È utile ricordare che solo una minima parte dei malanni stagionali è di origine batterica (circa il 20%, il freddo rallenta il metabolismo e la riproduzione dei batteri) mentre il resto è di natura virale.
La diffusione dei questi malanni tipici della stagione fredda è anche facilitata dalla maggior permanenza delle persone nei luoghi chiusi e da altre piccole inaccortezze.
Risulta utile, a tal scopo, capire come si possano prevenire adottando semplici contromisure (che in era Covid sono tornate alla ribalta) e cercando di supportare l’attività di alcuni “guardiani cellulari”.
È noto ai più che i virus si diffondano attraverso le microscopiche goccioline di saliva che emettiamo quando parliamo, tossiamo o starnutiamo (droplets): questa è la modalità di trasmissione diretta.
Oltre a questo va considerata la capacità dei virus di sopravvivere per un determinato tempo (anche nell’ordine delle ore) fuori da un organismo. Una superfice contaminata attraverso il contatto con le mani permetterà al virus di passare a un nuovo ospite: questa è la modalità di trasmissione indiretta.
L’organismo, al fine di prevenire le infezioni, ha sviluppato delle barriere naturali.
Le vie respiratorie, infatti, dispongono di diverse barriere fisiche e chimiche in grado di bloccare l’ingresso nelle vie respiratorie inferiori (polmoni) dei microbi e, in generale, di qualsiasi sostanza estranea all’organismo. Le cellule delle cosidette mucose mettono in atto la loro azione di protezione secernendo muco che permette di intrappolare i microrganismi. Insieme al muco sono essenziali le ciglia che, grazie al loro movimento, favoriscono l’espulsione del muco e dei patogeni all’esterno. A livello delle mucose, però, avviene anche la produzione di anticorpi e più precisamente di immunoglobuline A (IgA).
La domanda sorge spontanea: nonostante le nostre barriere naturali perché ci ammaliamo con il freddo?
La prima risposta è semplice: il freddo rallenta il movimento delle ciglia facendo ristagnare il muco con tutti i microrganismi in esso contenuti. Il freddo, però, non è l’unico responsabile perché bisogna prestare attenzione anche agli sbalzi termici. Le nostre nonne facevano bene a dirci di “prendere la mezz’aria” perché gli sbalzi termici (il passaggio da un ambiente interno molto caldo a quello esterno freddo o viceversa) influiscono ancor più negativamente del freddo sul movimento ciliare. Usare un cappellino e una sciarpa, coprendo con quest’ultima naso e bocca, permette di tenere al caldo le vie aeree permettendo una buona clearance (=capacità di smaltimento) muco-ciliare.
Ricordate i “guardiani cellulari”? A questa categoria sono ascrivibili le cellule del sistema immunitario e i microrganismi che popolano il nostro organismo, il microbiota. Quando queste non sono in equilibrio a causa di vari fattori si corre un rischio maggiore di ammalarsi. Un microbiota in salute, infatti, ha dimostrato in molti studi di combattere i malanni stagionali e numerose infezioni virali tipiche del periodo autunnale e invernale (sul microbiota avremo modo di parlare in futuro). Risulta molto utile capire come possiamo favorire e mantenere in forma questi guardiani silenziosi ma attenti alla nostra salute.
L’alimentazione riveste un ruolo determinante. Bere alcol fa male, sia a piccole dosi ma soprattutto a dosi elevate. L’alcol impatta negativamente sul fegato e sul sistema immunitario e ne sopprime l’attività. L’alcol ha dimostrato anche una grande capacità infiammatoria nei confronti dell’apparato digerente e sembrerebbe alterare la sua capacità di assorbimento al punto da fargli assorbire anche sostanze dannose. L’alcol altera il microbiota e consentirebbe di selezionare quei batteri “cattivi” che producono tossine o prodotti dannosi per la nostra salute. Le bevande zuccherate sono un altro problema. Data la loro enorme quantità di zuccheri, questi si sommano a quelli che già ingeriamo normalmente con la dieta e il loro accumulo porta a un aumento del grasso, al diabete e a problemi cardiovascolari connessi e fenomeni su base infiammatoria.
