Dobbiamo far rumore…ne abbiamo il diritto
Mutuando Sanremo …caro Massimo siamo in grado di fare RUMORE (Diodato)? Un “Rumore” fatto di dignità e di verità e non di spudorate menzogne come riportato brillantemente dal direttore Lino Patruno nel suo editoriale del 7 febbraio scorso seguito poi dallo stupendo articolo di Massimo Brancati sugli sprechi infiniti… dalla “Ferrandina- Matera” agli studi di fattibilità …coltivati nel sogno (mai realizzato)… dell’aeroporto a Potenza.
Viceversa (Gabbani) restiamo gli ultimi della fila (Levante) come anime senza sogni.
Ripenso alla cultura del “buon esempio” inculcataci dai padri costituenti.
Ripenso alla pera spaccata in due dal Presidente della Repubblica Einaudi per evitare “sprechi” al Quirinale.
Ripenso ai tanti “Galà” dei giovani democratici lucani della prima ora, con i Giovani di Libera. Erano costantemente impegnati nella ricerca delle “Verità”.
Verità che mancavano da secoli nella gestione politica e amministrativa della Regione e dei suoi apparati.
Viviamo nello sconforto totale caro Massimo. Tutti uniti nell’assalto alla diligenza, tutti rigidamente attaccati al potere, ai privilegi e alle prebende d’oro. Tutto nella continuità silenziosa di sempre… senza far RUMORE… né prima né ora.
Dove sono finite quelle belle riflessioni dei giovani di Libera sulla Memoria?
Memoria come unità del prima e del dopo, nella centralità del “fare insieme”, alla Ciotti maniera.
Come era bello il pensiero PD della prima ora e dei giovani di Libera di quel tempo. Un tempo recente… svanito …evaporato nel NULLA.
Era bello incontrare questi giovani di Libera e del PD e intercettare passioni ed emozioni che a Noi maturi non appartenevano più .
Avevo nutrito tanta fiducia sui giovani lucani e sul ricambio generazionale.
Ero convinto che metterli in condizione di conoscere la vera libertà , la libertà più grande, quella della dignità, era cosa buona e giusta.
Ero convinto ,come i giovani di LIBERA, che spendersi per gli altri, per tutti quei giovani lucani iperprofessionalizzati , fuori tribù, stuprati dai “suggelli” vecchi e nuovi e dai terrificanti pacchetti Treu fosse la “ricetta” giusta.
Giovani lucani, umiliati, piegati ai voleri di uno spudorato potere politico e privi di diritti .
Del resto per restare in tema , i grandi educatori da Don Pino Puglisi a don Tonino Bello sostenevano che il senso della libertà va coltivata con il senso della giustizia, della legalità , dell’amicizia e dell’impegno verso gli altri.
Tutti valori, non negoziabili, calpestati vilmente da questa orripilante politica lucana e da questi “singolari” dirigenti politici , “diversamente generosi”.
Mauro Armando Tita