La mignottocrazia e il mancato orgoglio generazionale
La mignottocrazia lucana è sempre esistita.
Chi non ha fatto sfoggio di collaboratrici con cosce lunghe e curve sinuose era considerato un perdente se non un impotente.
La difficoltà degli inquirenti è ciclopica.
Spulciare tra i mille rivoli di spese con una permissiva (a dirlo, eufemisticamente) legislazione che accetta copie e fotocopie di discutibili acquisti è impresa sovrumana.Tutta la mia solidarietà va al lavoro certosino degli inquirenti che tra i tanti meandri regolamentari sono riusciti a stralciare le “spese illegali”.
Da decenni, se non da un trentennio i gruppi consiliari della regione e delle Province sguazzano nel facile rimborso onnicomprensivo.
Il capo-gruppo, questo fantomatico personaggio, il più delle volte, capogruppo di se stesso, aveva spiccate qualità taumaturgiche.
Ricordo che nell’Amministrazione Provinciale di Potenza (tanto amata dal geom Zappacosta) oltre trenta anni fa i capi gruppo, oltre ad avere il dono dell’ubiquità consegnavano copie di ricevute fiscali di ristoranti fuori città, pur essendo residenti e domiciliati in Potenza.
Come si nota il peccato originale dei gruppi consiliari è secolare anche in Basilicata.
Nei miei trascorsi politici ricordo le lamentele (solo quelle) di tanti giovani lucani professionalizzati e del precariato regionale che denunciavano le collaborazioni di tante ragazze dotate di sola “B al quadrato (Belle e bone)” nei diversi Gruppi consiliari e nelle diverse long e short list.
Qualche tempo fa prima ci aveva colpito la mobilitazione di oltre un centinaio di precari potentini in Piazza Duca della Verdura.
Dei tanti giovani contestatori precari presenti solo uno di loro aveva avuto il coraggio di mostrare il suo volto (non troppo bello secondo i canoni di Arcore).
Non potevamo e non possiamo certo accettare una simile pavidità.
La “mia” collera pubblicata su diverse testate verso il pecorinismo lucano di sempre non poteva cibarsi pure di precari e di giovani professionalizzati.
Se prospera la mignottocrazia vorrà dire che prospera pure la pavidità.
E’ da secoli che sosteniamo che l’orgoglio, la dignità e la schiena dritta non sono optional.
Come tanti utopisti abbiamo creduto nel rinnovamento e auspicavamo con il nuovo soggetto PD buoni momenti di vita e di relazioni, dentro e fuori le istituzioni.
All’assessore Viti dobbiamo ricordare che quel sogno di saggezza e ardimento auspicato per le nuove generazioni si è infranto miseramente con lo scollamento totale tra paese reale e paese legale.
Oggi si segna ancora di più il passo.
Nonostante le denunce l’accumulo di incarichi e la costante ricerca spasmodica di poltrone e posti al sole ci amareggia sempre più.
Le campagne di stampa su questo versante ci annoiano.
Le timide intenzioni poste in essere dai vari Conclavi del PD non hanno mai mostrato quel soggetto politico impegnato seriamente a un vero esercizio alla formazione della vera cittadinanza attiva.
Una cittadinanza attiva voluta dalle migliaia di lucani che avevano dato il loro voto in forma bulgara al PD.
Un voto al rinnovamento e al cambiamento.
Un voto che doveva chiudere con il passato e non doveva in alcun modo governare le filiere di sempre.
Capiamo la complessità del Partito Regione,ma, lo ribadiamo per l’ennesima volta, fino alla noia siamo stanchi di comportamenti “gattopardeschi o da Marchese del Grillo” determinati solo dal tatticismo opportunistico del momento.
Bisogna aprire le porte seriamante e concretamente con una grande Convention sull’eurogeneration lucana.
Tutto quello che la timida Eurogeneration lucana ha strappato in questi ultimi tempi alle Istituzioni regionali è stato un dimenticato e nuovo ” patto ” da scrivere e da programmare.
Un patto ibrido che, forse, avrà solo una rivoluzione terminologica.
Si chiamava “generazione 2015” con tante promesse e tante proposte vanificate da un futuro sempre più incerto.
I Salesiani di Potenza negli anni scorsi, confermati qualche mese fa si erano impegnati in un ciclo di azioni seminariali dall’intrigante titolo : “Tornare ad educare”.
Credo che il concetto di educazione, di umiltà e di semplicità devono soprattutto riguardare il gotha politico lucano.
Ci siamo resi conto che le filiere e le rendite di posizione da sempre bandite da tutti sono state riconosciute e confermate di fatto soprattutto in questo difficle momento politico.
Gli scettici della “fusione fredda”, pur nel loro cinismo di maniera avevano ragione nonostante il recente coinvolgimento di Restaino.
Di Restaino ricordiamo la lunga polemica sulle procure parallele e altro.
A noi popolo di buona volontà, non certo avvezzi alla frequenza del Palazzo della politica lucana, non ci resta che piangere e soffrire per tanta, tanta ignavia e tanta mignottocrazia.
Da inguaribili sognatori, al contrario,abbiamo creduto che il PD sarebbe stato il nostro “sol dell’avvenire” moderno e concreto.
Avevamo sognato una società civile lucana fatta di tante belle occasioni e di tanto entusiasmo.
Avevamo creduto in una Woodstock in grado di accompagnare un socialismo più moderato e più maturo.
Ci siamo svegliati con i politici di sempre e con una voglia matta di fuggire, confermata, qualche tempo fa, perfino, dall’Azione Cattolica potentina.
La “cosa rossa” scaturita da alcune ipotesi della sinistra estrema non ci ha mai interessato.
Era il solito pachiderma di sempre fatto da Politici con piu mandati parlamentari, Assessori e Dirigenti regionali, quelli più bonificati e più privilegiati dalla prima repubblica, intellettuali snob, con signore ,animatrici di salotti bene e di stanche e sparute contestazioni, staccati anni luce dal paese reale.
Altri presunti “compagni” che ancora oggi tuonano sulle pagine della stampa locale non hanno mai conosciuto lavori umili e “catene di montaggio”, sono quei figli d’arte vissuti negli agi della borghesia potentina … folgorati dal Socialismo , in età molto matura , con un ruolo pubblico e un portafoglio “ricco e duraturo “.
E’ un quadro deprimente che si commenta da solo.
Per queste ragioni vogliamo rinnovare alle persone di buona volontà i nostri sacrosanti principi.
Principi che vanno in una unica direzione:SERIETA’ e DIGNITA’ per tutti i lucani seri.
La mia vuole essere una semplice e forse troppo sincera e brutale constatazione.
Non avevo e non ho alcuna intenzione di voler dare lezioni a qualcche politico nè ai tanti soloni della “Boria” Lucana.
Sono io che devo ancora crescere nonostante i miei maturi 60 anni.
Sono io che non ho capito ancora niente della realtà che ci circonda ,sono e resto un inguaribile sognatore, riformista e liberal, forse con qualche ” attributo”.
Mauro.Armando.Tita@alice.it