Gli zuccheri alterano la composizione del microbiota, selezionando ceppi cattivi, e riducono l’efficienza del sistema immunitario. Anche i cibi eccessivamente grassi, al pari degli zuccheri, se consumati regolarmente interferiscono con la specificità d’azione del sistema immunitario. Inutile citare che alcune cattive abitudini alimentari sono anche la causa di patologie oncologiche.
Il fumo è un altro grande nemico. Questo, oltre a contenere più di 50 sostanze cancerogene, irrita le mucose e ne altera la clearance muco-ciliare (infatti, si è visto che risulterà più preparata a bloccare agenti chimici e meno quelli biologici). Il fumo, inoltre, causa infiammazione cronica alle vie respiratorie.
“Che disastro” penserà qualche lettore. Invece no.
Smettere di fumare e adoperare stili di vita sani sono regole essenziali non solo per prevenire i malanni stagionali ma anche altri tipi di patologie (una corretta educazione alimentare andrebbe insegnata già dalle scuole elementari).
Mangiare frutta e verdura, legumi e cereali, mangiare yogurt, ridurre le quantità di cibo, ridurre la quantità di carne e variare l’alimentazione anche secondo le stagionalità sono i presupposti per favorire l’attività di difesa delle cellule del nostro organismo e permettere al nostro microbiota di crescere in salute e aiutarci nella vita di tutti i giorni. Un microbiota sano sottrae spazi e risorse ai batteri cattivi e permette il mantenimento dell’omeostasi (= equilibrio) del nostro organismo. Anzi, fornire ai batteri buoni fibre e alimenti di origine vegetale permetterà a questi di produrre sostanze che spengono l’infiammazione e tengono alta la guardia del sistema immunitario.
Anche evitare i luoghi chiusi, affollati e poco arieggiati è importante perché è proprio lì che ci si contagia più facilmente (i virus respiratori si diffondono più facilmente al chiuso). Stare di più all’aria aperta fa bene per diversi motivi. In primis, il sole è un potente alleato. I raggi solari ci aiutano a produrre vitamina D che, oltre a permettere di mantenere le ossa in salute e di regolare il tasso di calcio e fosforo nel sangue, regola e potenzia l’attività del sistema immunitario: viene potenziata l’immunità acquisita e migliorano i meccanismi di regolazione dell’infiammazione. Un altro grande alleato, che citeremo soltanto in quanto ben noto ai più, è la vitamina C.
Anche fare sport moderatamente (2 o 3 volte a settimana) offre molti vantaggi come l’eliminazione di tossine e sostanze dannose, aiutando il sistema immunitario nelle sue funzioni di controllo dei fenomeni infiammatori. Anche una buona qualità e una buona quantità di sonno aiuta (otto ore) in quanto incentiva la produzione di molecole dell’immunità e spegne, come un estintore, i fuochi dell’infiammazione.
Sembrerà strano ma anche ridere fa bene: la risata attiva molti muscoli, soprattutto quelli dei vasi sanguigni e favorendo la circolazione e la respirazione. Ridere permette al cervello di rilasciare endorfine, molecole note per la loro azione anti-infiammatoria.
Infine, lavarsi le mani spesso e bene (soprattutto prima dei pasti) permette di eliminare contaminanti contratti sulle superfici infette.
In definitiva, il freddo è senza dubbio un nemico da attenzionare in quanto porta con sé malanni e patogeni tipici delle stagioni fredde ma si può prevenire e ridurre il naso che gocciola grazie a piccole ma essenziali avvedutezze. Uno stile di vita sano è un requisito fondamentale per non ammalarsi non solo di influenza o mal di gola ma anche di patologie ben più gravi. L’infiammazione, il fuoco interiore che è presupposto di numerose patologie, è un fenomeno che va attenzionato data la multifattorialità di eventi che la producono e che ne scaturiscono. Con uno stile di vita sano si favoriscono le normali difese dell’organismo e si incentiva la loro attività. “Siamo quello che mangiamo” ripeteva il filoso Feuerbach: migliorare l’alimentazione e gli stili di vita non solo influenzano il nostro corpo e i suoi processi metabolici ma anche i processi di difesa. Migliorare questi aspetti, indipendentemente dal freddo e dai suoi malanni, vuol dire migliorare la vita.
Dott. Vincenzo De Fabrizio