L’ombra del Totem nero in una regione tanto invecchiata
Pubblicato sul Quotidiano con tanta evidenza e tanta critica degli addetti dei lavori
Ci sorprende il caso Finmeccanica e i silenzi di Monti e Passera.
Sono gli stessi silenzi del Governo Monti sul nostro Petrolio.
Per onestà intellettuale dobbiamo dire che Lega, Centro destra e Centro sinistra hanno fatto incetta di lucrosi contratti, i primi, e di occupazioni familiari, i secondi, (vedi Latorre, Mastella,Marini), per non parlare delle “stupende ” consulenze assegnate al lucano Lavitola.Secondo gli inquirenti (come riportato nella pagina dell’Economia del Quotidiano) pagare tangenti in Finmeccanica è filosofia aziendale.
Tale assioma potrebbe essere valido in tutte le contrattazioni delle cosiddette “partecipazioni statali”.
Se questo assioma risulta normale, ob torto collo, approfondire l’affaire south streem con la questione energetica “gas- petrolio”lucano non è peregrino.
Sulla questione tanto dibattuta sul Quotidiano nei mesi scorsi dal sottoscritto, dal prof. Alliegro e da Maurizio Bolognetti è caduta una sorta di “cappa di silenzio”, molto ambigua.
Dopo il WIKI – LUCANIA che aveva confuso e spaventato l’opinione pubblica lucana niente è stato approfondito per il nostro petrolio sia sugli ambigui rapporti internazionali e sia sui trasversali triangoli (Russia -Turchia- Germania).
Dobbiamo ricordare alla smemorata opinione pubblica lucana che il nostro greggio non era considerato tra i migliori.
Veniva “nascosto” sempre dietro il comodo paravento delle cosiddette “riserve energetiche nazionali”.
WIKI Lucania da questo punto di vista ci aveva rasserenato sulla qualità del nostro prodotto energetico.
Il nostro Petrolio al centro di trasversali triangoli internazionali diventava , come per miracolo, buono e appetibile.
In questo contesto ricordavamo le tante denunce di Massari e del suo CSAIL per la mancata attivazione dei contatori ( contatori in grado di misurare le migliaia di barili estratti quotidianamente).
Su tutte queste serie problematiche non abbiamo avuto il piacere di conoscere il pensiero di Bersani e D’Alema sull’argomento.
Mancato pensiero che si accomuna all’elementare correttezza di rapporti tra le nostre istituzioni regionali e quelle dei governi nazionali di centro-destra e di centro-sinistra.
Centro destra che ha dato una risposta stupenda ai lucani con la card benzina(sic!) e Centro-sinistra che ha sempre glissato nonostante gli otto anni di Bersani al Ministero dello Sviluppo economico (con la parentesi biennale del sottosegretario Bubbico).
Poche le informative e pochi gli approfondimenti seri.
Bersani è stato in dolce compagnia con Scajola.
Scaiola, si è guardato bene dal rispondere alle oneste e timide interrogazioni a Lui rivolte dai suoi stessi parlamentari PDL lucani.
Berlusconi che, ora, in campagna elettorale, vorrebbe raddoppiare le royalties non ha mai chiarito il Progetto SouthStreem e gli ambigui rapporti internazionali posti in essere con il nostro petrolio.
Su questa gentile e generosa concessione dei lucani il caro Berlusconi con il Tremonti leghista , candidato lucano, non hanno mai proferito un timido “grazie”nè alle istituzioni regionali e locali , nè alla popolazione della Val d’Agri disagiata da tanti “fumi” .
Eppure la nostra regione ha conosciuto momenti iniziali di euforia e di esaltazione con relativa e troppo ammiccante “desueta” sudditanza.
Poi ha prevalso ,come, splendidamente, approfondito con il bel libro del Prof Alliegro dell’Università di Napoli la legge del Totem nero.
Ai finti sordi e ai furbi di sempre, ai demagoghi silenti e agli arruffoni di professione lo dobbiamo ricordare, ancora, una volta, che, il Totem nero, si è insediato indisturbato tra faggi e cerri, tra pascoli e sorgenti, tra campi coltivati e nuovi insediamenti artigianali, industriali e produttivi ,in genere, senza pagare alcun fio e senza innalzare… quel tenore e qualità di vita agognato da tutti i lucani della Val d’Agri.
Con le dimissioni dei Sindaci della Val d’Agri (oggi, rientrate) ci ritroviamo con momenti di gravissimo “sconforto sociale”.
Dalle poche maestranze non specializzate e occupate nella prima fase ci siamo ritrovati con tanto personale tecnico tutto rigidamente assunto fuori dalla Val d’Agri e dalla Basilicata.
La popolazione della Val d’Agri aveva preso consapevolezza ed erano nati tanti comitati civici spontanei che denunciavano il negativo status quo , caratterizzato da:”Meno lavoro e più tumori, Meno terre da coltivare e più Espropriazioni”.
