schiavizzati lavoratori extracomunitari) .

Da una parte questi bravi lavoratori extracomunitari ,umiliati e schiavizzati,  e dall’altra prostituzione e spaccio.

Per decenni mi sono occupato di una seria politica di integrazione .

Da funzionario regionale ho partecipato ai Progetti sull’immigrazione elaborati da Nino Calice e il suo staff e dal Prof. Enzo Persichella dell’Università di Bari.

Il Libro “Immigrazione in Basilicata” negli anni novanta, vinse il Premio Basilicata (ex aequo con il prof. Antonio Lerra)per la saggistica.

Ho partecipato a tutte le Conferenze regionali sull’Immigrazione che riproponevano il tema degli stagionali, in quel di Palazzo.

Ho fatto seri reportage sui poveri ragazzi extracomunitari sfruttati nei nostri campi di Palazzo San Gervasio (non entro nel merito del CPR che molti definiscono la “Guantanamo” d’Italia).

Ancora oggi mi commuovo rileggendo il mio editoriale sul ragazzo gambiano stremato dalle fatiche per la raccolta del pomodoro, morto a vent’anni.

Tutto ciò, per ribadire la mia assoluta volontà finalizzata alla vera integrazione .

Le vicende amare sui richiedenti asilo di questi giorni e del recente passato vissute tra omicidi, spaccio e prostituzione, mai seriamente denunciate e tutte terribilmente ignorate dalla stampa e tv nazionali  ci devono far riflettere.

E’ arrivato il momento, grazie al recovery fund, di creare un vero percorso formativo con i richiedenti asilo che abbia a cuore la loro seria integrazione e la rivitalizzazione dei nostri piccoli Comuni svuotati nei Centri Storici e deprivati socialmente.

Con questi seri progetti si possono garantire aggregazioni ed unitarietà, nemiche assolute dei pregiudizi e delle esclusioni sociali.

Grazie allo strumento di controllo, posto in essere dal Recovery Plan e dal Fondo Sociale Europeo, la natura di questi provvedimenti , tesi alla vera inclusione sociale e non al solito e fragoroso contrasto, migranti si , migranti no, potranno garantire un quadruplice obiettivo: “Ripopolare i nostri vuoti Centri storici, Integrare famiglie e giovani extracomunitari, Riprendere i vecchi mestieri dei nostri maestri artigiani vocati alle economie locali, Emarginare spacciatori e circuiti viziosi dediti alla criminalità”.

Siamo coscienti e consapevoli che il trend demografico negativo della Basilicata potrà produrre solo tristezze e senilità, senza prospettive e senza alcun dinamismo giovanile… per l’esodo impazzito delle nuove generazioni lucane .

Un Mondo a colori , una perfetta integrazione, un futuro multietnico ci salveranno da questo terrificante spopolamento…ne sono fermamente convinto.

Mauro Armando Tita

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