Ruvo del Monte: dall’Eneide a “Gli Uccelli” di Hitchcock

(Articolo pubblicato sul “Notiziario ANUSCA” di febbraio 2012″)

Ruvo del Monte è un comune di 1.122 abitanti in provincia di Potenza, nella zona Nord-Occidentale della Basilicata, ai confini dell’Irpinia, le cui radici storiche affondano in un passato lontano.

Scavi archeologici effettuati a partire dagli anni ’70 hanno portato alla luce più di un centinaio di tombe con relativi corredi funerari risalenti al VII-V secolo a. C.

I ricchi corredi sono ora custoditi in parte nel Museo Civico Archeologico inaugurato nel 2000 e ospitato presso la sede del Municipio.

Le campagne di scavo regolare durarono nel complesso dal 1978 sino al 1989 e furono condotte dal Prof. Angelo Bottini, attuale Sovrintendente di Roma.

Prova della successiva presenza romana e cristiana nella zona è data dal ritrovamento di un cippo funerario che reca un’epigrafe latina: “Tito Flavio / secundo / v.a. xxxx / Romania / chypare / coniugi / B.M.” (come il cipero, così Romania [pose] al coniuge Tito Flavio, vissuto, ben meritando, quarant’anni).

Il paese è inoltre citato nelle opere di due scrittori latini: in Virgilio, nel VII canto dell’Eneide, cone Rufras e in Silio Italico come Rufrae.

La prima fonte che attesta l’esitenza del paese risale, però, al 1045 nel Codex Diplomaticus Cavensis, un insieme di testi degli anni tra l’VIII e l’XI secolo conservati nella Badia di Cava dei Tirreni.

A causa della sua posizione, il paese permetteva il passaggio tra l’interno della Basilicata e la Campania, per cui Ruvo non scomparve mai del tutto.

Probabilmente fu anche centro episcopale ed a conferma di ciò vi è il fatto che su alcuni arazzi, custoditi nei Musei Vaticani, il paese compare con una croce al lato del nome (la croce distinguerebbe i paesi con sede espiscopale dagli altri).

A testimonianza del glorioso passato feudale permangono la torre angioina ed i resti delle mura del castello (nella tradizione orale il quartiere “Murati”, che congiunge la parte bassa del paese con quella alta – Cap Ruv -).

Nel corso della storia, il feudo di Ruvo subì varie invasioni e devastazioni: memorabili e storicamente datate quelle da parte di Luigi d’Ungheria nel 1348 durante la guerra di successione al trono di Napoli e, inoltre, del condottiero Antonio Caldora, capitano di ventura al soldo di Renato d’Angiò, che bruciò il paese nel 1435 per aver sostenuto la causa aragonese.

Dopo esser passato più volte a diversi signori, il paese smise di essere feudo nel 1806, quando Giuseppe Bonaparte abolì il feudalesimo.

Come la maggior parte dei paesi del meridione anche Ruvo subì il fenomeno dell’emigrazione verso le Americhe o gli Stati europei e successivamente verso il Nord Italia: oggi Ruvo del Monte è il secondo Comune della Basilicata per tasso di emigrazione.

Tra i Ruvesi emigrati all’estero o in Italia molti si distinsero in vari campi del lavoro, della scienza, dell’arte e della cultura, alcuni addirittura sono divenuti personaggi molto famosi.

Ricordiamo qui il pittore ed artista Pietro Tozzi, emigrato a New York, che ebbe il merito dell’attribuzione del “San Giovanni Perduto” al suo illustre autore, e cioè a Michelangelo Buonarroti, o Salvatore Lombino, meglio noto con gli pseudomini di Ed Mc Bain o Evan Hunter, con cui ha firmato decine di capolavori della letteratura poliziesca (tra cui la celebre collana “87° Distretto” dalla quale è stata ricavata la popolare serie televisiva) e la sceneggiatura del famoso capolavoro di Alfred Hitchcock, “Gli uccelli”.

Ruvo del Monte è uno dei soci (attualmente in quota B) più “longevi” di ANUSCA: per risalire alla data della sua prima adesione, infatti, dobbiamo sfogliare il calendario all’indietro fino al lontano 1990.

Nello stesso anno comincia la partecipazione, mai interrotta, del Responsabile dei Servizi Demografici del Comune, Pasquale Grieco, ai Convegni Nazionali, che dichiara:

“Tutta l’attività svolta da ANUSCA, ed il Convegno Nazionale, in particolare, sono fondamentali per lo svolgimento del mio lavoro.

Ci tengo a precisare che, essendo il mio un piccolo Comune, sono l’unico dipendente del settore demografico e tutte le pratiche di anagrafe e stato civile sono di mia competenza!

Nel mio ruolo di “tuttologo” la formazione che fornisce ANUSCA a 360° è straordinariamente importante, dandomi la possibilità di essere sempre aggiornato e, soprattutto, di incontrare colleghi da tutta Italia, con cui confrontarmi e scambiare opinioni sulle diverse procedure da adottare.

Il mio ringraziamento, dunque, non va solo agli Esperti, ma anche a tutti i colleghi, con cui è sempre un piacere ritrovarsi alle iniziative ANUSCA e con cui sembra di essere in una grande famiglia”.

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