I Coppola che amiamo da sempre

Angelo Morizzi sulla Gazzetta del 13 aprile scorso ci ha ricordato il compleanno di Francis Ford Coppola e il suo forte legame con “Bernalda”.
Tutto ciò ripropone un nostro sogno pregresso, mai concretizzatosi.
Lo ricorderai, caro Massimo, il sogno di un docufilm sui “ Nonni Coppola “ della Basilicata coltivato dal sottoscritto con Rocco Brancati (vedi Gazzetta del 29 luglio 2019).
Per tutto il secolo scorso le cronache americane imperversavano su “Frank Coppola-Tre dita” e il suo “gangsterismo” puro. Eppure tra la fine dell’ottocento e gli inizi del Novecento partirono dalla Basilicata altri Coppola, gran belle persone, persone per bene, artigiani e contadini di provata onestà e rettitudine che rispondevano al nome di Giuseppantonio e Agostino Coppola.
Giuseppantonio Coppola partito da Ruvo del Monte, nonno del più grande giallista americano EvanHunter/Ed Mc Bain(l’inventore dell’87° Distretto di Polizia ) e Agostino Coppola, nonno di Francis Ford Coppola. Una saga delle famiglie “Coppola” lucane contraddistinta dallo stesso destino e dallo stesso “percorso”.
Un percorso che caratterizzò la vita americana dei “Nonni” di Evan Hunter e di Francis Ford Coppola, Giuseppantonio e Agostino.
Se Ford Francis Coppola  come Evan Hunter sono così orgogliosi dei loro Nonni lucani ci deve pur essere una ragione. Se Francis Ford Coppola  è orgoglioso della sua “ Bernaldabella”, vi è pure un Ed Mc Bain/Evan Hunter che ha manifestato lo stesso incommensurabile amore per Fiormonte, alias Ruvo del Monte, paese natio di suo nonno Giuseppantonio, con il suo libro “Streets of Gold”.
Perché non coglierlo? Perché i Comuni di Bernalda e di Ruvo del Monte non dialogano in tal senso? Lo ribadiamo ancora oggi.
Ci fu negli anni scorsi un timido approccio senza alcun serio e concreto impegno.
E’ arrivato il momento, ne siamo convinti, che ci siano tutti i presupposti dopo il battesimo di fuoco della giornata di “Capitale Europea per un giorno, Ruvo in Giallo” dello scorso 1 giugno 2019, alla presenza di Maurizio De Giovanni, Valerio Calzolaio, David Grieco e tanti altri, sfegatati “fan” del giallista americano.
Il libro “Streets of Gold” grazie agli sforzi “sovrumani” della Pro loco di Ruvo del Monte , dell’Amministrazione Comunale e del Comitato Evan Hunter è stato tradotto in lingua italiana dal bravo Giuseppe Costigliola.
E’ irragionevole chiedere ai Comuni di Bernalda e Ruvo del Monte, alla Rai Basilicata un impegno concreto in tal senso?.
Vorrei solo ricordare alla Rai Basilicata che l’idea dei “due Nonni” è stata partorita nel lontano 2011 dal sottoscritto e dal V/Capo redazione Rocco Brancati, in occasione di uno stupendo incontro alla “ Dante Alighieri “ di Potenza avente per tema: “Le radici lucane di Ed Mc Bain e di Rocco Petrone”, storico capo della Nasa (brillantemente recensito sulla Gazzetta del 27 novembre 2011 da Lorenza Colicigno).
Il progetto dei “Due Nonni “ avrebbe significato per Rocco Brancati far incontrare due “lucani nel mondo” che non si erano mai conosciuti e che si ignoravano del tutto. Significava riprendere l’altra faccia della medaglia dei “lucani illustri” coltivata da Rocco Brancati con determinazione e con puntiglio per oltre un ventennio.
L’altra faccia della medaglia degli avi lucani dei personaggi illustri (ultimi in ordine di tempo il Sindaco De Blasio di New York e il riconfermato parlamentare democratico Thomas Suozzi) mai seriamente studiati, mai seriamente ricercati e mai seriamente approfonditi nei loro familiari percorsi “emigratori”.
Un progetto, quello, dei “due Nonni”, che valorizza ancora di più la serietà dei lucani “operosi” nel mondo. Se questi illustri personaggi di origine lucana vanno ricordati per il loro incommensurabile amore per i loro avi, i “Due Nonni” rappresentano il profilo del lucano attraverso il Sinisgalli del “Ritratto di Scipione” che si caratterizza, lo ribadiamo, ancora una volta, con il pudore dell’orgogliosa lucanità doc, nel non essere esibizionisti, nell’essere di poche parole, nell’accontentarsi del meno possibile, nel camminare a piedi nudi per non far rumore, nella nostra innata riservatezza vista come “istintiva diffidenza verso il sole”.
Lucani si nasce e si resta, pur con la cittadinanza americana.
Ai Comuni di Bernalda e Ruvo del Monte il compito di riprendere appassionatamente questo dialogo bruscamente interrotto negli anni scorsi coinvolgendo il grande regista Francis Ford Coppola, il cugino Michele Russo e il Comitato Evan Hunter, per far comprendere al mondo intero che i” Nonni Coppola” erano tutt’altra pasta rispetto al Frank Coppola , “Tre Dita”.
Da ora in poi quando si pronuncerà il cognome Coppola la nostra memoria ricorderà solo i generosi e orgogliosi “Nonni Lucani”.
Solo in questo modo potremo onorare la memoria di Rocco Brancati che avrebbe desiderato un docufilm e un “fischio di famiglia” alla Michele Russo, pure per Ed Mc Bain e i suoi avi di Ruvo del Monte, partendo dalla bella traduzione del libro “Streets of Gold “, ormai, caduta in oblio. Rocco avrebbe sicuramente messo su una stupenda Kermesse di grande spessore culturale e di grande richiamo nazionale e internazionale .Purtroppo ” Le strade d’oro”, con tutto l’ingiustificato oblio, si sono troppo ristrette e hanno subito gli effetti terrificanti dell’ eterno fatalismo lucano, remissivo e rassegnato , che accetta supinamente il destino, cinico e baro,(per dirla alla Giuseppe Saragat) senza tentare minimamente di modificarne il corso.

Armando TitaSociologo

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