Con la legge del totem nero e dei suoi incommensurabili difensori ,ineggianti le meraviglie paradisiache della nuova stagione dell’economia petrolifera, si è completato un processo di un Texas lucano, privo di una vera filiera e di una seria legge sulle piattaforme estrattive.
Wikileaks ci faceva, ancora, più GIUSTIZIA e ci confermava i nostri dubbi di sempre.
Lo sviluppo della Val d’Agri era una mera chimera.
Gli ultimi dati ISTAT, al riguardo, sono ancora più disarmanti.
Interi nuclei familiari hanno ripreso l’odiata valigia.
Le royalties hanno fatto prevalere azioni municipali di piccolo cabotaggio e di interventi di basso profilo, senza alcun ” respiro ” e senza alcun effetto moltiplicatore.
Sono nate piccole cattedrali nel deserto, con tanti impianti sportivi ,senza un necessario bussiness plan, e ,soprattutto, senza aver programmato seriamente i conseguenti alti costi di gestione.
Le royalties quelle indirizzate economicamente all’innovazione e agli investimenti produttivi languono da tempo nonostante le dimissioni dei Sindaci.
La Basilicata, la regione europea con maggiore concentrazione di attività petrolifera su terra ferma, lo ribadiamo, per l’ennesima volta, non si è ancora dotata di alcuna strumentazione legislativa specifica.
Lo denunciavamo con il Prof Alliegro sul nostro Quotidiano della Basilicata.
La “sbornia” iniziale, dopo le attese dei primi insediamenti faceva molto affidamento sulla Fondazione Mattei, sulla formazione dei quadri e del management locale e su un indotto capace di far crescere l’imprenditoria locale.
Tutto ciò non si è verificato, ed è stato vanificato da politiche chiuse e da rapporti poco trasparenti tra le parti.
“wiki lucania”, ci aveva fatto riflettere sulle parole del dirigente ENI Cristiano Del Re pubblicate qualche mese fa sul Quotidiano.
Il management della Fondazione Mattei si era ben guardato dal coinvolgere l’Università lucana e i tanti ingegneri sfornati dalle nostre Facoltà (ingeneri meccanici, chimici, ambientali, elettro – strumentali ecc.).
Il dr. Re pur auspicando il decollo della formazione specialistica con la presenza di quadri locali, non ha rassicurato nessuno sul fronte occupazionale come nessuna rassicurazione al riguardo era venuta dalla Geostock e dalla Total.
E’ prevalsa ancora una volta la vecchia e disgustosa demagogia , sempre presente in queste dirigenze “nordiste” pronte a vanificare progetti e proposte,rivenienti dal nostro SUD.
Il tutto senza una dovuta e giusta verifica politica sugli atti e sui fatti prodotti.
A tutto ciò fa da contraltare una immotivata “gelosia” tra territori e Sindaci interessati e territori contermini.
Lo dimostrano le parziali dimissioni di soli sei Sindaci.
Per rispondere a questa annosa questione devo far ricorso ancora una volta ad Alessandro Baricco e i suoi “Barbari”.
Lo slogan “Padrone a casa mia” e le già menzionate azioni municipali di basso cabotaggio e gli egoismi di sorta non sono certamente forieri di progetti produttivi e di/ad ampio respiro.
In un simile contesto i vari , Geostock, ENI e Total avranno sempre Buon gioco.
I marciapiedi continueranno ad essere rinnovati e lucidi, i giovani intelllettuali preferiranno il disgustoso e mai amato esodo.
Un Patto e una sinergia condivisa tra territori cozzeranno con il modus operandi delle Amministrazioni Comunali interessate.
In questa oggettiva situazione incresciosa resta il solo dato della desolante ripresa dell’esodo ( confermato dal crudo dato ISTAT) e del mancato miracolo che non si è mai tradotto in vero Sviluppo Economico e Sociale locale.
Il Totem nero del petrolio e del gas che non porta lavoro ha solo creato continua guerra tra i poveri, “un’ aria irrespirabile” ,qualche sospettoso aumento di “malattie tumorali” e tanti ambigui intrighi internazionali, poco chiari e poco comprensibili alla maggioranza dei lucani ,tanto silente su questi importanti e strategiche questioni.
Che ingiusto risvolto a tutta la questione.
Che ingiusta campagna elettorale.
Campagna elettorale deviata da questa annosa questione energetica.
Come sarebe bello se anche noi nel nostro piccolo spazio giornalistico potessimo chiarire uno degli aspetti del Progetto South Streem.
Un progetto che riguarda il nostro futuro produttivo e occupazionale, il nostro petrolio e una seria e onesta politica di compensazione.
Compensazione dovuta a una piccola regione disfatta dall’esodo e invecchiata sia nella popolazione che nelle chiuse e meste “stanze” dei bottoni.
mauro.armando.tita@alice.it