Siamo in guerra
Il governatore della Basilicata, Vito Bardi, ha emesso, sabato 15 marzo, una nuova ordinanza per il contrasto al Coronavirus, è la quinta da quando è scoppiata l’epidemia, o pandemina che dir si voglia.
Fino al prossimo 3 aprile, chiunque arrivi in Basilicata, dall’Italia o dall’estero, per restarvi «anche temporaneamente», dovrà comunicare la sua presenza e stare in quarantena domiciliare per 14 giorni.
Durante la quarantena si dovrà osservare il divieto di «contatti sociali, spostamenti o viaggi», con l’obbligo di «rimanere raggiungibili per le attività di sorveglianza».
L’ordinanza, inoltre, vieta a chiunque viva in Basilicata «di allontanarsi dal proprio domicilio», salvo che nei casi previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dell’8 marzo: lavoro, necessità, motivi di salute.
Intanto sono saliti a 12 i contagiati dal coronavirus in Basilicata ed ai confini con la nostra regione, la Campania è stata costretta a chiudere quattro paesi dopo l’impennata di casi dovuta ad una contaminizione di massa dopo una funzione religiosa.

Per la prima volta a Ruvo del Monte la Protezione Civile (Misericordia) è stata costretta ad uscire con gli altoparlanti per raccomandare alla gente di restare in casa per evitare il più possibile contatti.
Insomma, per chi non lo avesse capito, stiamo combattendo una guerra che si vince solo con la disciplina, il rigore e, soprattutto, il buon senso.
Cerchiamo di rispettare queste semplici regole, rimaniamo a casa e limitiano al massimo le nostre uscite.